Coaching spirituale e meditazione: la mente che non mente
Quando si inizia a lavorare ad un percorso di coaching spirituale è necessario recuperare uno stato ottimale, poiché stati positivi producono decisioni positive, mentre molto spesso stati d’animo negativi (paura, rabbia, rimorso …) portano a decisioni ed azioni negative. Intervenendo sui diversi fattori che influenzano il nostro stato d’animo possiamo recuperare consapevolezza e controllo. Per esempio molti sono gli esercizi basati sulla respirazione e sulla postura corporea che vengono proposti per favorire la gestione dell’emotività: yoga, training autogeno, meditazione. Vediamo proprio la relazione tra coaching spirituale e meditazione
Il nostro stato d’animo in un determinato istante può essere influenzato da diversi fattori: linguaggio (verso noi stessi e verso gli altri), focus (cosa seleziono, distorco, cancello delle informazioni che ricevo dall’esterno), fisiologia (respirazione, alimentazione, movimento). Il coaching spirituale lavora in modo da allenare l’individuo, ancor prima che a stare al passo con i tempi, a stare in sintonia con se stesso, con l’universo, con la natura e con l’energia che la compone. La fisica quantistica sta rivalutando il ruolo dell’energia in ambito scientifico ed accademico, la psicologia quantistica la sta connettendo con la natura umana, i suoi comportamenti e il suo equilibrio psico-emotivo. La tendenza attuale, basta pensare alla mindfulness o all’Emotional Freedom Techniques, è di prendere in considerazione la spiritualità e l’energia per riuscire a facilitare cambiamenti e prese di coscienza da parte delle persone.
In tale scenario la tecniche di meditazione trovano la loro massima espressione. La meditazione è proprio il metodo di rilassamento che attraverso lo studio e l’esercizio dà l’opportunità alla mente di essere sgombra da interferenze e di recuperare un equilibrio funzionale al conseguimento di una tranquillità interiore. L’obiettivo della meditazione dovrebbe essere proprio quello di sviluppare un profondo insight sulla natura dei processi mentali, la coscienza, l’identità e la realtà, e lo sviluppo di stati ottimali di benessere psicologico.
La meditazione si configura un mezzo del coaching spirituale in quanto appunto trascende la coscienza ordinaria: rallentando il turbinio di pensieri della mente, allentando la razionalità, acquietando le emozioni, permetterebbe di accedere a tutto il potenziale umano positivo di ciascuno e alle risorse personali in modo da riconnettere l’essere umano con se stesso creativamente, offrendo una visione più ampia della vita.
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L’effetto meditazione nel coaching spirituale
La meditazione e il coaching spirituale si legano perfettamente nel loro scopo più profondo che è quello di un viaggio interiore per esplorare e scoprire la natura della propria coscienza e sfruttarla in maniera funzionale per un benessere psico-fisico.
La meditazione all’interno di un percorso di coaching spirituale contribuirebbe a svelare nuove attitudini e nuovi modi di rispondere alla vita, dando una più chiara comprensione di se stessi e degli altri. La meditazione e il coaching spirituale sono due processi per riscoprire e utilizzare le qualità e le emozioni positive all’interno di ciascuno. La pace, la gioia, l’amore, l’autenticità, sono qualità innate che accomunano ogni essere umano e che attraverso coaching spirituale e meditazione possono essere riscoperte e sperimentate.
Molti studi hanno ormai dimostrato gli effetti positivi della meditazione a vari livelli, fisici e psicologici: riduce il battito cardiaco e la pressione sanguigna, riduce l’ansia e lo stress, può aiutare a sconfiggere insonnia, depressione, in generale accresce il senso di benessere. Per esempio, in una ricerca condotta dall’Università della California su un gruppo di buddisti che praticavano da molto tempo la meditazione, emerse che l’attività della loro amigdala – la parte del cervello che gestisce le emozioni, in particolare paura e ansia – era molto bassa: essi provavano meno confusione, turbamento e rabbia rispetto ad altre persone. Pensiamo allora quanto questo stato possa influire positivamente in un percorso di coaching.
Ad un livello spirituale stiamo vedendo come l’effetto della meditazione invece sia quello di acquietare in modo permanente il flusso disordinato di pensieri e di trascendere e dominare in qualche modo la “mente-ego” fino ad arrivare ad un sé più profondo, più essenziale e più forte.