Psicologia e meditazione nella ricerca di una spiritualità laica

Ansie, impegni e preoccupazioni di ogni giorno: la nostra mente è sempre indaffarata e in situazioni stressanti rischiamo di sovraccaricarla senza riuscire a recuperare le energie o ad individuare nuove soluzioni ai problemi che ci assillano. La psicologia in questi ultimi anni ha studiato i benefici connessi alle pratiche di meditazione che si sono ormai diffuse anche in occidente dove psicologia e meditazione si trovano spesso a convivere

Psicologia e meditazione nella ricerca di una spiritualità laica

La meditazione viene praticata da millenni in Oriente come mezzo di crescita interiore, conoscenza di sé e riconnessone col Tutto.

L’Occidente ha tentato di far proprie le pratiche e i simboli orientali soltanto in epoca moderna, in risposta alla crisi di valori istituzionali, spirituali e religiosi che l’hanno accompagnata; è qui che psicologia e meditazione si incontrano unendo la conoscenza della mente e del comportamento alla crescita personale e spirituale in formule laiche e spesso rimodulate sulle necessità e le specificità dell’uomo moderno.

 

Psicologia e meditazione: al di là delle religioni

Pur essendo la meditazione una pratica nata all’interno di dottrine religiose come il buddismo o il taoismo, esistono oggi in occidente una varietà di metodi e tecniche applicate in maniera “laica” senza aderire ad una specifica dottrina religiosa, divenute anche un interessante campo di studio e di applicazione della psicologia in ambito clinico e psicosomatico dove viene spesso integrata con la psicoterapia.

 

Psicologia e meditazione secondo le neuroscienze

Sono proprio la psicologia e le neuroscienze ad aiutarci a comprendere in cosa consiste la meditazione e cosa avviene al livello cerebrale. Studi di neuroimaging e misurazioni EEG hanno evidenziato all’interno del nostro cervello un’attività ordinariamente frenetica e inarrestabile: la mente è sempre impegnata nel produrre pensieri e processare informazioni in una concatenazione incessante.

Durante la pratica della meditazione si riscontra invece un’evidente rallentamento delle onde cerebrali associato ad un particolare vissuto interiore: non si tratta né di perseverare nelle proprie ruminazioni mentali, né di reprimere con sforzo i propri pensieri; la meditazione consiste piuttosto nell’ “osservarli” consapevolmente e lasciarli scorrere senza soffermarsi attivamente su di essi.

Per lo stato di quiete a cui si associa la meditazione viene spesso accostata alle tecniche di rilassamento della psicologia moderna, prima fra tutte quella del Training Autogeno definito, per questo, lo “Yoga occidentale”.

 

Psicologia e tecniche di meditazione

Osservare i pensieri per disidentificarsi da essi non è un traguardo facile in una cultura frenetica come la nostra. È per questo che molte tecniche di meditazione usano spesso focalizzare la concentrazione sulla ripetizione di suoni (mantra), sul respiro o anche scaricare le energie corporee ed emozionali attraverso il movimento, la danza, il canto - come nelle tecniche di meditazione attiva - per distogliere la mente dalla sua continua ruminazione predisponendola a raggiungere così uno stato di centratura e di quiete.

L’obiettivo è sempre quello di allenarsi a coltivare il proprio “vuoto interiore”, a recuperare e a ritrovare, cioè, quello stato mentale quieto e centrato nella totalità del nostro essere fuori da logorii e ossessioni del quotidiano e fonte inesauribile di energie creative. Meditazione e psicologia non promettono niente di mistico o di irraggiungibile: non si tratta in realtà di  raggiungere un nuovo modo di essere, quanto, piuttosto, di riappropriarci di un territorio che già ci appartiene ed alberga in ognuno di noi per recuperare le nostre energie e vivere le esperienze al meglio.

 

Come si coniugano psicologia e spiritualità?

 

 

Immagine | wafermaneuver