Il coaching spirituale: un aiuto per superare la crisi
Spesso la necessità e la ricerca di spiritualità sopraggiungono proprio in periodi come questo, per fronteggiare e superare la crisi. Quest’ultima trascina con sé qualcosa di negativo, ma se volessimo cogliere una sfumatura positiva su questa parola potremmo rifarci alla sua etimologia: crisi deriva dal verbo greco krino, separare, discernere, giudicare, valutare. Ed è così che la intende il coaching spirituale: come un’occasione di riflessione, di valutazione, come presupposto per un miglioramento, per una rinascita. Ma vediamo in che modo
Come scrisse Albert Einstein: “La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi. […] Chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti e difficoltà, violenta il suo stesso talento e dà più valore ai problemi che alle soluzioni”. Una crisi inevitabilmente mette l’essere umano in una difficoltà, ma lo mette anche in condizione di cercare una via d’uscita, di tirare fuori le sue risorse per trovare strategie di sopravvivenza. Soprattutto quando è complicato attivare risorse a favore del proprio benessere interiore, trovare la forza per reagire con l’aiuto di un supporto esterno è per molte persone indispensabile.
Il coaching spirituale, a differenza delle altre tipologie di coaching che si focalizzano nell’ottenere aspetti più tangibili, quali carriera e relazioni, si concentra principalmente su ciò che potremmo chiamare la “forza dello spirito”. Il coaching spirituale si presta come strumento per aiutare a superare la crisi proprio per questa sua peculiarità: si concentra sulla parte interiore (mente, corpo, anima), piuttosto che sui fattori esterni, talvolta immutabili.
Il coaching spirituale può essere d’aiuto poiché permette in qualche modo di superare la crisi attraverso una maggiore consapevolezza e conoscenza delle proprie emozioni, dei propri bisogni, dei propri desideri. La persona allora, avendo preso coscienza delle sue caratteristiche interiori, si presuppone diventerà più autentica, ossia più in grado di esprimere se stessa in linea con i propri valori, nonostante il sistema.
Provare a superare la crisi con il coaching spirituale vuol dire lavorare sull’armonizzazione di corpo, mente e spirito, in modo da raggiungere un equilibrio interiore pieno e bilanciato.
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Il coaching per superare la crisi tra spiritualità e religione
Il coaching spirituale ha qualcosa a che fare con la religione? Forse apparentemente. E lo spiritual coach perché no, potrebbe essere anche un prete. Tuttavia molti non credenti possono rivendicare una propria dimensione spirituale. Quest’ultima infatti riguarda tutto ciò che in qualche modo ha a che fare con lo spirito, ossia con qualcosa che va oltre il tangibile, ma che pone l’accento sul valore personale delle esperienze, su un modo d’essere. Dunque per alcuni la spiritualità può coincidere con la propria religiosità, per altri no.
Provare a superare la crisi con il coaching spirituale vuol dire trarre la propria forza esaltando il piano divino, la ricerca trascendentale nella vita ci ciascuno.
L’essere umano è multidimensionale, in costante divenire, è ineluttabilmente una parte di un contesto più complessivo e, per superare concretamente la crisi, meglio ancora se allena anche lo spirito. Il coaching spirituale può essere un'opportunità, poiché ricordiamo sempre, citando ancora una volta Einstein, che: “l’unica crisi pericolosa è la tragedia di non voler lottare per superarla”.
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