5 consigli per ritrovare l'entusiasmo a lavoro
Il lavoro: croce e delizia! È poco o manca del tutto o è troppo e invade spazi privati. È fonte di continui stress e imprevisti o è troppo ripetitivo e rischia di farci scivolare nella routine… Allora ci sentiamo annoiati, demotivati, spenti. Come recuperare entusiasmo per il proprio lavoro? Scopriamolo con questi 5 consigli.
La stessa strada da percorrere ogni giorno, le stesse facce di colleghi e superiori, le stesse dinamiche aziendali che ormai abbiamo imparato a memoria… Mansioni e incarichi che un tempo rappresentavano una piacevole sfida sono ormai prevedibili e routinari, spesso non così gratificanti come vorremmo. Dov’è finito l’entusiasmo per il nostro lavoro?
Ritrovare entusiasmo per il lavoro
Tanti possono essere i fattori che portano una persona a vivere come routinario, noioso, demotivante il proprio lavoro. A volte si tratta di carichi emotivi eccessivi o di dinamiche aziendali insane e distruttive che rischiano di prendere il sopravvento: in questi casi non di vera noia si tratta, ma di un esaurimento fisico ed emotivo (il cosiddetto burnout) che porta la persona a distaccarsi emotivamente da ciò che fa per proteggersi dalla pressione emotiva.
Ben diverso è il caso in cui il lavoro che un tempo risultava magari gratificante e stimolante, inizia a risultare noioso, ripetitivo, in un certo senso “troppo” stabile e prevedibile. Prima di giungere alle conclusioni più drastiche è utile provare ad adottare qualche “correttivo” al proprio modo di vivere la giornata in ufficio per cercare di ritrovare entusiasmo e motivazione. Vediamo allora 5 consigli per “rinverdire” la propria motivazione al lavoro di ogni giorno!
1. Atteggiati da “super-eroe” ed esci dalla tua “zona di comfort”
Parte del vissuto di noia o demotivazione verso il lavoro può essere dovuto ad una sostanziale mancanza di autostima in noi stessi: forse abbiamo avuto alcune difficoltà o delusioni, magari quella promozione che attendevamo non è arrivata o semplicemente abbiamo smesso di pensare che potremo ambire a qualcosa di più… E così ci siamo rintanati nella nostra comoda, ma stagnante, “zona di comfort”, rinunciando a rischiare di fare o chiedere qualcosa di nuovo.
Alcuni ricercatori sostengono che prima di un compito o una prestazione importante per sentirsi sicuri di sé sia utile fingere di esserlo veramente! A quanto pare, infatti, la postura che adottiamo influenza la nostra mente. La cosiddetta “posizione inerme” in cui testa e spalle sono ricurve verso il basso (che è poi quella che adottiamo quando usiamo lo smartphone…) è la posizione con cui ripieghiamo il nostro corpo per proteggerci dal pericolo e che innesca congruenti reazioni di stress nel nostro cervello.
Influenza la secrezione ormonale (aumenta il cortisolo e diminuisce il testosterone) aumentando risposte impulsive da stress (attacco-fuga) e predisponendo a depressione. Per fortuna è vero anche il contrario: sedersi in maniera eretta, per esempio, favorisce la capacità di evocare le proprie caratteristiche positive. Assumere una “Posa da supereroe” migliora il rendimento e diminuisce i livelli di stress (Amy J.C. Cuddy, Harvard Un.). Un esempio lo trovate in questo video: https://www.youtube.com/watch?v=YpztnTIFwvA
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2. Coltiva l’amore per le piccole cose
Sebbene non sia affatto sbagliato porsi mete a lungo termine, non è assolutamente detto che si debba aspettare di aver raggiunto lo scopo ultimo della propria vita per essere felici!
Difficilmente raggiungeremo mete più grandi e trarremo soddisfazione da queste se prima non siamo stati in grado di trarre motivazione e gratificazione dalle piccole cose incontrate durante il viaggio… Questo è infatti l’unico modo per sostenere la motivazione e superare eventuali difficoltà: nutrendoci intanto di ciò che già abbiamo e che forse non sempre vediamo in tutta la sua bellezza.
3. Pianifica ma… con stile!
Liste, planning settimanali, agende, calendari digitali… Quando le richieste sono molteplici e cangianti potremmo sentirci sopraffatti dall’incertezza, dalla pressione, dalle troppe cose da ricordare e programmare…
Occorre dunque imparare e stabilire le proprie priorità, nel lavoro come nella vita privata, imparando a gestire efficacemente il proprio tempo: le “urgenze” diminuiranno, il senso di autoefficacia aumenterà e con esso forse anche il tempo libero! Attenzione però a non rendere la pianificazione un’ossessione: a volte che le cose non vadano esattamente come ci si era programmati può essere un inaspettato colpo di fortuna!
4. Non appiattirti sulla routine
Pare facile, ma chi ha un impiego piuttosto ripetitivo, con orari, luogo di lavoro e mansioni piuttosto stabili può davvero percepire che la routine non lasci scampo e che le proprie giornate non possano che ripetersi sempre uguali allo stesso modo. Allora prendiamo un impegno con noi stessi e proviamo a fare ogni giorno qualcosa di diverso, una piccola cosa, anche apparentemente banale, che non abbiamo mai fatto prima: è la strategia che guida la storia narrata da Chiara Gamberale nel suo libro Per dieci minuti (Feltrinelli, 2013).
5. Guardati intorno e… poniti dei nuovi obiettivi!
Chi lo ha detto che cercare lavoro serva soltanto a cambiare posto di lavoro? A volte può essere piuttosto istruttivo iniziare a monitorare offerte e annunci di lavoro anche se non vogliamo, o non possiamo, allontanarci da dove siamo attualmente. Sì perché ci apre la mente, ci fa valutare cosa “c’è in giro” (e potreste forse anche inaspettatamente tornare apprezzare il vostro lavoro!), ci pone a contatto con quello che “ci piacerebbe”…
Non è detto che non si possa cercare di ottenere qualcosa di diverso già nel posto in cui si è: troppo spesso appiattiti dalla routine quotidiana smettiamo di cogliere opportunità, di proporre nuove idee o di fare richieste e perdiamo di vista il margine che abbiamo per rinnovare il nostro lavoro continuando a farlo!
In caso contrario potrebbe essere anche arrivato il momento di prendere in considerazione l’idea di cambiare davvero lavoro… Se saremo davvero convinti, guidati da obiettivi chiari e autentici, potremmo scoprirci a pensarlo come un cambiamento non più così impossibile da attuare…
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