Test di Max Luscher: scegli un colore e ti dico chi sei?
Il test dei colori di Max Luscher è uno dei più validi e accreditati test basati sulla psicologia dei colori che consente di rilevare lo stato psicologico, i tratti della personalità e i bisogni fondamentali della persona sulla base delle sue preferenze cromatiche.
Il test dei colori di Max Luscher è uno dei test più accreditati sulla psicologia del colore, questo test rileva lo stato psico-fisiologico della persona sulla base delle sue scelte e preferenze cromatiche.
È un test molto interessante, che risulta gradito e di facile esecuzione ma che sottende invece una teoria piuttosto complessa, la teoria dei colori di Max Luscher fondante quella che viene definita la sua Psicologia Autoregolativa.
Il test dei colori secondo le ricerche Max Luscher
Il test dei colori di Max Luscher si basa sui risultati delle ricerche che Luscher ha svolto sugli effetti psicofisiologici dei colori rilevando come ogni frequenza cromatica produca un effetto psicofisico specifico in chi la percepisce a prescindere dall’atteggiamento personale su quel colore, dal sesso, dall’età o dalla cultura di appartenenza.
Ogni colore che percepiamo attiva in noi reazioni psicofisiche, significati fisici ed emotivi specifici e universali, costanti nel tempo e indipendenti dalla cultura a cui apparteniamo.
Quello che cambia da cultura a cultura e da persona a persona è l’atteggiamento che può venire assunto nei confronti di un colore e del suo significato, di ciò che suscita a livello fisico e psichico.
Luscher stesso fa un esempio che vi aiuterà a capire: il bianco e il nero rappresentano rispettivamente luminosità e oscurità; nei paesi occidentali li colore funerario è il nero, cioè l’assenza di colore associata all’annientamento, il fatto che lo usiamo per esprimere il lutto riflette il nostro atteggiamento culturale verso la morte.
Ma in altre culture il colore funerario è il bianco associato a concetti di libertà, purificazione e nuovo inizio poiché tale è l’atteggiamento ad esempio della cultura giapponese verso la fine della vita. Ma i significati propri del nero e del bianco rimangono invariati.
Analogamente il blu esprimerà sedazione e il rosso eccitazione sia per chi ama questi colori sia per chi li detesta (Luscher, M., La diagnostica Luscher, i colori della nostra personalità, Astrolabio, 1995).
I colori fondamentali e ausiliari del test
Il test dei colori di Luscher si compone di diverse tavole cromatiche in merito alle quali il soggetto è invitato a indicare i colori secondo un ordine di preferenza.
Vi sono i colori di base o fondamentali:
I colori ausiliari (ottenuti dall’unione dei colori fondamentali):
E le tavole in cui gli stessi colori sono riprodotti seconda gradazioni di sfumature diverse più o meno intense.
La scelta e la sequenza dei colori
Il test dei colori di Luscher è il risultato delle pluriennali ricerche sulla psicofisiologia del colore condotte da Luscher sulla base delle quali egli elaborò questo test e la teoria generale che lo sottende detta Psicologia Autoregolativa.
Ognuno dei colori del test ha un significato psicologico oggettivo e la preferenza o rifiuto personale che il soggetto ha nei confronti della percezione cromatica rivela il suo atteggiamento verso il segnale emotivo-simbolico che quei colori rappresentano.
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Sebbene ogni colore, specie quelli fondamentali, rimandi ad un significato emotivo, lo stato psicofisico del soggetto è dato non solo dalla tipologia, ma anche dalla sequenza dei colori scelti che ne contestualizza e ne specifica il significato all’interno della globalità della personalità e dei sistemi motivazionali del soggetto.
Si tratta quindi di un test tutt’altro che semplice e ben distante da riduzionismi e semplificazioni del tipo “dimmi che colore scegli e ti dirò chi sei” degli pseudo-test che si trovano sulle riviste.
Un approccio divulgativo alla psicologia del colore è offerto dal volume La diagnostica Luscher, i colori della nostra personalità edito da Astrolabio (1995). Fra i centri di formazione professionale invece è da segnalare il Centro diagnostico Max Luscher di Roma.
Quanto sono affidabili i testi psicologici sulle riviste?