Psicologia positiva
La psicologia positiva contempla indicatori di benessere soggettivi, a partire da due prospettive: la dimensione del piacere e lo sviluppo delle potenzialità individuali.
PSICOLOGIA POSITIVA
Psicologia positiva: in teoria
In psicologia, fino a pochi anni fa, ci si concentrava quasi esclusivamente sulla dimensione negativa dell’emozione. Secondo la psicologia classica infatti, il massimo che uno psicoterapeuta può fare è portare le persone dalla nevrosi all’infelicità comune. Solo negli ultimi dieci anni gli psicologi hanno cominciato a pensare a una psicologia positiva, cioè alla sfera positiva degli stati d’animo.
La psicologia positiva nasce dalla comprensione che per studiare il grado di benessere e la qualità della vita degli individui non è sufficiente lo studio di indicatori oggettivi quali il reddito, la salute fisica, le condizioni abitative e i ruoli sociali, perché a essi ogni persona attribuisce un diverso peso nella sua scala dei valori. Così, si sono cercati indicatori di benessere soggettivi, a partire da due prospettive:
- edonica – si studia la dimensione del piacere, inteso come benessere prettamente personale e legato a sensazioni ed emozioni positive;
- eudaimonica – si studiano i fattori che favoriscono lo sviluppo e la realizzazione delle potenzialità individuali e dell'autentica natura umana secondo il concetto aristotelico di eudaimonia (una vita compiuta, in cui le capacità proprie di ciascuna persona trovano, nei diversi contesti e in armonia con essi, espressione e maturazione).
Psicologia positiva: in pratica
Nella pratica della psicologia positiva si privilegiano interventi finalizzati all’attivazione delle abilità e risorse della persona, anziché alla riduzione o compensazione delle sue limitazioni. Senza consapevolezza si è vittima di automatismi di risposta agli eventi – il classico ”è più forte di me” – che perpetuano stati di disagio e non danno la possibilità di scegliere come agire nelle varie situazioni di vita. Ma il benessere del singolo è messo in stretta relazione con lo sviluppo della collettività, svincolando così l’indagine psicologica dal suo tradizionalmente angusto approccio individualistico.
Gli insegnamenti della psicologia positiva corrispondono ai “14 fondamentali della felicità”:
1. Essere più attivi e tenersi occupati
2. Passare più tempo socializzando
3. Essere produttivi svolgendo attività che abbiano significato
4. Organizzarsi meglio e pianificare le cose
5. Smettere di preoccuparsi
6. Ridimensionare le proprie aspettative e aspirazioni
7. Sviluppare pensieri ottimistici e positivi
8. Essere orientati sul presente
9. Lavorare a una sana personalità
10. Sviluppare una personalità socievole
11. Essere se stessi
12. Eliminare sentimenti negativi e problemi
13. Ricordarsi che i rapporti intimi sono la fonte principale di felicità
14. Considerare la felicità la priorità numero uno
Psicologia positiva: in quali casi è consigliata
La psicologia positiva si riconosce in diversi campi di applicazione: si occupa di persone che non presentano disagi psichici significativi. Corsi come “Apprendere la felicità” e “Diventare ottimisti” (a cura dell'IMIPSI) sono evidentemente orientati al lavoro "positivo" di sviluppo e accrescimento del sé, e alla prevenzione di stati di disagio patologico, ma non alla cura del disagio in se stesso. Questo approccio trova fondamento nei risultati di diversi studi scientifici, inizialmente ispirati dal lavoro di Martin Seligman, che hanno dimostrato che ognuno di noi può modificare il proprio modo di interpretare gli eventi e di affrontare la vita e può trasformare il proprio stile di vita da pessimistico in ottimistico.
In ogni caso, sempre più spesso strumenti di ricerca e intervento mutuati dalla psicologia positiva vengono adottati da specialisti dell'area clinica, educativa, occupazionale e sociale.
Psicologia positiva: certificazioni e deontologia
Non esiste una specifica formazione o certificazione per lo psicoterapeuta “positivo”, essendo questo più un orientamento generale applicabile a diversi indirizzi (ad esempio quello cognitivo-comportamentale). Certamente lo psicoterapeuta ha a sua disposizione una vasta letteratura per approfondire la sua ricerca teorica e pratica in tale senso.
L'esercizio di ogni tipo di attività psicoterapeutica – come indicato nel punto 3 della legge Ordinamento della professione di psicologo – è subordinato a una specifica formazione professionale, da acquisirsi, dopo il conseguimento della laurea in psicologia o in medicina e chirurgia, mediante corsi di specializzazione (di diverso approccio) almeno quadriennali che prevedano adeguata formazione e addestramento in psicoterapia presso scuole di specializzazione universitaria o istituti privati riconosciuti dal MIUR.
In deroga a quanto previsto dalla succitata norma, il medico specialista in psichiatria o in neuropsichiatria è autorizzato all’esercizio della psicoterapia anche senza aver frequentato la scuola di specializzazione in psicoterapia.
Psicologia positiva: organizzazioni italiane e internazionali
- Società Italiana di Psicologia Positiva (SIPP)
- European Network for Positive Psychology (ENPP) – in inglese
- International Positive Psychology Association (IPPA) – in inglese
La risorsa in più – Quanto sei felice in questo momento della tua vita? Si tratta di una felicità duratura? Quanto sei generoso con gli altri? Sei davvero ottimista? Hai rimorsi e rimpianti? Quanta forza di carattere hai? Sei riuscito a dare un senso alla tua vita? Queste sono solo alcune delle domande che riceveranno risposta facendo i test e gli esercizi curati da Martin Seligman, lo psicologo più citato nei manuali di psicologia del secolo e da molti ritenuto il fondatore della psicologia positiva (in inglese).