La funzione sociale del carnevale
Il carnevale è uno dei momenti più belli per i bambini, ma anche per gli adulti è stato un evento importante. Già in antichità il carnevale aveva una funzione sociale, è da riscoprire?
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©romsvetnik / 123rf.com . Carnevale di Viareggio
Il carnevale è una festività tutt'altro che recente o importata dagli USA come Halloween. Dove affondano le radici del carnevale e che cosa significa il gesto di indossare una maschera una volta all'anno?
Cominciano a considerarlo come un momento di svago, di sfogo, di assoluta libertà dalle regole quotidiane, un momento di sperimentazione per essere qualcun'altro.
L'istituzione di una festa riconosciuta ci deve far pensare che non si tratta di un bisogno privato, ma dell'assolvimento di una funzione sociale.
Le radici del carnevale
Le radici del carnevale si ritrovano sia nella tradizione cattolica, sia nel mondo greco pagano, ma in entrambi i casi ci sono degli elementi comuni: la trasgressione delle regole, la glorificazione dell'abbondanza e l'espiazione attraverso una morte simbolica.
Per quanto riguarda il mondo cattolico le prime testimonianze risalgono al Medioevo durante il quale in un periodo collocato tra Epifania e Quaresima si festeggiava senza freni dando libero sfogo ai piaceri del corpo nascondendosi dietro a delle maschere. Il tutto si concludeva con un processo ad un fantoccio (il rappresentante dei mali e dei festeggiamenti) che veniva impiccato e pagava per i peccati di tutti che potevano ricominciare un nuovo anno.
Nel mondo antico il carnevale si avvicina ai festeggiamenti dionisiaci, le feste in onore del dio del vino che sfociavano in orgie. In questo caso la festa portava non ad un rinnovamento spirituali, ma all'inizio dell'anno agricolo e alla nuova fertilità. Anche le cerimonie in questo caso culminavano con atti violenti che ne segnavano la fine.
La società e l'ordine
Ad oggi il significato religioso del carnevale è sicuramente più sfumato, probabilmente per la maggiore libertà di costumi, ma in tutte le epoche il gesto di indossare una maschera è stato avvertito come un elemento liberatorio.
Ogni società si fonda sul rispetto di regole e di un ordine, e il carnevale è un momento di totale caos che rappresenta ciò da cui il gruppo emerge. Ripercorrere questi passaggi è un modo per capire che, nonostante l'ebbrezza di poter trasgredire, questa non è una condizione che può durare a lungo e che ci fa apprezzare nuovamente l'ordine.
Dal sociale all'individuale
La maschera non ricorda solo alla società il caos di provenienza, ma è anche un elemento simbolico a livello individuale. Perché mascherarsi ancora? Perché i social sono pieni di adulti che sfoggiano costumi o prodezze nei giorni del carnevale (e non tutti hanno dei figli da far divertire)?
Da dove nasce la necessità di un momento di reset, di un posto dove poter sfuggire a se stessi per qualche momento, a quelle regole che ci provengono dall'educazione o che ci siamo autoimposti durante la nostra vita? Non si tratta in realtà di una fuga da sé, quanto di una salutare vacanza che ci faccia riapprezzare chi noi siamo.
Un secondo elemento da considerare a livello individuale è la sperimentazione: la maschera è ciò che ci protegge da un fallimento, dalla vergogna, ma ci consente di scoprire se questi limiti possono essere superati.
Il ruolo e la maschera tra verità e falsità