Il gruppo in psicologia
Stare in gruppo può sembrare scontato, a volte quasi banale ma in psicologia numerosi studi e teorie dimostrano quanto quella gruppale sia una dimensione complessa portatrice di dinamiche assolutamente peculiari . Come afferma Kurt Lewin, il gruppo è qualcosa di più e di diverso dalla semplice somma delle sue parti e non è detto che la soluzione migliore sia sempre quella di “mettere tutti d’accordo”…
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Il gruppo come specifica dimensione psicologica è stato studiato soprattutto nell’ambito della psicologia sociale e della psicologia dinamica evidenziandone caratteristiche, limiti e potenzialità nei contesti sociali, organizzativi e psicoterapeutici.
Il gruppo in psicologia sociale
Nell’ambito della psicologia sociale i principali filoni di studio riguardano da un lato le dinamiche intragruppo (gli studi sull'identità, sui ruoli, sulla leadership, sulle relazioni tra i membri e sull'influenza sociale); dall'altro esiste un'ampia letteratura scientifica riguardante le relazioni intergruppo (le dinamiche di cooperazione e di conflitto con altri gruppi).
Per Kurt Lewin il gruppo è qualcosa di più della semplice somma degli individui che lo compongono essendo attivo un continuo interscambio sia fra l’individuo e il gruppo che tra il gruppo e il più vasto ambiente sociale in cui è inserito. E’ proprio la regolarità delle interazioni fra i partecipanti a costruire via via un’identità di gruppo, e quindi un vissuto di appartenenza ad una medesima realtà gruppale (si pensi agli alunni di una stessa classe scolastica).
Il gruppo fra categorizzazioni e identità sociale
Secondo la Teoria dell’identità sociale (Tajfel e Turner) due sono i processi psicologici fondamentali in un gruppo: la tendenza a percepire sé stessi e gli altri in termini di appartenenza a categorie sociali invece che come singoli individui minimizzando, così, le differenze intra-gruppo e massimizzando quelle con gli altri gruppi (categorizzazione); la tendenza a valutare i gruppi e gli individui prendendo come termine di paragone gli altri gruppi e, di conseguenza, la tendenza a percepirsi e a definirsi in modo positivo piuttosto che negativo (confronto sociale).
Il gruppo in psicologia dinamica e psicoterapia
Wilfred Bion è uno dei principali Autori psicoanalitici sul gruppo e la psicoterapia di gruppo. Il suo pensiero sottolinea quanto la dimensione di appartenenza gruppale solleciti, in varia misura, un conflitto fra desiderio di uniformarsi e quello di distinguersi come individui là dove le menti individuali partecipano al funzionamento psicologico globale del gruppo in modi non sempre razionali. Per Bion, in altre parole, in un gruppo, oltre ad un funzionamento psicologico esplicito, orientato al perseguimento degli obiettivi (es. i gruppi di lavoro), può sottendersi un funzionamento implicito e non razionale, potenzialmente in contrasto col primo, che è il risultato degli sforzi inconsci di ognuno a utilizzare il gruppo come mezzo di difesa dalle proprie angosce e insicurezze.
Il gruppo e le differenze individuali
Se assumiamo la concezione di gruppo come realtà psicologicamente autonoma, anche se in rapporto dinamico con le singole individualità che lo compongono, comprendiamo quanto risulti importante lo strutturarsi di un corretto equilibrio fra appartenenza ed autonomia là dove il gruppo può essere utilizzato per mettere a tacere voci di dissenso e omologare i suoi membri ad uno status quo, oppure favorire il cambiamento e la crescita valorizzando le specificità di ognuno.
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