Perché e quando andare dal sessuologo
Quando si riscontrano problematiche nella sfera sessuale generate da fattori emotivi e psicologici e non primariamente organici o quando questi incidono sulla sfera psicologica compromettendo il benessere individuale o della coppia è il momento di contattare il sessuologo.
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Il sessuologo è un professionista opportunamente formato per occuparsi dei disturbi della sfera sessuale: disturbi psicoemotivi in assenza di problemi fisici o disturbi psicologici secondari a problematiche organiche inerenti la sessualità.
Corpo e mente sono sempre due facce della stessa medaglia e la sessualità è la dimensione psicosomatica per eccellenza.
Andare dal sessuologo nell’era dell’immagine
Nell’era post moderna in cui ci troviamo, la sessualità e spesso considerata in modi piuttosto contraddittori nella maggior parte dei contesti sociali, relazionali e mediatici.
Da un lato, vivendo nella società dell’immagine, siamo esposti, fin da giovanissimi, a immagini e comportamenti ipersessualizzati: dal modo oggettivante in cui il corpo femminile è strumentalizzato nelle pubblicità, alla circolazione molto più capillare della pornografia, a film, serie tv, blog, siti internet e riviste che alludono o trattano questo argomento in maniera pressoché ubiquitaria.
Eppure spesso il contesto dove meno si parla in modo esplicito e sincero della sessualità è proprio la coppia. Complici anche le stesse immagini virtuali che propongono ossessivamente (fondate spesso più su dimensioni di potere, trasgressione, violenza o spettacolarizzazione), molti giovani (e meno giovani) prendono, spesso inconsapevolmente, a modello tali immagini senza confronti alternativi.
Di sesso si parla fin troppo, di sessualità – intesa come dimensione di intimità, piacere e espressione creativa individuale e relazionale – si parla poco sia in famiglia che col partner. Alcune persone partono dall’aspettativa che a letto le cose debbano andare in un certo modo, secondo certi canoni a prescindere dalla persona che hanno davanti e provano frustrazione e imbarazzo quando nel “fare” sesso le cose non vanno secondo tali aspettative.
Ma la sessualità, se condivisa con un partner, non è una dimensione individuale, ma relazionale: è anch’essa uno scambio e un linguaggio comunicativo. Andare dal sessuologo spesso significa proprio riappropriarsi di questo valore relazionale della sessualità e uscire da stereotipi e condizionamenti che ingabbiano l’espressione individuale e della coppia: ci sono tanti modi di fare l’amore quante sono le persone al mondo.
Andare dal sessuologo: riconoscere il problema
La sessualità è una “spia” importante di problemi, conflitti o blocchi emozionali che possono riguardare la persona e la coppia nel suo insieme.
Si tratta di un’area così centrale per la nostra identità psico-corporea che non è infrequente che vi si rispecchino sia stati di benessere e felicità (pensiamo a quante coppie in difficoltà riescono a concepire non appena abbandonano calcoli e ossessioni e si concedono la spontaneità dei loro incontri) che momenti o aspetti di criticità e conflitto.
La classificazione dei disturbi che possono riguardare la sfera sessuale sono diversi e ben definiti nei manuali diagnostici. Tuttavia in ogni persona che li manifesta assumeranno significati anche molto diversi a seconda della sua storia personale, dell’intimità della coppia, del tempo trascorso dalle prime manifestazioni del problema.
Come riconoscere se c’è un problema? La sessualità non è quella omologata dei film o (peggio) dei set dei video pornografici e che consta di molte e più variegate espressioni (anche all’interno di una stessa coppia). Ognuno avrà le sue preferenze, le proprie avversioni, le personali fantasie (condivise o meno col partner). A meno che queste caratteristiche non ledano la sicurezza o la dignità delle persone o degli esseri viventi, sono veramente poche le espressioni della sessualità umana che possono di per sé stesse essere ritenute patologiche o disfunzionali. Un determinato comportamento sessuale – o la mancanza di esso – diventa un problema soprattutto quando:
- è fisso e non ammette alternative (es. non c’è nulla di patologico del prediligere una determinata parte del corpo o qualunque altra cosa come fonte di eccitazione, può essere limitante se in assenza di tale specifica e parziale stimolazione non si riesce a vivere l’incontro sessuale);
- danneggia la gratificazione sessuale di uno o di entrambi i partner
- limita o danneggia la vita personale, sociale o lavorativa della persona (pensiamo a chi dedica talmente tanto tempo della giornata a vedere video pornografici da togliere tempo a tutto il resto).
Andare dal sessuologo: adattarsi ai cambiamenti
In molti casi non è detto che la sessualità risenta di una disfunzione o problema definito a livello diagnostico, ma che sia comunque condizionata da problemi di coppia, difficoltà personali, momenti della vita che costringono i partner a modificare la natura dei propri incontri (si pensi alla transizione dalla gravidanza alla maternità, alla terza età, a problemi di salute che possono limitare in vari modi la coppia).
Alcuni riescono a riadattarsi e a reinventare in grande o minima parte i modi per vivere la sessualità di coppia. Altri possono avere difficoltà ad adattarsi ai cambiamenti e vivere anche nella sessualità un momento di noia o di “stallo”. Anche in questi casi la consulenza di un sessuologo può aiutare a rimettere in moto le risorse individuali e della coppia.