Le 4 fasi del piacere sessuale maschile
Come si realizza il piacere sessuale maschile? E in che modo contraccezione, autoerotismo e stereotipi di genere impattano sulla sessualità degli uomini? Risponde Stefano Eleuteri, psicologo e sessuologo.
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Costantemente preoccupati della “prestazione”, distanti dal contatto con le proprie emozioni e ancorati a una visione meccanicistica della sessualità.
In che modo gli uomini possono accedere ad un vissuto più sano e consapevole della sessualità svincolato da pressioni culturali e visioni stereotipali? Lo abbiamo chiesto nell’intervista al dott. Stefano Eleuteri, psicologo della salute, sessuologo clinico, Docente a contratto presso Sapienza Università di Roma e Membro del Comitato esecutivo della World Association for Sexual Health.
Vediamo allora quali sono le 4 fasi del piacere sessuale maschile e come impattano su una gestione sana della sessualità.
Si è tradizionalmente più attenti a individuare nella componente femminile il “sesso debole”, in qualche modo penalizzato da una cultura sessista. Ma gli stereotipi sessuali a bene vedere propongono un’immagine riduttiva e semplificata anche del maschile. Se e in che modo tutto questo rischia di danneggiare anche gli uomini e il piacere sessuale maschile?
L’impatto negativo degli stereotipi sessuali sugli uomini è connesso a una visione meccanicistica della sessualità. Gli uomini sin da piccolissimi sono socializzati per non esprimere le emozioni, soprattutto quelle negative.
Non a caso le ricerche in atto (Eleuteri et al, 2018) riscontrano un livello più alto di alessitimia negli uomini rispetto alle donne. Inoltre, questo può avere un effetto negativo sul distress connesso alle disfunzioni sessuali: il sesso viene visto come qualcosa di “naturale” e “innato” per gli uomini e parte dell’identità di genere maschile, quindi qualsiasi problematica in questa area, soprattutto la mancanza di desiderio o i problemi di erezione, vengono vissuti come una mancanza di “mascolinità”.
Desiderio ed eccitazione sono le prime delle 4 fasi del ciclo di risposta sessuale, nell’universo maschile in che modo sono vissute e come impattano su una gestione sana della sessualità?
Il desiderio può essere definito come uno stato di tensione emotiva che porta a cercare di raggiungere l'oggetto del proprio interesse sessuale.
Questo stato emotivo potrebbe rimanere un'esperienza psicologica in quanto ci si sente coinvolti e “spinti” verso un'altra persona, ma in questa fase manca qualunque manifestazione fisiologica e gli organi genitali non subiscono alcuna modificazione visibile.
La differenza rispetto al desiderio maschile è che nell’uomo non esiste la possibilità del desiderio responsivo (per responsivo intendiamo che nelle donne il desiderio non è sempre necessario per dare inizio all’attività sessuale ma può apparire successivamente grazie una stimolazione sessuale adeguata) ma deve essere spontaneo.
Ovviamente, il ciclo della risposta sessuale maschile può essere innescato da una stimolazione fisica, psicologica (oppure da entrambe le tipologie di stimolazione) iniziando in tal modo la cosiddetta fase di eccitazione, che può durare da pochi minuti ad alcune ore secondo il tipo di uomo o la particolare situazione.
Alcune stimolazioni fisiche possono essere, ad esempio i baci, le carezze, le stimolazioni dirette sui genitali o sul resto del corpo, mentre gli stimoli di tipo psicologico sono generalmente rappresentati da ricordi di incontri sessuali passati o da fantasie erotiche. Quando l’uomo è eccitato il sangue si concentra in alcune zone del corpo (“vaso-congestione”), producendo l'erezione del pene e dei capezzoli, l'innalzamento del sacco scrotale e il rigonfiamento dei testicoli, che sono le modifiche fisiologiche principali nella sessualità normativa.
Orgasmo e risoluzione sono le ultime due fasi in cui si articola la risposta sessuale maschile: cosa possiamo dire su questo?
L'orgasmo consiste nella liberazione di tutta la tensione sessuale accumulata durante le fasi precedenti e determina molte modificazioni fisiologiche. Le sensazioni orgasmiche si focalizzano generalmente sul pene.
Nella sessualità normativa l’orgasmo è accompagnato dall’eiaculazione, accompagnata da contrazioni ritmiche delle vescicole seminali, dei vasi deferenti, della prostata e dei dotti eiaculatori.
Diversamente dalle donne, gli uomini percepiscono, a un certo momento, quella che viene definita fase di “inevitabilità eiaculatoria”. Pochi secondi prima dell'orgasmo c'è un istante in cui l'uomo percepisce l'imminenza dell'eiaculazione e capisce che, qualunque cosa accada, non riuscirà più a fermarla.
L'orgasmo, generalmente, oltre a provocare sensazioni molto intense e piacevoli, è accompagnato anche da un leggero obnubilamento della coscienza e da una temporanea perdita di percezione del mondo circostante.
Durante la fase di risoluzione il corpo dell'uomo ritorna a uno stato rilassato e privo di eccitazione. Il sangue che riempiva gli organi genitali defluisce rapidamente e il pene ritorna allo stato flaccido. Queste ultime fasi del ciclo della risposta sessuale sono simili negli uomini e nelle donne, con l'eccezione che subito dopo l'orgasmo e la fase di risoluzione l'uomo entra nel cosiddetto periodo “refrattario”. In questo lasso di tempo nessuna stimolazione potrà produrre un ulteriore orgasmo. Nei ragazzi più giovani il periodo refrattario dura solitamente pochi minuti mentre negli uomini più anziani può durare alcune ore o anche giorni.
Un aspetto fortemente presente nella sessualità maschile è quello dell’autoerotismo che più spesso per gli uomini che per le donne è legato alle componenti visive della pornografia. Che impatto ha questo sul piacere sessuale maschile? C’è un modo univoco di intendere l’autoerotismo per l’uomo o può essere interpretato in modi più variegati e meno scontati?
La masturbazione ha un effetto positivo sulla salute sessuale in quanto sviluppa la fantasia sessuale (la visione della pornografia, che frequentemente si accompagna alla masturbazione maschile, permette di ampliare l’immaginario erotico e comprendere cosa piace e cosa meno).
Oltre alla diffusa masturbazione diretta del pene una minoranza di uomini pratica il massaggio prostatico. La prostata, piccola ghiandola posta sotto la vescica e responsabile della produzione del liquido prostatico, è sicuramente una importante zona erogena. Poichè è raggiungibile direttamente solo per via anale, molti uomini respingono l’idea della stimolazione prostatica.
Eppure, questa pratica, oltre ad essere molto piacevole, consente di mantenere la ghiandola prostatica in salute, con beneficio dell’attività sessuale e della qualità dello sperma. Per questo può essere usato un vibratore prostatico, studiato sull’anatomia maschile.
Sebbene i sex toys più famosi siano quelli femminili, esiste una enorme gamma anche di masturbatori maschili che possono aprire ad un nuovo autoerotismo e offrire, quindi, altre forme di piacere.
Sembra che alcuni uomini e tanti adolescenti manifestino ancora una certa reticenza nell’utilizzo dei contraccettivi. Accanto a questo però assistiamo a un altro fenomeno in “controtendenza”: l’emergenza sanitaria da pandemia da Sars Cov-2 e le misure di distanziamento sociale stanno impattando pesantemente nei rapporti sociali. In che modo questo rischia di impattare sulla sessualità di coloro che ricercano nuovi partner? La paura del “contagio” potrà interferire col desiderio sessuale? O si assisterà, più ottimisticamente, ad una diffusione più consapevole di una sessualità “protetta”?
Molti sono purtroppo i miti negativi connessi all’uso del preservativo. “Non posso usare il preservativo perché ho il pene troppo grande, sono allergico, mi rendono meno sensibile, mi bloccano la circolazione” sono solo alcune delle scuse che gli uomini utilizzano per non utilizzare il preservativo.
In realtà, esistono preservativi di vari materiali, di varie dimensioni e di vario spessore, connesse a diversa sensibilità (addirittura alcuni con dei disegni che possono ampliare le sensazioni di piacere e che funzionano come un “sex toys”), quindi non esistono giustificazioni per non utilizzarlo.
L’esperienza clinica in questo periodo ci dice come, in effetti, molte persone, soprattutto single, hanno difficoltà a incontrare nuovi partner.
Questo periodo di isolamento ha anche ampliato le paure di chi per imbarazzo o paura non riusciva a incontrare nuove persone e a proporsi come partner sessuale ed è diventata quasi una scusa. Inoltre, la paura di contrarre il virus con persone sconosciute e la difficoltà di incontrare persone nuove (i bar funzionano in modo diverso, le discoteche sono chiuse…) sicuramente renderà più complesso a livello sia psicologico che pratico l’incontro di nuovi partner per chi non saprà adattarsi a questa nuova situazione.
Del piacere sessuale maschile si parla paradossalmente poco o, meglio, se ne parla per lo più in un ottica di “disfunzione” tralasciando aspetti di risorsa che possono invece aiutare gli uomini a vivere una sessualità più sana consapevole e meno stereotipata. C’è qualche libro che consiglieresti agli uomini che vogliono saperne di più e magari anche alle loro compagne?
Un libro interessante su questo aspetto, dal mio punto di vista, è Il piacere maschile di Fabrizio Quattrini. L’autore, psicoterapeuta e sessuologo, suggerisce nel testo spunti ed esercizi per stimolare uomini e donne a comprendere le differenze tra i sessi e l’intimità. Essendo ricco di esempi può essere visto come un testo di educazione sessuale per adulti, che mira a riconoscere ed incrementare il piacere sessuale.
Bibliografia:
Eleuteri S., Rossi R., Simonelli C., 2018, Alexithymia and sexual behavior: what are the relationships? In: Alexithymia: Gender Differences, Cognitive Dimensions and Coping Strategies, Teixeria R.J., Bermond B., Moorman P.P. eds, Nova Science Publishers, Hauppauge, NY, pp. 107-120.
Quattrini F. (2017), Il piacere maschile, Giunti.