Disturbi sessuali

I disturbi sessuali possono essere dovuti a cause organiche o psicologiche, o spesso una concomitanza di più fattori.

Supervisione a cura della dott.ssa Cinzia Silvaggi, psicoterapeuta e consulente in sessuologia


Disturbi sessuali: definizione

La sessualità è, per definizione, quanto di più intimo e personale ci sia nella vita di un individuo. Malgrado a un primo sguardo appaia semplice e lineare, a una visione più attenta risulta invece un processo complesso organicamente coordinato dal sistema endocrino, vascolare,  neurologico, ma anche profondamente influenzato dalla famiglia, dalle esperienze personali, dalle relazioni interpersonali, dalle credenze religiose, dalla società, dallo stato di salute e dall’età.

Il ciclo di risposta sessuale è diviso in quattro fasi: desiderio, eccitazione, orgasmo e risoluzione. Una disfunzione sessuale è caratterizzata da un’anomalia del processo che sottende il ciclo di risposta sessuale o da dolore associato al rapporto sessuale. Alla base dei disturbi sessuali può esserci una causa organica o psicologica, o spesso una concomitanza di più fattori.

 

Disturbi sessuali: sintomi

Pur manifestandosi in modo differente, i vari disturbi sessuali presentano alcuni sintomi psicologici comuni, come la difficoltà di concentrazione, l'umore instabile e l'inerzia.

 

Disturbi sessuali: tipologie

Il DSM IV -TR* raggruppa nello stesso capitolo i disturbi sessuali e i disturbi dell’identità di genere e li suddivide in tre gruppi: le disfunzioni sessuali, che a loro volta comprendono i disturbi del desiderio sessuale, i disturbi dell’eccitazione, i disturbi dell’orgasmo, i disturbi da dolore sessuale; le parafilie (o perversioni sessuali); e i disturbi dell’identità di genere.

Disfunzioni sessuali: sono disturbi che provocano il malfunzionamento di una o più delle quattro fasi del ciclo di risposta sessuale (desiderio, eccitazione, orgasmo e risoluzione), ostacolando o impedendo il rapporto sessuale. Il disturbo può essere generalizzato o situazionale, a seconda che compaia con ogni partner in ogni situazione e con ogni tipo di stimolazione, o che sia legato solo a un partner (o a un tipo di partner) o a un’attività sessuale specifica o a una determinata situazione. Gli episodi sporadici possono essere catalogati come disturbi occasionali. Si distingue poi tra disturbo permanente (se è presente sin dall’inizio dell’attività sessuale) e disturbo acquisito (se compare solo a partire da un certo momento della vita sessuale).

Disturbi del desiderio: desiderio sessuale ipoattivo e avversione sessuale, comuni a uomini e donne.

Desiderio sessuale ipoattivo (o calo del desiderio) = le fantasie e il desiderio sessuale sono assenti o molto flebili. La persona non prende l’iniziativa, ma non è detto che rifiuti i rapporti e non provi piacere.

Le cause possono essere fisiche (assunzione di determinati farmaci, malattie croniche, squilibri ormonali), psicologiche (depressione) o legate a situazioni contingenti della vita quotidiana (stress).

Avversione sessuale = la persona evita qualsiasi contatto a carattere sessuale, persino baci e carezze. Tutto ciò che è connotato sessualmente provoca ansia e apprensione o, nei casi più gravi, paura e disgusto. La fobia può riguardare anche la vista dei genitali maschili o femminili, dello sperma o delle secrezioni genitali femminili.


Disturbi dell’eccitazione: disfunzione erettile e disturbo dell’eccitazione sessuale femminile.

Disfunzione erettile (impotenza) = è l’incapacità di raggiungere o mantenere una sufficiente erezione per tutto il tempo necessario a compiere il rapporto sessuale. Riguarda il 10% della popolazione maschile occidentale, percentuale che sale al 50% degli uomini di età compresa tra i 40 e i 70 anni.

Disturbo dell’eccitazione sessuale femminile = viene diagnosticato quando le tipiche risposte fisiologiche dell’eccitazione femminile durante il rapporto sessuale – lubrificazione e tumescenza dei genitali – sono assenti o inadeguate allo stimolo.

Disturbi dell’orgasmo: eiaculazione precoce (EP), ritardo o inibizione dell’orgasmo maschile e anorgasmia femminile.

Eiaculazione precoce (EP) = l’uomo eiacula prima della penetrazione o dopo le prime spinte, in anticipo rispetto a quanto avesse desiderato. È il disturbo sessuale maschile più comune, diffuso tra quasi il 30% degli uomini.
Disturbo o inibizione dell’orgasmo maschile = persistente o ricorrente ritardo – o completa assenza – dell’orgasmo dopo una fase di eccitazione sessuale. Nella maggior parte dei casi il disturbo ha origine in fattori psicologici, come la fatica di lasciarsi andare o la mancanza di fiducia in se stessi.
Anorgasmia (termine che ha sostituito frigidità) = è l’incapacità o la difficoltà di raggiungere l’orgasmo dopo un’adeguata fase di eccitazione sessuale durante il rapporto o tramite masturbazione. È un tipico disturbo femminile – ne soffre oltre il 30% delle donne – ma in alcuni, più rari casi può riguardare anche gli uomini. Spesso è legato a un cattivo rapporto con il proprio corpo e alla difficoltà di comunicare al partner i propri bisogni e desideri.

 

I disturbi della fase di risoluzione riguardano sia maschi che femmine e si possono esprimere con la disforia post coito e la cefalea post coito.

 

Disturbi da dolore sessuale: vaginismo e dispareunia.  
Il vaginismo è una disfunzione solo femminile. Si tratta di una persistente o ricorrente difficoltà della donna ad accettare la penetrazione del pene, di un dito o di un oggetto, nonostante l’espresso desiderio della donna di farlo. Ci sono spesso un evitamento fobico e una paura anticipatoria del dolore.
La dispareunia può essere sia maschile che femminile ed è caratterizzata da dolore genitale associato al rapporto sessuale. Sebbene si presenti più comunemente durante il coito, può insorgere anche prima o dopo il rapporto.

 

Parafilie (o perversioni sessuali): comportamenti, fantasie o istinti di carattere sessuale che non coinvolgono il normale oggetto sessuale ma oggetti inanimati, persone non consenzienti o bambini. Sono intenzioni o atti sessuali che non nascono dal desiderio di intimità e dalla voglia di dare e ricevere piacere, ma dalla volontà di sopraffazione e di ferire o di essere feriti. Sono parafilie il feticismo, la pedofilia, l’esibizionismo, il frotteurismo, il masochismo, il sadismo, il voyeurismo e il feticismo da travestimento. Si riscontrano tra gli uomini più che tra le donne, con un rapporto di 20 a 1. Per essere diagnosticate come tali debbono ripetersi per almeno 6 mesi.

 

Disturbo dell’identità di genere (DIG o disforia di genere): è presente un’intensa e persistente identificazione col sesso opposto, che è il desiderio di essere o l’insistenza sul fatto di essere del sesso opposto. Si può manifestare con il transessualismo e il travestitismo. Riguarda soprattutto gli uomini: le statistiche parlano di 1 caso su 12 mila maschi e di 1 solo caso su 100 mila femmine. Il DIG insorge fin dalla prima giovinezza con un disgusto per i propri caratteri sessuali distintivi e con il rifiuto della propria identità sessuale. L’unica cura è l’intervento chirurgico e\o il trattamento ormonale per il cambio di sesso.

 

Disturbi sessuali: al cinema

 

Marnie, la bella cleptomane protagonista dell’omonimo film di Alfred Hitchcock, è terrorizzata dai rapporti con gli uomini e soffre di una vera e propria avversione al sesso. Questa è una delle scene più famose del film: la prima notte di nozze di Marnie e Mark Rutland, il ricco uomo d’affari che l’ha costretta a sposarlo.

* Quarta e ultima edizione del Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, vademecum in uso a medici, psichiatri e psicologi di tutto il mondo.

 

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