7 luglio Giornata mondiale del cioccolato, perché lo amiamo così tanto?

Il cioccolato, un peccato di gola irresistibile. E non per modo di dire! A dimostrarlo anche la scienza che individua nel cervello cambiamenti fisiologici importanti dovuto al consumo del cacao simili a quelli generati da una dipendenza.

7 luglio Giornata mondiale del cioccolato, perché lo amiamo così tanto?

Alzi la mano chi non ama il cioccolato!!! Indipendentemente se fondente, bianco o al latte, cioccolata calda, gelato, barretta o cioccolatino... è un piacere che quasi tutti si concedono, pur con i successivi rammarichi e sensi do colpa per la “linea”.

Alimento conosciuto e diffuso in tutto il mondo, è protagonista della Giornata mondiale a lui dedicata: il 7 luglio. L’intento è onorare questa sostanza che ha effetti maestosi sul nostro benessere.

La scienza ha dimostrato che oltre a soddisfare i piaceri del palato, il cacao ha effetti positivi sull’umore, sulle qualità cognitive, sulle prestazioni sessuali e fisiche e sulla salute del corpo.

 

Cioccolato: uno stimolante di eccellenza

La presenza di teobromina, una sostanza simile alla caffeina, dona al cioccolato effetti stimolanti su mente e corpo. Una ricerca condotta all’Università Gesuita di Wheeling, West Virginia ha dimostrato che assumere cioccolato stimola l’attività mentale incrementando l’attenzione e lo stato di allerta e riducendo la stanchezza dopo una giornata di studio intenso.

A trovare giovamento è anche il vissuto emotivo: grazie al Triptofano infatti il cioccolato agisce sul circuito della serotonina associata a stati di tranquillità e felicità, riducendo la sintomatologia depressiva e incrementando le sensazioni di piacere.

Analogamente si ha una riduzione dei livelli di stress, di ansia e del dolore grazie alla produzione di endorfine, ormoni del benessere e della quiete.

 

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Cioccolato: amico della memoria

Oltre agli effetti di riduzione della stanchezza e miglioramento dell’efficienza mentale, il cioccolato incrementa l’attività della Memoria di Lavoro, sistema complesso che permette di mantenere e trasformare le informazioni nel breve termine mentre si eseguono compiti cognitivi come il ragionamento e l’apprendimento.

Infatti una ricerca italiana (Socci e colleghi, 2016) ha dimostrato che assumere cioccolato costantemente incrementa l’attenzione, la memoria di lavoro, la velocità di elaborazione e la fluidità verbale.

Ad avere maggiori benefici sono gli anziani o le persone più vulnerabili: un aumento della circolazione sanguigna al cervello, associata ai flavanoli contenuti nel cacao, causa maggiore efficienza dell’ippocampo, colpito molto con l’età e responsabile della memoria.

 

Cioccolato: il cibo dell’amore

San Valentino, cioccolato a non finire: stimola la produzione di ormoni per combattere l’importanza, migliora le sensazioni di piacere, aumenta lo stato di euforia e passione, incrementa il battito cardiaco con maggiore afflusso di sangue alle zone genitali, permettendo un’unione con il partner più appassionata e coinvolgente.

Il cacao infatti contiene una sostanza, feniletilamina, che sembra associata all’euforia, all’eccitazione e all’attrazione. Inoltre la riduzione dello stress e la maggiore predisposizione al piacere, generata dal cioccolato, sono ottimi alleati per lasciarsi andare alle seduzioni del partner e all’atto d’amore. Insomma il re azteco Montezuma che beveva tazze di cioccolata prima di unirsi alla moglie, aveva capito tutto.

 

Cioccolato: una vera "droga"

Mangiare cioccolato aumenta l’attività dell’area cerebrale detta neostriato (Caudato e Putamen) e quindi i livelli di encefalina, sostanza naturalmente prodotta dal cervello, con effetti simili all’oppio di riduzione del dolore e aumento delle sensazioni piacevoli (Alexandra DiFeliceantonio, 2012).

Quest’area è la stessa attivata negli obesi alla visione del cibo e nei tossicodipendenti a quella della droga: la sensazione di piacere generata dall’assunzione di queste sostanze, così come il cioccolato, attiva la ricerca continua delle stesse.

Seppur la ricerca sia stata eseguita sui roditori le scoperte sono importanti per comprendere i circuiti alla base delle dipendenze e quindi lavorare per un intervento efficace.

Insomma, la scarsa resistenza al cioccolato ha base nel cervello che si attiva alla sola vista o al profumo riportando alla memoria le sensazioni di piacere provate alla sua assunzione. Una vera droga!!!

 

Cioccolato: un compagno della salute

Anche se si crede nemico della linea, in realtà il cioccolato è un buon alleato del corpo:

> Migliora le funzioni cardio-vascolari, grazie agli anti-ossidanti, riducendo il rischio di infarti;

> calma la motilità gastrica e quindi riduce l’appetito e l’introduzione eccessiva di calorie

ha effetto antibatterico;

> e aumenta l’insulino-resistenza: aiutando nella lotta contro il diabete;

> riduce la pressione arteriosa;

protegge da danni solari;

Quindi il 7 luglio concedendoci un cioccolatino ricordiamo che il cacao, se assunto in quantità corrette e rigorosamente fondente almeno al 65%, può essere un buon alleato per il nostro benessere sia fisico che mentale e relazionale.

Non è possibile tentare di resistere alla tentazione, il nostro cervello lo richiede perchè dona piacere.

“Non c’è così tanta metafisica sulla terra come in un cioccolatino”. (Fernando Pessoa)

 

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Foto: martinan / 123RF Archivio Fotografico