Come affrontare l'attacco di panico nei bambini?
L’attacco di panico fa parte di quei disturbi d’ansia che possono presentarsi non solo negli adulti, ma anche nei bambini con caratteristiche peculiari rispetto all’età. Spesso è l’ansia da separazione in gioco nelle fasi cruciali della crescita a fare da padrona …
L’attacco di panico, come altri disturbi d’ansia può presentarsi non soltanto nella vita adulta, ma anche nell’infanzia.
I bambini che ne soffrono, episodicamente o ripetutamente, lo manifestano con caratteristiche peculiari rispetto all’età, accentuandosi la componente somatica nei più piccoli o l’agitazione psicomotoria nei bambini più grandi.
Spesso un disturbo d’ansia come l’attacco di panico nei bambini è connesso a fasi cruciali della crescita e dello sviluppo psicologico.
Sintomi dell’attacco di panico nei bambini
Episodi acuti di ansia che sfociano in un vero e proprio attacco di panico nei bambini presentano alcune caratteristiche sintomatologiche in sovrapposizione a quelle dell’attacco di panico nell’adulto con alcune peculiarità.
Le principali manifestazioni sintomatologiche sono:
- Sintomi somatici (palpitazioni, tachicardia, senso di soffocamento);
- Sintomi neurologici (tremori, vertigini);
- Sintomi motori (agitazione, prostrazione fisica);
- Sintomi vasomotori (sudorazione, vampate di calore);
- Sintomi psichici (sensazione di estraneità, paura di morire o di impazzire).
Più il bambino è piccolo e più sono evidenti le manifestazioni somatiche dell’attacco di panico e l’attiva richiesta di rassicurazione e di vicinanza dell’adulto.
Verso gli 11-12 anni invece, il bambino tende a non esprimere l’angoscia, ma ad agirla all’esterno con collera, atteggiamenti di fuga e altri atti comportamentali (Marcelli, D. Psicopatologia del bambino, Masson, 1997).
Attacchi di panico notturni: come si caratterizzano?
Rassicurare i bambini senza farsi contagiare dall’ansia
Molti Autori concordano sul fatto che l’ansia, in quanto associata all’angoscia di separazione, faccia parte delle tappe fondamentali dello sviluppo psicoemotivo dei bambini.
Ad essere problematica o patologica non è l’ansia in sé, ma la capacità del bambino di controllarla o di essere in grado di ricercare e ricevere adeguate forme di rassicurazione che non inibiscano ma incoraggino la sua esploratività nel mondo.
In tal senso è importante che, davanti ad una manifestazione ansiosa o ad un attacco di panico nei bambini, i genitori evitino di farsi prendere dal panico a loro volta: se il bambino li percepisce spaventati, creeranno un circolo vizioso in cui si autoalimentano, rinforzandosi a vicenda, l’ansia del bambino con quella del genitore senza che il piccolo riesca a percepirlo come una fonte di conforto sicura.
Ansia normale e ansia patologica
Se quindi esistono e sono prevedibili transitorie manifestazioni ansiose associate a certe fasi dello sviluppo (separarsi dai genitori per andare in un ambiente nuovo come la scuola ad esempio), un vero e proprio disturbo d’ansia può interferire con il funzionamento generale fino ad assumere la forma acuta di un attacco di panico.
In alcuni bambini un disturbo d’ansia può essere transitorio o manifestarsi solo in forma episodica, in altri può essere così pervasivo da interferire col suo normale funzionamento, i processi cognitivi, i normali ritmi del ciclo sonno-veglia, l’alimentazione, le relazioni con gli altri bambini e il rendimento scolastico (PDM, Manuale Diagnostico Psicodinamico, Cortina, 2008).
In tal caso è opportuno rivolgersi a un esperto per una consulenza.