Come prevenire gli attacchi di panico?
Prevenire gli attacchi di panico: per chi soffre di questo problema, è spesso la preoccupazione prevalente. È
l’ansia anticipatoria, ovvero la paura di avere paura
“Anche le mie ansie hanno l’ansia..” dice Charlie Brown.
Come prevenire gli attacchi di panico rappresenta una preoccupazione molto diffusa tra coloro che ne soffrono.
Gli attacchi di panico infatti, se ripetuti nel tempo, possono innescare il fenomeno dell’ansia anticipatoria: la paura e l’imprevedibilità del successivo attacco diventano un’ulteriore fonte di ansia tanto da limitare ulteriormente le attività quotidiane.
Come prevenire quindi gli attacchi di panico? Accettando anzitutto di poter avere un problema che sfugge al proprio controllo… troppo difficile?... Allora, forse, questo rappresenta già il “vero” problema!
Prevenire gli attacchi di panico
Gli attacchi di panico sono degli episodi molto spiacevoli, di durata variabile, in cui si sperimentano tutta una serie di sintomi fisici e psichici che segnalano che il nostro organismo è entrato improvvisamente in uno stato di massima allerta tale per cui l’ansia finisce col sopraffare la capacità di pensare lucidamente.
Si possono sperimentare tremori, nausea, vertigini, tachicardia, difficoltà respiratorie, sudorazione, brividi di freddo o vampate di calore accompagnate dalla paura di impazzire, di morire o di essere prossimi ad avere un infarto.
Molto spesso chi sperimenta un attacco di panico per le prime volte corre al pronto soccorso, nella paura di avere un malessere fisico che tuttavia non viene mai diagnosticato: si tratta “solo” di un attacco di panico! Beh, “solo” non proprio: soffrire di attacchi di panico può rappresentare un problema molto pesante, può limitare negli spostamenti e nelle situazioni sociali (spesso si sviluppa un’agorafobia secondaria per cui si evitano i luoghi aperti o affollati da dove sarebbe difficile fuggire in caso si verificasse un attacco), può associarsi a sentimenti di vergogna e paura per la propria salute mentale.
Accanto a tutto questo, spesso c’è la sensazione di dovercela fare da soli, il non voler chiedere aiuto a nessuno o, al contrario, la necessità di avere sempre vicino un familiare o un congiunto che aiuti a prevenire o a gestire l’attacco.
In ogni caso, la sensazione è quella di non essere più completamente padroni di sé stessi, di essere in qualche modo limitati nella propria libertà di azione e di pensiero là dove parte della propria esistenza finisce con l’essere condizionata dalla paura di avere paura: “è se accadesse di nuovo?”
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Crisi imprevedibili e apparentemente senza motivo
Negli attacchi di panico tutto sembra “fuori controllo”, tanto il proprio corpo quanto la propria mente; non sempre gli attacchi sono associati ad una specifica situazione, anzi, nella maggior parte dei casi sembrano verificarsi come “fulmini a ciel sereno”, in maniera improvvisa, apparentemente svincolati da una qualche causa scatenante e impossibili da prevenire.
A causa di ciò un attacco di panico è spesso vissuto alla stessa maniera di un sintomo di origine somatica, cioè, come alieno ed estraneo a sé stessi, come un brutto scherzo giocato dal corpo che vada in qualche modo eliminato per tornare alla normalità…. Più sbagliato che giusto, vediamo perché!
“Addomesticare” le emozioni incontrollate
Non è del tutto corretto parlare di metodi o rimedi per prevenire gli attacchi di panico. È vero che esistono terapie farmacologiche che possono aiutare a tenere sotto controllo le componenti sintomatologiche più eclatanti dell’ansia ed evitare che questa sfoci in un attacco di panico, tuttavia i farmaci, quando indicati, non solo possono avere effetti collaterali, ma da soli non sempre rappresentano una soluzione soddisfacente.
Questo perché i farmaci inibiscono i sintomi dell’ansia e degli attacchi di panico, ma non vanno ad agire sulle cause psicologiche che li determinano. Ecco perché può essere utile intraprendere, da solo o in associazione con i farmaci, un percorso di psicoterapia che la aiuti ad esplorare le cause di un’ansia “fuori controllo” e a prendere contatto con le proprie emozioni.
Gli attacchi di panico spesso ci segnalano proprio questo: possono esistere emozioni che sfuggono al nostro controllo razionale, imparare ad accettarle e ascoltarle è il primo passo, non solo per uscire dagli attacchi di panico, ma per vivere più pienamente e liberamente la propria vita senza essere tenuti “in ostaggio” dall’ansia.
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