I bambini e i disturbi del sonno: cause, conseguenze e piccoli consigli
I disturbi del sonno dei piccoli si tramutano facilmente in drammi familiari. Occorre sempre prenderli in considerazione, soprattutto per le conseguenze a carico dello sviluppo. Prima di arrivare ai farmaci si possono usare alcuni suggerimenti dettati dal buon senso
I disturbi del sonno nei bambini sono una costante preoccupazione per i genitori. Tra questi l’insonnia occupa un ruolo primario sia per la frequenza, sia per le gli strascichi e le conseguenze che si ripercuotono sull’intera famiglia. Ogni disturbo del sonno va accuratamente considerato e affrontato perché nell’età dello sviluppo può avere conseguenze sulla salute fisica e psicologica e se diventa cronico influisce negativamente su disturbi dell’umore, concentrazione, memoria, apprendimento e tanto altro.
Bambini e disturbi del sonno: l’insonnia
Nei bambini si diagnostica l’insonnia quando si ha difficoltà ad addormentarsi o se si verificano multipli risvegli notturni. Il sonno è in continua evoluzione ed è fortemente influenzato dalle modalità di gestione dei risvegli da parte dei genitori. Le cause dell’insonnia sono molteplici, organiche, psicosociali, relazionali, genetiche, ecc. L’epidemiologia di questo disturbo varia con l’età. L’insonnia tra 0-2 anni è presente nel 20-30% dei bambini e scende a 15 dai 3 anni in poi:
• Nel primo anno di vita le difficoltà possono essere legate ai riti dell’addormentamento che se non riproposti anche nel cuore della notte rendono difficile il prendere sonno. Ci sono anche cause alimentari: eccessiva assunzione di alimenti, coliche gassose o allergie alimentari.
• Da 1 a 6 anni è frequente il rifiuto di andare a letto autonomamente o di riaddormentarsi nel proprio letto. In questo caso è importante considerare la relazione con i genitori, ma anche la presenza di fobie o incubi ricorrenti.
• In adolescenza sono frequenti le insonnia causate da assunzioni di sostanze, ma anche derivanti da una cattiva igiene e una scarsa educazione al sonno.
Bambini, disturbi del sonno e capacità cognitive
Recenti ricerche hanno ulteriormente sottolineato l’importanza di un numero adeguato di ore di sonno per migliorare la crescita del bambino e lo sviluppo delle competenze cognitive. I risultati del gruppo di ricerca condotto da Erika Gaylor si basano sull’osservazione di circa 8mila bambini (età compresa tra i 9 mesi e i 4 anni) per un periodo di circa 4 anni. Nello specifico è stato osservato che coloro che dormivano per 11 ore a notte avevano punteggi migliori a vari test. È inoltre emerso che è di grande importanza riuscire a stabilire degli orari precisi per il sonno. I bambini che vanno a dormire sempre alla stessa ora hanno migliori capacità linguistiche e matematiche. Questi effetti benefici derivano dal doppio contributo del sonno alla maturazione del cervello: il rilascio di ormoni fondamentali per la crescita e la riorganizzazione delle informazioni ricevute durante il giorno.
Bambini e disturbi del sonno: come combatterli
Alcuni consigli per aiutare i bambini affetti da disturbi del sonno:
• Redigere un diario del sonno per verificare le ore di riposo e controllare il rispetto dei tempi.
• Evitare che il pisolino del primo pomeriggio venga fatto dopo le 15, in modo che arrivi stanco a sera.
• Seguire un rituale prima di addormentarsi evitando attività eccitanti
• La stanza del bambino non deve essere esposta alla luce, ai rumori e ad altri stimoli.