Mappe mentali per organizzare il lavoro da casa
Che siate freelance o dipendenti alle prese con lo smart working e il telelavoro, imparate a organizzare la vostra attività grazie ai consigli della professional organizer Chiara Battaglioni.
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Covid ha modificato gran parte delle nostre abitudini e attività sociali. Anche il lavoro per tanti di noi ha cambiato forma e modalità: Smart working e telelavoro sono diventate forme di prestazione professionale comuni anche al di fuori del mondo dei freelance e dei liberi professionisti.
Il lavoratore autonomo capace di organizzarsi bene, a partire dall'utilizzo consono degli spazi e dei tempi, gode della massima libertà e chi ora è in smart working dovrebbe imparare dai liberi professionisti a organizzarsi. La professional organizer Chiara Battaglioni offre consigli e strumenti per organizzarsi al meglio.
In che modo il Suo lavoro agevola le Partite Iva?
Sono una professional organizer. Mi occupo principalmente dei liberi professionisti, ma mi capita anche di lavorare con qualche azienda.
Il professional organizer è una figura che affianca e allena delle competenze organizzative che possono essere anche non del lavoro, ma in altri settori. Per esempio, c'è il divulgare il valore dell'organizzazione che fa parte anche della mission di Apoi. associazione che crede che uno stile di vita organizzato migliori la qualità del vivere.
Cosa sono le mappe mentali per i freelance?
Sono una forma grafica di rappresentazione del pensiero ideate da Tony Buzan, autore di fortunati libri sull'organizzaizone mentale nel lavoro e nello studio.
Io sono partita da questo strumento per ragionare su come potessero essere impiegate dai liberi professionisti, che sono le persone di cui io mi occupo. Io per prima le utilizzo in quanto sono particolarmente efficaci per liberare il pensiero nel momento in cui serve anche a noi la creatività, come può essere la progettazione di un nuovo servizio, la realizzazione di un calendario o di un piano editoriale.
Quali sono i diversi aspetti che devo sviluppare, quindi, lavorando per associazioni, prima ancora di elaborare un piano operativo, sviluppare le idee. Se devo testare un'idea nuova, con lo strumento grafico-visivo della mappa mentale ramifico concetti a partire da un'idea centrale.
Le mappe mentali sono utili per allenare la parte creativa. poiché lo strumento grafico visivo può aiutare. La mappa prevede che si parta da un'idea centrale e sviluppi una libera associazione di idee rispetto a un tema. Io propongo spesso strumenti organizzativi ed efficaci come le mappe mentali perché il libero profesisonista possa sempre avere uno strumento che sia flessibile e ideato sulla persona.
5 errori da non fare sul lavoro se si è freelance
Nella libera professione l'errore è importante. Fa parte del processo evolutivo del libero professionista, nel senso che noi siamo da soli a dover fare un po' tutto: uno ci prova, ma non siamo assolutamente bravi a fare tutto.
Io sono una grande fan dell'errore: sarebbe un errore non fare errori. Il libero professionista ci vive di sbagli, perché l'errore ti permette di fare qualcosa meglio. Un errore è non concentrarsi subito sullo strumento lavorativo.
In che modo il lavoro "organizzato" può aiutare a vivere meglio?
Organizzare la propria attività è importante, si disperdono meno energie e, considerate tutte le ore che si passano a lavoro, tutte le altre ore della vita migliorano a cascata.
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Lo smart working è diventato realtà per molti lavoratori dipendenti. Come organizzare al meglio l'attività da casa?
Quello che si sta facendo in Italia non è smart working, ma improvvisarsi senza avere né competenze né gli spazi. Una sedia adatta sarebbe il primo adeguamento cui pensare, ad esempio: siamo tutti peggiorati con il mal di schiena, lavorando lontano dall'ufficio. Chi si è messo a lavorare, per esempio, in cucina, su sedie ideate per starci un'ora al giorno in tutto, tra colazione, pranzo e cena. Già soltanto avere una sedia, che sia fatta per sostenere il peso per 8 ore, non è così scontato.
E questa è stata una delle tante difficoltà, cioè allestire uno spazio che, per quanto piccolo, permetta di lavorare bene: dalla sedia alle condizioni di luce e di rumore, perché quando le scuole erano chiuse e i bambini stavano a casa, sarebbe stato opportuno per rendere il lavoro davvero più smart chiedere all'azienda tutta la parte operativa e pratica e una dotazione tecnica: uno schermo, una connessione adatta.
Come può un libero professionista separare sfera personale e professionale lavorando a casa?
Bisogna fare in modo che le dinamiche organizzative non si confondano con dinamiche di comunicazione. E, prima di iniziare a lavorare da casa, concordare gli orari di lavoro con chi lavora con te - dal capo, ai colleghi, ai collaboratori, ai clienti o ai fornitori. E quali canali scegliere.
Poi si sviluppano altre dinamiche non organizzative, come quelle di fiducia e di controllo da parte del capo sui collaboratori. La comunicazione e partire da un confronto.
Quali sono le principali distrazioni del lavoratore freelance?
La principale è la distrazione da parte della tecnologia. L'aspetto positivo è che queste possono essere gestite, basta un piccolo esercizio di consapevolezza: gli smartphone hanno app anche già all'interno che misurano quanto tempo stiamo al cellulare.
E se ci accorgiamo che c'è troppa invadenza dello smartphone, possiamo modificarne le impostazioni, per esempio le notifiche, chi soffre di troppe chiamate, potrebbe concordare orari di reperibilità, se il lavoro lo consente.
Le strategie e gli strumenti sono numerosi, basta partire dalla consapevolezza di quali difficoltà si sono incontrate e delle necessità del momento. Poi, sulla base di queste, progettare quello di cui ho bisogno.
Quali sono i problemi che dà questo regime al lavoratore?
Il professional organizer è proprio una figura che affianca, e allena delle competenze organizzative che possono essere anche non del lavoro, ma in altri settori. Per esempio, c'è anche il divulgare il valore dell'organizzazione. É una strada che nessuno ha pavimentato per noi.
Dobbiamo diventare anche dei bravi contabili e curatori della parte organizzativa. Tu sei il capo e lo stagista.
Quali sono i vantaggi del lavoro autonomo ben organizzato?
Totale libertà di poter scegliere una direzione verso la quale andare, essere imprenditore. Per me non ha prezzo lavorare nella direzione che io ho stabilito.
Com'è il collega del libero professionista?
Certamente anche i freelance non mancano di avere colleghi. I colleghi sono coloro con cui il libero professionista crea una rete, sono le persone che hanno competenze trasversali alle nostre. La parte di relazione è crescere per conoscere e farsi conoscere.