Musica e attaccamento madre-bambino

La musica può fornire importanti benefici alla relazione di attaccamento madre-bambino facilitando la sintonia degli scambi comunicativi, regolando i processi fisiologici e migliorando i processi percettivi e attentivi del neonato. Sì, perché, in fondo, madre e bambino sono coinvolti in una vera e propria “danza” interattiva.

Musica e attaccamento madre-bambino

La musica, attraverso il ritmo e la melodia può avere importanti effetti benefici non solo sulla regolazione di alcuni processi biologici, ma anche sulla sintonia degli scambi interattivi favorendo lo sviluppo di una relazione di attaccamento madre-banbino.

Lo sostengono numerose ricerche che hanno permesso di ampliare le conoscenze del potere terapeutico, riabilitativo e preventivo della musicoterapia (Postacchini, 1985; Schön, Akiva-Kabiri, Vecchi, 2007; Sacks, 2010).

 

Musica e attaccamento madre-bambino: le redici della musicoterapia

Fu Oliver Sacks (2010) uno dei primi psicologi a studiare il potere terapeutico che la musica può avere sugli esseri umani.

Lavorando con i soldati che erano tornati dal fronte, si rese conto che determinati traumi, affettivi o cerebrali, potevano essere efficacemente trattati attraverso l’esposizione musicale.

L’ascolto di alcuni tipi di musica – come è stato confermato successivamente -  risulta avere un effetto benefico per la modulazione emotiva, la regolazione psicobiologica e la sincronia interattiva delle relazioni di attaccamento madre-bambino (Schwaiblmair, F,. Infant research and music therapy – The significance of musical characteristics in early mother-child interaction for music therapy. Music Therapy Today, 2005, 6, 48-59)

 

Musica e attaccamento madre bambino: regolazione psicobiologica

Per capire su che basi la musica possa esercitare un’influenza così importante sulla relazione madre-bambino occorre prendere in considerazione due aspetti.

Il primo riguarda quelle che sono le nostre risposte psicofisiologiche quando siamo esposti all’ascolto della musica.

Se credete che il vostro corpo sia fermo mentre ascoltate una canzone o una melodia, solo perché vi trovate seduti su una poltrona e non vi state lanciando in una danza sfrenata.. beh, vi sbagliate! Il corpo umano reagisce all’ascolto e tende a sincronizzarsi al ritmo della musica presente nell’ambiente: dalle micro contrazioni muscolari al ritmo di battito cardiaco e del respiro

Sono molte le funzioni fisiologiche che hanno un andamento ritmico che, come tale, può venire influenzato dall’ascolto della musica (Sammarco M. Psicofisiologia dell'ascolto musicale, 1998).

Questo fattore è d’altro canto più che noto, anche al vasto pubblico, in campo veterinario: è ormai acclarato quanto ad esempio le mucche producano più latte se esposte all’ascolto di una determinata musica.

Le funzioni biologiche dunque tendono a sincronizzarsi con l’ascolto di un brano musicale, questo vuol dire che la musica può influenzarne l’andamento e stimolarne la regolarizzazione (Shenfield, Trehub, Nakata, 2003; Schön, Akiva-Kabiri, Vecchi, 2007).

Aspetto questo tanto più importante nel neonato che necessita di tutta una serie di fattori ambientali, a cominciare dallo scambio con la madre, per regolarizzare le proprie funzioni corporee, funzioni che non possono ancora procedere in autonomia (infatti separazioni precoci e prolungate – come quelle che si osservavano nei bambini degli orfanotrofi - possono interferire con il ritmo sonno-veglia o con l’accrescimento staturale del neonato).

 

Musica e attaccamento madre-bambino: un scambio interattivo

L’ascolto della musica quindi può rinforzare e coadiuvare quella che è la funzione di regolatore psicobiologico esercitata dall’attaccamento madre-bambino.

Un secondo fattore però è importante e rende il mezzo musicale particolarmente prezioso in questo ambito.

Anche quando il bambino è piccolissimo, appena un neonato, la relazione fra lui e la madre non è mai a senso unico: non c’è mai solo una madre che fa/dice qualcosa al suo piccolo, ma c’è sempre anche un bambino che risponde alla madre.

In altre parole: fin dall’inizio il bambino è in relazione con la madre, mette in atto tutta una serie di comportamenti (piangere, succhiare, aggrapparsi ecc.) che la stimolano a prendersi cura di lui  e risponde, anche se in forme rudimentali, a ciò che la madre fa e dice con lui.

Questo vuol dire che l’attaccamento madre-bambino si costruisce attraverso uno scambio, una “danza interattiva” (Stern D.N., Il mondo interpersonale del bambino, Bollati Boringhieri, Torino, 1985) dove ognuno dei due membri della diade ha il proprio turno “di parola”.

Osservate ad esempio una madre mentre allatta il suo bambino: c’è un’alternanza di momenti in cui il piccolo succhia il latte e momenti in cui fa delle pause e guarda la madre; momenti in cui la madre lo accarezza o gli rivolge delle parole e momenti in cui è lui a cercare il suo sguardo…

Ci si alterna, uno parla/tocca e l’altro risponde in un’alternanza che si rivela appuntoritmica! La musica può coadiuvare questa danza scandendone i passi e armonizzando i comportamenti comunicativi di entrambi.