Festa del papà: vietato arrendersi

All’avvicinarsi della festa del papà una notizia ha fatto il giro del mondo: Yu Xukang, papà single che vive in Cina, ha un figlio disabile di circa dodici anni: le sue ossa si deformano irrimediabilmente impedendogli di camminare.

La scuola più vicina è a quasi 30 chilometri e non ci sono mezzi pubblici. Ma Yu Xukang non si perde d’animo e ogni mattina si carica il figlio in spalla e lo porta a scuola a piedi pur di garantirgli l’accesso all’istruzione.

 

La festa di un papà che ha fatto notizia

L’attenzione mediatica che la storia di Yu Xukang ha ricevuto ci auguriamo serva a sollecitare il governo cinese a fornire adeguato aiuto e assistenza a questo padre e al suo ragazzo.

Ma c’è qualcosa che questa storia può insegnare nel giorno della festa del papà anche ai papà del mondo occidentale?

 

Essere papà nel mondo di oggi

Come ogni anno in occasione della festa del papà si torna a riflettere e a dibattere sul ruolo del padre che negli ultimi decenni è molto cambiato rispetto alla figura distaccata e autoritaria del passato connotandosi di dimensioni di maggior complessità e incertezza: si è padri o “mammi”, ci si deve dividere fra famiglia e lavoro al pari delle donne, si rischia di diventare un duplicato materno o si mantiene comunque una specificità e una complementarietà di ruoli nello sviluppo dei figli?

 

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Ogni papà sostiene il figlio in un viaggio

La storia di Yu Xukang può aver molto da insegnare e da far riflettere se la prendiamo non soltanto nella sua letteralità episodica, nella concretezza della vicenda in sé, ma se proviamo a considerarla anche una possibile metafora del rapporto padre-figlio.

Oggi la festa del papà sarà celebrata da molti padri single o meno che siano che, ad ogni modo, sono chiamati a “farsi carico”, appunto, di una dimensione di rapporto con i loro figli molto più complessa del passato.

Possiamo in tal senso immaginare quello della dinamica del rapporto fra padre e figlio come un viaggio, un percorso di vita lungo il quale ogni papà è chiamato a sostenere il proprio figlio o figlia in un percorso di autonomia e di crescita, non solo materialmente ma, cosa ancora più importante, emotivamente.

Yu Xukang crede nelle potenzialità intellettive di suo figlio, va fiero di lui ed è convinto che possa trovare, nonostante la disabilità fisica, una strada di autorealizzazione nella vita che lo porti anche più lontano di quanto è arrivato lui stesso. Questo padre sta fornendo a suo figlio con il suo esempio uno degli insegnamenti più grandi: che le difficoltà, anche quelle più ardue, possono essere affrontate se si crede in sé stessi.

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Papà a tutto tondo

Cosa possa significare essere padri oggi, soprattutto alla luce delle molte famiglie monogenitoriali che sono derivate dall’aumento di separazioni e divorzi e della maggiore parità di genere che esiste anche all’interno della famiglia, non è una domanda a cui possa esserci una risposta univoca.

Ai padri viene richiesto, per cultura e per necessità, di coinvolgersi nell’accudimento e nella cura dei figli e di farsi carico anche di quelle componenti emotivo-affettive del rapporto genitoriale che tradizionalmente erano appannaggio quasi esclusivo delle madri. Ma il padre è o dovrebbe essere anche colui che, fornendo un modello di identificazione forte, sprona e sollecita il figlio ad “uscire” dal mondo esclusivo degli affetti familiari per esplorare il mondo esterno e conquistare l’autonomia.

 

La festa dei papà che non si arrendono e ne vanno fieri

Allora forse l’augurio migliore che si possa fare ai papà di oggi è quello di non darsi mai per scontati, di avere il coraggio di credere in sé stessi e nei loro figli nonostante il periodo di crisi economica e sociale che stiamo vivendo.

Ogni papà quando al mattino sveglia il proprio figlio o figlia è un po’ come Yu Xukang se accetta di caricarsi il proprio cesto in spalla e non si arrende ma va fiero della fatica, qualunque essa sia, che questo comporta.

 

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