Sportello d’ascolto
Quando l'accoglienza di un professionista ci permette di trovare le risposte che da soli non vediamo
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Sportello d’ascolto: cos'è e a cosa serve
Lo sportello d’ascolto si configura come un servizio di consulenza gratuito pensato per rispondere alle più svariate problematiche della cittadinanza e vuole essere uno spazio in cui i diversi utenti (giovani, lavoratori, studenti, docenti, genitori, immigrati) possono condividere i propri vissuti problematici e rileggerli secondo modalità più adeguate.
L’idea è poter chiedere una risposta ad un professionista, un adulto competente in grado di ascoltare, recepire, promuovere e sostenere coloro che vi si rivolgono. È intuibile che tale servizio debba essere facilmente accessibile a tutti, permettendo un intervento di prevenzione primaria in grado di arricchire la conoscenza, aumentare le opportunità di relazione e supportare e sostenere percorsi educativi individuali e di gruppo.
È uno spazio di ascolto all’interno di una relazione di aiuto, spesso difficile da trovare nella società odierna. È estremamente necessario per la crescita personale: se dedichiamo un po’ del nostro tempo all’ascolto dell’altro, fra le persone si sviluppano la spinta a parlare e una forte l’esigenza di essere ascoltati senza giudizi.
Questa spinta, rifacendoci a Maslow, deriva da un bisogno più profondo di sicurezza, appartenenza, stima e realizzazione di sé. Favorendo, quindi, una riflessione attiva sulle problematiche e le difficoltà personali, lo sportello permette di trovare le risorse personali più adeguate per far fronte ad una determinata situazione.
Vi possono essere varie tipologie di sportello; alcuni esempi:
• Psicologico, dove si favorisce soprattutto la nascita di un punto di vista diverso sul mondo e si aiuta l’utente a riconoscere emozioni e sentimenti innescati dalla relazione con l’altro, prendere decisioni, gestire e meglio tollerare le frustrazioni e la conflittualità.
• Per studenti e insegnanti, all’interno delle strutture scolastiche, per combattere il disagio scolastico.
• Per immigrati, rivolto ai problemi legati all’integrazione e alla conoscenza dei servizi offerti dal territorio.
• Mondo del lavoro, per tematiche legate al disagio lavorativo come stress lavorativo, mobbing, burn-out e disoccupazione.
• Adozione, legato agli adempimenti e alle procedure riguardanti la tematica dell’adozione o dell’affidamento.
Solitamente la presenza di questi sportelli viene comunicata tramite diffusione di brochure, pieghevoli, pomeriggi di presentazione, organizzazione di incontri rivolti a tutta la cittadinanza.
Sportello d'ascolto: a chi si rivolge?
Avendo una natura composita, anche il target cambierà in base al tipo di problematica affrontata. Solitamente uno sportello nasce per rispondere a problematiche inerenti un ambito specifico.
Sportello d'ascolto: come vi si accede?
Generalmente vengono collocati in maniera strategica, all’interno di strutture che richiamano il problema che vanno a trattare. Ad esempio, quello rivolto agli studenti e agli insegnanti sarà presente all’interno dell’edificio scolastico, quello per gli immigrati all’interno dei locali del Comune. Si può accedere attraverso una linea telefonica o un indirizzo e-mail fissando un appuntamento, altrimenti basta recarvisi in giorni ed orari prestabiliti.
Una tra le caratteristiche fondamentali è la garanzia dell’anonimato per chi accede a questo tipo di servizio, in rispetto alla legge sulla privacy che non permette, se non diversamente esplicitato dall’utente, di divulgare dati personali.
Fonte immagine: Imbriani