Psicologia del regalo e i significati del donare e del ricevere
Donare è un'azione sociale e in quanto tale è rivestita di aspetti psicologici e regole sociali che qualificano le relazioni. Il dono è un messaggio personale con cui manifestiamo aspetti di personalità. La sua natura sociale ci permette di individuare dei rituali sia in chi fa il regalo, sia in chi lo riceve.
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Il regalo è un'azione ricca di significati. Non tutti fanno i regali, non tutti donano allo stesso modo e soprattutto i doni sono differenti anche a seconda di chi deve ricevere un presente.
La psicologia si è interessata del regalo proprio in virtù degli aspetti psicologici che ci sono dietro: predisposizione personale, processo decisionale e dinamiche sociali.
La personalità e il regalo
Esiste sicuramente una predisposizione personale al regalo che non deve essere confusa con l'altruismo. Gli altruisti sono coloro che compiono azioni che implicano un costo personale a favore dell'altro, mentre il generoso compra e dona, senza che ci sia necessariamente un sacrificio. Lo stesso modo di fare regali è una sorta di messaggio con cui si esprimono caratteristiche di personalità.
Lo psicologo Joseph Messinger ha proposto una chiave di lettura del regalo in quanto messaggio: il regalo giusto è un modo per confermare la reciproca simpatia e un'affinità, mentre un dono sbagliato può essere interpretato come segnale di disinteresse.
Secondo Messinger il regalo costoso può essere un indicatore di egocentrismo o ossessione per le opinioni altrui. L'avarizia si avvicina ad alcune forme di nevrosi e chi sceglie doni utili non vuole comunicare superficialità.
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Saper donare
La psicologia sociale si è interessata alla regole sociali, spesso non dette e apprese fin dalla tenere età, circa il donare e il saper ricevere regali. Nell'offrire un regalo, soprattutto quando lo si deve dare a una persona cara, si condensano un insieme di attese e di aspettative emotivamente cariche.
Innanzitutto si tratta di un gesto gratuito che non si fa per ricevere qualcosa in cambio e che quindi anche a livello simbolico deve condensare le due persone protagoniste del dono: chi dona e chi riceve.
Chi dona infatti, può volere come "ricompensa", la soddisfazione dell'altra persona e quindi cerca un regalo che rifletta i gusti di un'altra persona, ma che rechi anche una sua impronta perché sia riconoscibile in mezzo ad altri regali. Spesso i regali più apprezzati sono quelli che fanno riferimento alla storia comune, alla relazione (amicale, amorosa, lavorativa, ecc.) o a un evento vissuto insieme.
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E chi riceve il regalo?
Anche chi riceve il dono si deve attenere a qualche regola. La psicologia segnala in primis una sorta di lotta delle aspettative: il ricevente può sperare in un dono anche molto diverso o perché il regalo non lo rispecchia o perché la relazione viene vissuta in modo differente.
Si pensi alla delusione che si può provare se qualcuno a cui si tiene regala qualcosa di assolutamente impersonale. Ovviamente la gratuità del dono implica che non ci si possa permettere di criticare il regalo: è il pensiero che conta.
Un secondo elemento da considerare è che il non poter ricambiare questo gesto, da alcune persone può essere vissuto negativamente. Alcune persone chiedono insistentemente di ricambiare perché si sentono in debito, in posizione di sottomissione rispetto a un gesto generoso. Ma questo è uno stato che non necessariamente deve influenzare la persona che decide di fare un dono, chi riceve deve anche saper rispettare lo spirituo altruista altrui pur se questo non possa essere in qualche modo restituito (del resto non fa parte dei patti impliciti che si stipulano tra due persone quando qualcuno fa un dono all'altro).
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