Il costruttivismo in psicologia: l’apprendimento
Il costruttivismo: uno degli approcci più importanti nel panorama psicologico. Il suo assunto di base considera la conoscenza come una costruzione personale e non una realtà indipendente.
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Il costruttivismo è una delle scuole di pensiero più importanti in ambito psicologico. Le sue basi affondano in realtà nel Comportamentismo da cui prende le distanze per diventare il paradigma di riferimento dopo gli anni ’50. È nell’ambito dell’apprendimento che si comprendono bene le specificità di questo approccio.
Da sottolineare la corrente filosofica costruttivista che ha come obiettivo riuscire a comprendere in che modo si formi la conoscenza. Da qui la certezza che non esista una realtà unica, o meglio, noi non interagiamo con essa, bensì con la rappresentazione che ci creiamo attraverso i sensi e i processi cognitivi.
Dal comportamentismo al Costruttivismo
Secondo il comportamentismo l’apprendimento è un processo lineare attraverso il quale è possibile giungere ad una conoscenza oggettiva della realtà.
Si tratta di una prospettiva positivista secondo cui i docenti trasmettono una serie di informazioni precise e gerarchicamente organizzate in modo sequenziale ad uno studente-contenitore. Al termine del processo lo stesso potrà essere valutato in base ai comportamenti/nozioni oggettivamente osservabili che lo studente metterà in atto.
Il paradigma costruttivista parte da una visione meno passiva dell’essere umano che, quando apprende, non riceve solamente una serie di informazioni da tradurre in risposte.
Apprendere e conoscere la realtà è un processo che prevede l’attivazione di un particolare individuo in un preciso contesto dentro un periodo storico sociale. Tutte queste componenti ambientali e cognitive contribuiscono a creare una conoscenza non oggettiva, bensì costruita ad hoc.
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L’apprendimento costruttivista
Se torniamo all’apprendimento, in termini di studio, l’approccio costruttivista introduce molte novità. Se la conoscenza si definisce come una costruzione di schemi rappresentativi, allora apprendere significa introdurre negli schemi precedenti informazioni nuove. Gran parte della fatica ad apprendere nasce proprio dall’inadeguatezza dei vecchi schemi e dall’ostinarsi ad utilizzarli nonostante le nuova informazioni in entrata.
Anche in ambito scolastico quindi apprendere è frutto di una costruzione del soggetto che negozia con il suo ambiente (docente e compagni) una visione delle informazioni in entrata.
Il docente non è più colui che semplicemente trasferisce, ma dovrebbe collaborare con gli studenti affinchè le nozioni trovino corrispondenza negli schemi acquistando senso. Ciò concretamente è possibile attraverso uno scambio: domande da parte degli studenti e risposte non predeterminate, ma che aiutino il processo di costruzione di significato.
Ciò significa anche che il docente possa avere le capacità (e il tempo) di adottare la visione degli studenti per proporre la prospettiva più efficace.
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