Opportunità e rischi di internet per i giovani
I giovani e Internet. Quante opportunità che possono diventare rischi! Dal modo in cui si usa la Rete ne derivano conseguenze positive e negative in tutti gli ambiti, dallo studio alla vita sociale. Vediamo insieme qualche consiglio per i genitori direttamente dalla Commissione Europea.
Giovani e Internet: un connubio di parole che richiama molti pensieri positivi e negativi. Ovviamente le Nuove Tecnologie rappresentano un mare di opportunità perché ormai rappresentano un elemento chiave della nostra società, ma anche per i nativi digitali sussistono dei rischi. I genitori sono molto preoccupati del rapporto tra i loro figli e Internet perché per loro rappresenta un terreno meno esplorato.
Come si usa la Rete
Per comprendere rischi e opportunità di Internet, occorre conoscere come viene utilizzata dai giovani. Una ricerca di Eurispes/Telefono Azzurro del 2010 indica chiaramente i maggiori ambiti di interesse. I giovani usano poco i blog e i forum; il 49% dei ragazzi va a caccia di informazioni, ma il primato (oltre il 67%) lo utilizza per giocare.
Importanti sono i dati circa le chat dato che i bambini aumentano la loro presenza i questi ambienti dove sono sempre possibili incontri poco raccomandabili. Il dato più preoccupante però riguarda l'assenza di un adulto (spesso causata dai ritmi di vita) della Rete.
Internet: rischi cognitivi, non solo sociali
Se, come sosteneva McLuhan, il mezzo cambia e modella la mente, allora Internet sta modellando una generazione di giovani pronti e adatti alla collaborazione a distanza, al multitasking e all'internazionalizzazione.
L'accesso a molteplici materiali, molti dei quali in lingua inglese, e la capacità di lavorare su più fronti è sicuramente uno degli aspetti più innovativi della Rete che permette ai nativi digitali di potenziare quei meccanismi cognitivi che con scrittura e lettura erano meno alla ribalta.
Questo aspetto più serio dell'uso di Internet non viene considerato un rischio; l'opinione pubblica è molto più attenta e preoccupata della vita sociale che risucchia adolescenti e bambini all'interno dello schermo.
Nonostante questo sia un aspetto da non sottovalutare, occorre sottolineare anche altri potenziali rischi, come ad esempio quello segnalato da Umberto Eco in un articolo dell'Espresso. Il pericolo messo in luce sarebbe l'appiattimento del passato nella mente dei nostri giovani che grazie ad un click arrivano facilmente ad ogni informazione, lasciando alla tecnologia il compito di avere una memoria.
Nello specifico ciò impedirebbe di avere in mente una panoramica storica, indispensabile per costruirsi una visione critica degli avvenimenti, ma anche di essere pensatori indipendenti.
Chi sono i nativi digitali?
Cosa può fare il genitore?
Come aiutare i propri figli a prendere il meglio dalla Rete? Oggi è diventato un compito genitoriale fondamentale che però è ostacolato da una duplice barriera: il tempo disponibile (sempre poco) e la certezza che i giovani siano più abili.
Il primo punto è parzialmente superabile o con l'aiuto di un adulto di fiducia o con delle regole precise. Per quanto riguarda le abilità dei nativi digitali, ogni genitore dovrebbe sempre ricordarsi che lo spirito critico di un adulto non lo si acquisisce se non con l'età ed è ciò di cui il più esperto cybernauta giovane ha bisogno.
I genitori quindi sono protagonisti della Media Education dei loro figli. Vediamo i consigli per questi nuovi genitori dati durante il Safer Internet Day 2014 dalla Commissione Europea a tutti genitori:
- è necessario non smettere mai di informarsi
- utilizzare i programmi di parental control, ma non pensare che siano sufficienti
- stabilire dei momenti in cui navigare insieme, se non è possibile farlo sempre
- segnalare tempestivamente alla Polizia Postale ogni sito sospetto
- deputare i luoghi comuni come spazi per l'uso degli apparecchi tecnologici
- regole ferree, anche condivise, sugli orari di uso
- spiegare che alcune informazioni non si condividono e aiutare i giovani a creare e impostare i propri account.
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