Effetto Pratfall: non la perfezione, ma l’errore ci salverà!
Sbagliare ci rende più umani e simpatici. Puntare all’eccellenza è lodevole, ma se un piccolo errore incrina la nostra corsa alla perfezione questo ci rende più veri e sollecita gli altri a provare empatia per noi. È l’effetto Pratfall.
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In psicologia sociale l’Effetto Pratfall è un meccanismo psicologico secondo il quale l’attrattiva nei confronti di una persona che sta commettendo un errore può aumentare o diminuire in relazione al risultato globale della sua performance.
Chi punta alla perfezione e all’eccellenza e commette tuttavia qualche defaillance risulterà più “umano” agli occhi dei suoi interlocutori suscitando le loro simpatie. La stessa cosa non avverrebbe quando si commettono errori entro prestazioni già scadenti o di medio livello.
Effetto Pratfall: un esperimento
L’Effetto Pratfall venne descritto per la prima volta nel 1966 da Elliot Aronson (Aronson, E., Willerman, B., & Floyd, J., 1966, The effect of a pratfall on increasing interpersonal attractiveness. Psychonomic Science) a proposito di un esperimento condotto in quegli anni presso l’Università del Minnesota.
A un gruppo di studenti vennero sottoposte le registrazioni delle interviste fatte a dei presunti candidati per un concorso (si trattava in realtà di attori). Metà di loro vantavano curriculum professionali e accademici brillanti e rispondevano impeccabilmente anche a domande piuttosto difficili.
Gli altri candidati invece risultavano avere curriculum e prestazioni piuttosto ordinari. Verso la fine dell’intervista, alcuni dei candidati di entrambi i gruppi commettevano una clamorosa gaffe: nella registrazione si sentiva distintamente qualcuno rovesciare una tazzina di caffè!
Ebbene, gli studenti reclutati per l’esperimento valutarono come maggiormente simpatici proprio quei candidati eccellenti che si erano, per così dire, “rovinati” sul finale. Mentre nessun giudizio del genere veniva dato sugli errori commessi dai candidati mediocri.
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Effetto Pratfall: il confronto sociale
L’Effetto Pratfall sembrerebbe dunque un’attrazione frutto di una combinazione di simpatia e rispetto: a sbagliare devono essere persone che in qualche modo ammiriamo e stimiamo.
Quando osserviamo persone molto competenti commettere degli errori, viene a riequilibrarsi il confronto sociale che facciamo tra noi e loro, ci percepiamo, per così dire, più vicini al loro livello e questo ci permette di identificarci e provare empatia per le loro defaillance. Lo stesso processo non avviene se a sbagliare sono persone di livello medio o mediocre giudicate troppo vicine a noi: in questi casi un errore verrà percepito come una minaccia alla nostra autostima e quindi condannato più severamente.
Questo meccanismo sarebbe inoltre più accentuato negli uomini che nelle donne, come a dire, parafrasando un noto articolo sull’argomento, che l’errore rende umani, ma il genere fa la differenza! (Deaux, K. ,1972, To err is humanizing: But sex makes a difference, Representative Research in Social Psychology, 3, 20-28).
Effetto Pratfall: l’umorismo per i nostri errori
Un secondo meccanismo implicato spesso nell’ Effetto Pratfall è l’umorismo: cogliere aspetti paradossali dell’esperienza e riderci su è un meccanismo di difesa in molti casi adattivo perché consente di mettere una maggior distanza fra noi e i nostri errori e, al tempo stesso, aiuta ad attirare l’empatia degli altri: il riso è contagioso! Riuscire dunque a sdrammatizzare una defaillance con una risata può rivelarsi un punto a nostro favore rendendo il nostro inciampo uno strumento in più per attirare la simpatia dei presenti.
Commettere un errore e rivelarsi un po’ maldestri dunque rende simpatici, mentre la perfezione aumenta le distanze: qualche sbaglio non solo è ammissibile, ma può addirittura giocare a nostro favore.
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