La socializzazione e le comunità online

Le comunità online non possono essere considerate come una forma di socialità contrapposta agli incontri in Real Life, ma piuttosto come un'altra espressione (ormai matura) di socializzazione. Purtroppo ogni ambiente ha le sue regole e i suoi rischi, da qui deriva la paura soprattutto per i più giovani, cresciuti in un mondo che per alcuni genitori resta oscuro.

La socializzazione e le comunità online

Già all'inizio del nuovo millennio gli studiosi come Wellman hanno cominciato a sottolineare con forza la necessità di parlare di relazioni senza contrapporre le interazioni che avvengono grazie all'incontro fisico e quelle in ambienti virtuali.

Le comunità online si creano sulla base di valori condivisi; ma anche a partire da interessi concreti le relazioni progrediscono e gli utenti si scambiano sostegno personale e affettivo espandendo la cerchia di persone da incontrare.

Il vantaggio e la grande attrattiva della Rete è che l'accesso aperto anche a coloro che hanno maggiori difficoltà a socializzare e mette sullo stesso piano persone estremamente differenti tra di loro.

 

Tanti modi per socializzare

Quando si conosce poco un ambiente o un fenomeno, c'è sempre il rischio di appiattirlo in uno stereotipo, ma ci sono mille sfumature nel modo in cui si può partecipare alla vita online. Non ci sono solo i patologici, i timidi o le grandi storie d'amore che si concludono in felici matrimoni.

Cerchiamo di rendere più reali i profili di chi accede alle comunità virtuali:

  • persone riservate che finalmente trovano la loro voce,
  • persone che fanno di modi rudi una via per farsi notare
  • coloro che si creano amicizie o sottogruppi
  • il leader che guida la conversazione o smorza i toni
  • gli eterni scontenti che sottolineano sempre quello che non va.

 

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I giovani online

Le comunità online per i giovani non sono ambienti sconosciuti, ma una parte della realtà che hanno sempre conosciuto e per le quali possiedono maggiori skills. Uno studio condotto dall'Università di Tokio sulla comunità virtuale Habbo rivela che da un punto di vista di socializzazione i giovani al computer non presentano nessun deficit.

Al contrario i membri della comunità si identificano con il gruppo online molto di più di quanto facciano dei loro coetanei con gruppi faccia a faccia. Secondo i ricercatori si tratta di un dato importante perché le comunità virtuali fungono da riferimento, creano un gruppo di pari che facilita la costruzione dell'identità durante l'adolescenza.

Ciò che è importante sottolineare è che in Giappone, società non più giovane in fatto di tecnologia, questi gruppi virtuali vengono creati spesso per restare in contatto con gente conosciuta creando ambienti in cui la percentuale di sconosciuti è contenuta.

 

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