Il legame tra vaccini e autismo esiste?
Vaccini e autismo: le false scoperte di Wakefield sul vaccino trivalente hanno aperto un dibattito senza fine sul possibile legame tra i due fenomeni. Vediamo cosa sono, cosa dicono le ricerche e le ultime scoperte.
La relazione tra vaccini e autismo è un argomento inesauribile di conversazione tra mamme che si schierano in due gruppi opposti: chi crede e chi non crede.
Purtroppo non c'è ancora chiarezza e le false notizie sul web sono innumerevoli e cavalcano l'onda di questo dibattito. Cerchiamo di fare un pò di chiarezza sul legame tra vaccini e autismo.
Vaccini e autismo: cosa sono?
Il punto di partenza per questo chiarimento è capire di cosa stiamo parlando. Un vaccino è un prodotto chimico costituito da batteri/virus (morti, indeboliti o mutilati) insieme a uno o più eccipienti che vengono iniettati in un organismo sano allo scopo di provocare una reazione immunitaria e quindi lo sviluppo di anticorpi.
Caratteristiche del vaccino sono: l'efficacia su larga scala e non sul singolo individuo e una tollerabilità variabile. Protagonisti della discordia sono gli eccipienti, cioè quelle sostanze che dovrebbero evitare lo scatenarsi della malattia, come antibiotici, alluminio, formaldeide, ecc.
L'autismo, invece, racchiude una serie di sintomi che in modo diverso si combinano in quadri di sviluppo atipico del bambino. Si tratta di bambini che presentano, in modo diverso, un ritardo e che sviluppano sintomi che ne impediscono (in modo particolare) lo sviluppo sociale e le relazioni con il mondo esterno con un conseguente ripiegamento.
L'inizio della "congiura" mediatica
Coloro che sono convinti di una congiura ai danni dei bambini citano come esempio eclatante del rapporto causa effetto tra vaccini e autismo il caso del Tribunale di Pesaro che basandosi su una ricerca del 1998 dava ragione ad un genitore addolorato.
La ricerca in questione fu condotta da Andrew Wakefield, il quale sosteneva di aver trovato un nesso causa-effetto tra il vaccino trivalente e l'autismo.
Ciò che tali sostenitori non sanno o sottovalutano è che questi risultati non sono mai stati replicati (la replicabilità è essenziale nelle scoperte scientifiche) e che l'autore è stato processato e condannato per aver falsificato i dati dietro pagamento.
Nonostante ciò l'idea del complotto è dilagata in modo virale e tutte le ricerce effettutate dai più alti organi di controllo non sono stati capaci di chiarire un concetto: ad oggi, non esistono prove scientifiche di un legame tra vaccini e autismo.
I pochi studi che hanno trovato qualcosa parlano di correlazione, cioè una relazione statistica che indica una compresenza dei fenomeni, ma non una relazione di causa effetto. Ciò potrebbe dire, ad esempio, che esiste un terzo fenomeno che causa entrambi. Molti questi pochi studi, inoltre, sono stati facilmente confutati.
Uno studio Giapponese
Più di recente è stato pubblicato uno studio in controtendenza che non cercava una conferma della relazione, bensì si basava sulla falsificazione di questa ipotesi, così come vuole il pensiero scientifico. Ciò è stato possibile grazie alla cessazione dell'inoculazione del vaccino trivalente nell'intero distretto di Kohoku in Giappone.
I ricercatori hanno avuto accesso alle informazioni mediche di un'intera popolazione tramite il sistema sanitario e nello stesso modo è stato possibile monitorare gli effetti a lungo termine. Le conclusioni dello studio sono che al termine del vaccino non solo non c'è stata un diminuzione dei casi di autismo, ma si è registrato un aumento (anche in questo caso non è possibile pensare ad una relazione causa effetto).
Lo studio ha molti punti di forza: la cessazione della vaccinazione, l'osservazione di una popolazione, un monitoraggio costante, ma la domanda è: basta a convincere gli scettici?