"Parlami di te", come un ictus può cambiarti (in meglio) la vita

Come gli eventi ci cambiano: nel film "Parlami di te", vincitore del Premio del Pubblico al France Odeon 2018 la crisi e la rinascita di un uomo a partire da brutto incidente che ha interrotto la sua corsa al successo.

"Parlami di te", come un ictus può cambiarti (in meglio) la vita

La vita è imprevedibile e un solo istante può cambiare la tua esistenza per sempre, ma da quello che inizialmente può sembrare la fine di tutto può sorgere un cambiamento e una nuova vita.

Parlami di te è una commedia francese del 2018, vincitrice del Premio del Pubblico all’ultima edizione del France Odeon e dal 21 febbraio nelle sale cinematografiche Italiane distribuito da Bim Distribuzione. Il titolo in lingua madre è Un Homme Pressé tratto dal libro di Christian Streiff, ”J’étais un homme pressé", ispirato a una storia vera da cui il regista Hervé Mimran ha preso spunto per la sceneggiatura.

Con la splendida interpretazione di Fabrice Luchini nei panni del protagonista Alain Walper, il film narra un racconto commovente e doloroso, in tonalità ironica e capace di smorzare i toni di sofferenza di una tragedia come quella di un ictus e le drastiche conseguenze e rendendo la visione piacevole, coinvolgente e talvolta “divertente”.

 

Trama, tratta da una storia vera

Alain Walper è un ricco uomo d’affari, arrogante, presuntuoso, sicuro di sé, amministratore delegato di un’azienda attiva nel settore automobilistico, abile oratore capace di intrattenere un pubblico vivace e coinvolto come quello del famoso salone automobilistico di Ginevra.

Poco attento agli affetti, alle amicizie, alla famiglia e alla cura di sé, spesso dimenticati a causa del lavoro e degli affari, a pochi giorni da un evento molto importante per l’azienda, un ictus ferma la sua corsa al successo.

È una cosa inaspettata che costringerà Alain a un lungo ricovero e percorso di riabilitazione per recuperare parte delle abilità di espressione linguistica e di memoria, danneggiate dal malore.

Un duro colpo per lui, abituato a essere in prima linea nei progetti aziendali e negli affari. La sua riabilitazione viene affidata alla giovane ortofonista Jeanne, interpretata da Leïla Bekhti, con cui istaura un rapporto misto tra “amore e odio” ma che sarà per lui una persona importante a cui mostrerà riconoscenza.

Il tragico avvenimento è per Alain la svolta, l’occasione per cambiare la sua vita e ritrovare i valori profondi e gli affetti come il rapporto con la figlia Julia (Rebecca Marder) nonché la cura di se stesso e della propria vita.


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Tra ironia e comicità si celano messaggi importanti

Questa storia, mista di tragedia e ironia, veicola messaggi cari al pubblico. Spesso, eventi della vita come l’ictus di Alain, impongono di fermarsi: talvolta drasticamente e senza la possibilità di ripristinare le abitudini e lo stile di vita precedente.

Alain è stato fermato nella sua corsa contro il tempo, sempre indaffarato, estremamente sicuro di sé e preso dal lavoro al punto da perdere di vista aspetti importanti come la famiglia, gli affetti e i valori.

La malattia lo ha posto davanti a nuove sfide e a una nuova esistenza, molto diversa da quella precedente che hanno offerto all'imprenditore la possibilità di riscoprire la bellezza di essere padre, di fare passeggiate all’aria aperta, di osservare i particolari della città in cui ogni giorno si muoveva freneticamente tra un appuntamento e l’altro.

Accanto a questo il senso di fragilità, forse sempre celato dietro una corazza fatta di presunzione e arroganza, che con la malattia si mostra palesemente costringendolo a chiedere aiuto e supporto.

Lo strano rapporto con Jeanne gli ha fatto comprendere il valore dell’amicizia e della condivisione arrivando persino a fare un gesto di estrema generosità e riconoscenza verso colei che in qualche modo lo ha supportato nella ripresa dopo la malattia, nella scoperta di sé, e a cui ha mostrato la propria fragilità e il bisogno di aiuto.

Alain, come molte persone, ha dovuto vivere un momento doloroso ed essere fermato da un’esperienza forte e compromettente. Troppo spesso si attende il limite per attivare un cambiamento verso il benessere e uno stile di vita in cui amore, sentimenti, affetti, amicizia e tempo per sé esistono accanto allo stress e corse per lavoro e attività.

Una storia vera raccontata in un film a tratti comico e divertente, che mostra la difficoltà a fermare la frenesia quotidiana e gli impegni per vivere altri aspetti importantissimi per sé, spesso dimenticandosi dei bisogni propri e delle persone accanto a sé.

 

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Foto: Dal film "Parlami di te"