Muri fisici e muri interiori

Linee di demarcazione, protezione, divisori: i muri della nostra vita sono dentro di noi e intorno a noi. La storia dell'umanità è ricca di muri costruiti e abbattuti col significato di avvicinare e allontanare i popoli.

Muri fisici e muri interiori

Il muro, dal latino “mūrum” viene solitamente conosciuto come una costruzione in muratura, sassi o altro materiale che può svolgere differenti funzioni. Tuttavia, questo è vero per i muri che comunemente si possono definire “fisici", altri sono invece quelli che si costruiscono e regnano dentro ognuno di noi.

 

Muri fisici e funzioni

La storia insegna ed è ricca di muri eretti tra popoli per segnare i confini dei territori e stabilire le proprietà. Anche oggi questi muri esistono e, seppur spesso non sono realmente visibili e tangibili, si celano dietro a leggi, trattati, eventi, denigrazioni, divieti e tanto altro, che ogni giorno animano la cronaca.

Oltre a dividere, proteggere e segnare i confini, i muri sono spesso elementi che hanno il compito di racchiudere: basti pensare a quelli di una casa, un ufficio, una stanza che oltre a separare dal resto della costruzione, in qualche modo donano un’entità a uno spazio con le sue forme, dimensioni, colori e tanto altro. Quindi contengono persone, ricordi, momenti di vita e condivisione e sono esperti nel mantenere anche i segreti più profondi, al punto che “se i muri potessero parlare” forse tante cose accadrebbero nel bene e nel male.

 

Muri psicologici: i limiti

Ognuno di noi ha dentro sé muretti o muraglie, con cui fare i conti ogni giorno. Sono i limiti che pongono degli ostacoli alla normalità o ad alcune circostanze, quindi al pari dei muri, richiedono la ricerca di altre strategie per andare oltre, forza, determinazione, contrattazione e molto altro.

La differenza in quanto questi “Muri” siano o meno realmente un ostacolo, risiede nel modo in cui l’individuo decide di affrontarli: alcuni scelgono di adagiarsi e sedersi, osservandoli come qualcosa di stabile e non superabile… Altri invece vedono essi come una sfida e l’affrontano con coraggio, perché desiderano ardentemente osservare cosa c’è al di là.

Non c’è un modo giusto o sbagliato e soprattutto un tempo predefinito, tuttavia è importante essere consapevoli dei propri muri interiori e imparare a gestirli per non farsi sotterrare o fermare di fronte ai propri obiettivi. Spesso non possono essere annullati, ma è possibile arginarli, rigirarli e talvolta anche volgerli a proprio vantaggio.

 

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Muri psicologici: una difesa

Ci sono poi quei muri che si muovono tra l’interno e l’esterno poiché sono delle barriere costruite internamente per ridurre o gestire paure, difficoltà, sofferenze o disagio, ma che inevitabilmente modificano il comportamento verso l’esterno, agendo anche da fortezza fisica vera e propria.

Sono quei muri eretti per non soffrire nuovamente dopo una sconfitta o delusione, per i quali non si trovano le risorse e le possibilità di superarli o modificarli. Questi muri donano un senso di protezione e sicurezza, al pari delle mura domestiche, tuttavia non permettono di osservare la realtà in modo oggettivo, di vivere nuove esperienze e di lasciarsi travolgere dalle sensazioni. Le barriere pongono ostacoli nelle relazioni, alterandole e rendendo difficile per sé e per gli altri costruire fiducia, affetto e sostegno.

Sono quei muri che col tempo possono crollare e portare a smarrimento e paura e da cui poi è difficile rialzarsi. È importante volgere questa protezione a proprio vantaggio, non usandola solo come scudo e protezione, celandosi la realtà esterna, ma come corazza con cui provare ad affrontare le cose in modo differente, sapendo di poter ritornare in un posto sicuro.

Ogni volta che si costruiscono muri è importante chiedersi il motivo, l’effettiva utilità e conseguenze per sé e per altri. È importante armarsi di coraggio e cercare soluzioni alternative e se ciò non è possibile cercare almeno di costruire una finestra all’interno della roccia.

 

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