Allenare il coraggio per superare le paure
Cuor di leone non si nasce, per questo il coraggio va allenato e rinforzato. Come? Innanzitutto non nascondendo le nostre paure.
“Quando siamo spaventati non dobbiamo sforzarci di dimostrare che non c’è nessun pericolo, ma prendere coraggio e andare avanti nonostante le difficoltà” (Mark Rutherford).
Ogni umano nella vita ha sperato almeno una volta di essere più coraggioso, di avere la forza per affrontare una situazione ritenuta insuperabile, difficile e sopra le proprie potenzialità. È il desiderio di avere superpoteri o essere diversi da quello che si è, capace di superare la paura.
È uno dei motivi per cui i supereroi sono uno dei personaggi preferiti da grandi e piccini e perché solitamente tentiamo di ispirare le nostre vite a grandi della storia che hanno affrontato sfide dimostrando coraggio e determinazione.
Invece spesso ci si sente “fifoni” e privi di qualsiasi arma e capacità di affrontare quello che ci capita, presi nella morsa della paura che non permette di muoverci. Ecco il vero coraggio può emergere in quei momenti.
Cos’è realmente il coraggio?
La risposta spontanea è forse “l’assenza di paura”: in realtà non può esserci coraggio se non esiste la paura. Questo perché la paura è qualcosa che richiede la messa in campo di energia, di forza e determinazione per superare la condizione di blocco che essa genera e continuare a svolgere le proprie attività e perseguire nel proprio obiettivo.
Questa forza, se e quando c’è, si chiama coraggio. Esso è quindi la capacità di andare oltre la difficoltà, di perseverare e continuare a sperare, vivere, sognare ed affrontare la realtà.
È talvolta istinto che permette di agire anche nelle situazioni più impensabili e complesse, è agire secondo quello che dice il cuore, seguendo sogni, passioni e obiettivi, senza lasciarsi fermare da ciò che ci appare contrario.
Richiede consapevolezza di sé, delle proprie risorse e dei limiti, delle opportunità oltre la sfida e del desiderio di giocarsela fino in fondo, andando oltre ciò che si conosce bene e dona confort.
Avere coraggio permette di non rinunciare a ciò in cui si crede, di risolvere situazioni spiacevoli, di non vivere con rimpianti e sommersi dalla paura, avendo la consapevolezza almeno di averci provato con tutte le proprie forze.
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Come si può accrescere il coraggio?
Il coraggio non dipende dalla forza fisica o dal modo di essere fin dalla nascita, può essere allenato e rinforzato ma richiede esercizio e forza di volontà.
Come primo passo è necessaria la consapevolezza delle proprie emozioni, quindi dell’ansia, preoccupazione, paura che possono ostacolare il raggiungimento di obiettivi. Solo così si può affrontarle e attivare il coraggio.
Poi si può lavorare sul problema, spezzettandolo in piccoli compiti e sotto-problemi e quindi ridurre le richieste, vivere un senso di maggior potere e controllo e quindi sperimentare un po’ più di coraggio.
Per affrontarli, e quindi aumentare la spinta coraggiosa, si può ripensare a situazioni passate in cui si hanno affrontato sfide importanti, chiedersi cosa lo ha permesso e cercare di riattivare le stesse risorse.
È possibile aprire gli orizzonti della mente esplorando altre possibilità di azione così da osservare la realtà da diversi punti di vista e quindi magari conoscere e scoprire nuove possibilità di azione.
È un lavoro su di sé, sul proprio modo di porsi di fronte alle cose, scegliendo di agire piuttosto che scoraggiarsi e lasciarsi trascinare dalle paure, credendo nelle proprie possibilità e accettando eventuali sconfitte con dignità.
Implica imparare a gioire dei piccoli successi, rinforzando il senso di sé e delle proprie capacità, rendendosi conto che è possibile essere coraggiosi e quindi provare almeno ad affrontare la paura.
Un altro aspetto importante è ricordarsi che non si è soli, che se manca la molla per agire è possibile appoggiarsi ad altri e farsi coraggio a vicenda.
“Ho imparato che il coraggio non è l’assenza di paura, ma la vittoria su di essa. L’uomo coraggioso non è quello che non è intimorito, ma è colui che conquista la sua paura” (Nelson Mandela; 1919 – 2013).
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