Perché si ha paura di amare?
Paura di amare, una forma di fobia che blocca davanti a uno dei sentimenti più belli e travolgenti, portando ad allontanarsi e chiudersi in se stesso.
La philofobia o paura di amare è considerata dagli esperti una vera e propria condizione psicopatologica della sfera delle fobie e disturbi d’ansia.
Al pari di chi soffre di vertigini, claustrofobia, fobia per i ragni, gli insetti, i luoghi affollati e via dicendo, il filofobico vive uno stato di forte ansia e preoccupazione verso la possibilità di amare, vivere un legame con forti sentimenti e instaurare una relazione in cui vi sia reale innamoramento.Al pari delle altre condizioni la paura è evidentemente smisurata rispetto al reale pericolo, irrazionale e attiva una serie di comportamenti al fine di evitare o proteggersi dalla minaccia percepita.
È una condizione estremamente compromettente perché non permette di vivere relazioni in cui sentirsi amati e amare, condividere esperienze di vita durature, una progettualità famigliare e tutte le sensazioni ad esse connesse.
Una questione di controllo
L’amore è un’emozione fortissima che travolge l’individuo in tutti i suoi aspetti e nel profondo creando una sensazione a tratti simile alla confusione, smarrimento e leggerezza. Chi ama seriamente perde un po’ di controllo sulle proprie sensazioni e vissuti, venendo immerso in un vortice che fatica a controllare, fino anche a modificare il proprio comportamento e atteggiamento. Chi ha paura di amare fatica a gestire l’insieme di emozioni e sensazioni che caratterizzano questa condizione, si sente sopraffatto e in qualche modo messo a nudo davanti al partner delle proprie fragilità, difetti, particolarità e pregi.
La perdita di controllo sul proprio vissuto e la sua condivisione con l’altro sono visti come forte minaccia alla propria sicurezza e quindi qualcosa da evitare o allontanare. Quando le emozioni iniziano a comparire e l’innamoramento è all’esordio, queste persone tendono ad allontanarsi dal partner, scappare e chiudere la relazione, anche bruscamente, prima di rimanere intrappolati nell’amore e non riuscire più a gestire la propria persona, perdendo la propria indipendenza, freddezza, razionalità e incolumità.
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Difficile mostrarsi all’altro
Un altro aspetto alla base della paura di amare è la difficoltà a mostrare se stessi nel profondo all’altro, con la sensazione di essere inadeguato, sbagliato e non all’altezza delle aspettative altrui.
Il mettersi in gioco in una relazione d’amore implica infatti portare esperienze, modi di essere e affrontare la realtà e cercare di conciliarli con quelli del partner, trovando un nuovo equilibrio, che richiede spesso la messa in discussione di sé e delle proprie convinzioni o modalità. Chi ha paura di amare teme spesso questo cambiamento e apertura in cui vede la possibilità di perdere delle certezze, dei punti fermi e delle sicurezze, senza riuscire a costruirne di nuove, cadendo in balia della relazione e dell’altro.
La paura di rimanere delusi e di deludere è talmente forte che non lascia spazio alle sensazioni piacevoli, ponendo una corazza che non permette di osservare gli aspetti positivi del cambiamento e dalla nuova vita in condivisione. Accanto a questo il terrore di soffrire e essere abbandonati che genera un rifiuto iniziale, bloccando anche solo la possibilità di provare a vivere l’amore.
Ruolo delle esperienze passate
Spesso chi ha paura di amare ha vissuto in passato esperienze dolorose, non solo prettamente nella vita di coppia, ma anche nelle relazioni famigliari o amicali. Situazioni di abbandono, anaffettività, disattenzione ai propri bisogni, tradimento, se vissuti con grande coinvolgimento ed emotività possono nel tempo generare una vera e propria corazza e chiusura verso ogni esperienza relazionale, per paura di rimanere ancora scottati.
Si crea una sorta di disillusione sull’amore, sulla possibilità di amare senza soffrire ed essere amati per quello che si è, senza essere rifiutati e abbandonati. La razionalità prende il sopravvento e porta a ponderare e calibrare tutto con molta attenzione al fine di garantire una condizione di sicurezza, controllo in cui muoversi senza angoscia e pericolo.
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