Misoginia: un fenomeno da scoprire
In un anno ricco di casi di cronaca che narravano di omicidi di donne (anche se perlopiù dettati da una passione non corrisposta) addentriamoci nella misoginia e nelle sue cause
Cos'è la misoginia?
Si tratta di stereotipizzazione della donna, della volontà di relegarle in un angolo, il vederle come un oggetto di poco valore?
Forse è un mix di questi elementi che sfociano però in un odio della donna.
Secondo Freud ci sono 2 forme di avversione contro le donne a seconda del nodo irrisolto che le ha generate:
- la misoginia è l'odio che nasce da un conflitto di natura omosessuale non risolto e che può colpire sia uomini, sia donne;
- la ginofobia invece, è la paura delle donne scaturita da un'intensa angoscia da castrazione irrisolta.
Chi è il misogino?
Abbiamo detto che la misoginia colpisce entrambi i sessi sebbene si identifichi maggiormente come un disturbo maschile.
Tendenzialmente il misogino ha una visione molto estremizzata dei ruoli e ogni minimo accenno delle donne di uscire da questo schema viene bloccato o ferocemente attaccato. Non si tratta di questioni legate all'intelligenza di una persona o solo alla sua educazione, ma ha radici che sprofondano nell'inconscio.
Secondo Sigmund Freud è l'omosessualità la chiave del fenomeno: l'incapacità di accettare la propria libido e di nasconderla a se stessi fa scattare l'odio negli uomini che vorrebbero esser nei panni delle donne, e negli omosessuali che, non potendo ammettere apertamente il loro desiderio, finiscono con l'impersonare la volpe de "La volpe e l'uva".
Il meccanismo di difesa a stemperare la misoginia potrebbe essere la Formazione reattiva, una delle difese più arcaiche dell'Io: l'individuo si difende dai suoi stessi impulsi inaccettabili accentuando un comportamento o una reazione emotiva opposta: l'odio si trasforma in amore.
Leggi anche Pregiudizio misogeno? Duro a morire >>
La misoginia al lavoro
Uno degli ambiti in cui la misoginia potrebbe proliferare, anche nascondendosi sotto le vesti di un "sano" atteggiamento competitivo è il lavoro.
Nell'ambiente lavorativo è già possibile che ci siano delle tendenze discriminatorie che fomentano questo tipo di comportamento.
Ma come riconoscerle e combatterle per evitare che nelle donne colpite emergano conseguenze negative quali depressione, burnout o eccessivi livelli di stress o ansia?
Il problema del misogino è la rabbia che si scatena qualora la donna non "stia al suo posto": il problema non è lo specifico individuo, ma il mancato rispetto di una gerarchia; una volta individuato il misogino sarebbe bene evitarlo al lavoro.
Come per altri fenomeni, come il mobbing, sarebbe opportuno documentare i comportamenti inappropriati e rivolgersi al datore di lavoro o ad un avvocato per far valere i propri diritti.
La misoginia può essere risolta solo con un lavoro di psicoterapia.
Le cause culturali del femminicidio
Come affrontare un uomo misogino