Le cause culturali del femminicidio
Il femminicidio è l'argomento del momento, ma non si tratta di una novità. Le cause culturali di questo fenomeno si radicano in una visione tradizionalista dei ruoli di genere che potranno essere sovvertiti con una buona educazione.
Il femminicidio è un argomento che prende molto spazio nelle notizie di questi tempi (speriamo non invano), ma non si tratta di una novità bensì di un fenomeno con profonde radici e cause culturali. L'uccisione della partner reca l'impronta di una cultura ancora convinta che l'uomo possa possedere la propria amata costringendola anche con la forza ad accettare questo legame che non necessariamente si chiama amore.
Il fenomeno
Il termine femminicidio pone di per sé l'accento sul nucleo del problema perché identifica quelle uccisioni perpetrate dagli uomini ai danni delle loro donne in quanto appartenenti al genere femminile. Nel 2012 in Italia il fenomeno si è aggravato tanto che i giornalisti ne stanno facendo la notizia del giorno, ma soprattutto perché si registra un omicidio ogni due giorni. Il partner non è tanto ossessionato dall'amore per la propria donna, piuttosto sceglie di punirla per un suo cattivo comportamento. Qual è la grave macchia commessa da queste donne? In questa domanda si annidano le componenti e le cause culturali del fenomeno della violenza di genere; chissà che sia proprio questa natura ad aver contribuito alla scarsa legiferazione contro di esso che ha valso all'Italia una serie di duri rimproveri allo Stato Italiano da parte delle Nazioni Unite.
La cultura della donna
Più volte ci si è posti il problema della vetrinizzazione del corpo femminile, ma la svalutazione di esso non è la sola fonte di discriminazione nei confronti delle donne. Il femminicidio infatti, si compie quando la partner viene considerata colpevole di aver trasgredito ad un ruolo sociale docile e remissivo in cui è l'uomo a dover decidere per entrambi mentre lei subisce passivamente. L'omicidio è espressione massima dell'intenzione di possedere un altro essere umano.
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Come cambiare la cultura?
A questo punto mi sorge una nuova domanda: basteranno le leggi ad arginare il femminicidio? Forse no, nonostante sia assolutamente necessario prendere dei provvedimenti che puntino ad evitarlo e non solo a punirlo. Credo serva un cambiamento culturale che debba partire dall'educazione e quindi dalle donne stesse che rivalutino il proprio ruolo e la propria immagine di genere agli occhi dei propri figli, maschi e femmine. Un'educazione che punti ad un'idea paritaria e rispettosa del prossimo e non improntata su aspettative stereotipate che vedano le bambine calme e i piccoli maschi impetuosi e violenti (nei loro giochi) potrebbe essere un punto di partenza.
La famiglia è il primo mondo che i bambini conoscono e quindi il modo in cui i genitori gestiscono la loro relazione e la famiglia stessa sono un modello che difficilmente verrà dimenticato. Un terzo aspetto davvero importante soprattutto per i maschi è l'educazione emotiva, cioè l'accompagnamento a riconoscere e verbalizzare le proprie emozioni senza lasciare che queste crescano incontrollate.