Approvazione, quando diventa un bisogno disfunzionale

Approvazione, un elemento importante per costruire la propria identità e autostima ma che può diventare un bisogno patologico e disfunzionale.

Approvazione, quando diventa un bisogno disfunzionale

L’uomo è un essere sociale e in quanto tale necessita di relazioni e legami che si animano di sentimenti, affetti, emozioni, pensieri ma anche giudizi e considerazioni che determinano approvazione o disapprovazione e in qualche modo l’accettazione altrui. 

 

Cosa si intende per approvazione

L’approvazione è un giudizio che viene dato a qualcosa o qualcuno che esprime un riconoscimento, accettazione e consenso. La disapprovazione al contrario è qualcosa che nega il consenso, l’appoggio e il riconoscimento dell’altro o di una realtà.

Nel corso della vita ogni individuo agisce in funzione della ricerca di approvazione altrui, sia esso un genitore, un insegnante, un capo, un amico o il partner, perché questo determina un senso di accettazione e riconoscimento. Il giudizio altrui ha valore nel riconoscimento del sé e delle proprie qualità anche per chi tenta in tutti i modi di non dare peso a cosa pensano le persone attorno, come una maschera e una difesa.

Essere riconosciuti e approvati per quello che si è o si fa, permette di entrare a far parte di un legame in cui si nutre maggiore libertà nell’esprimere se stessi per quello che si è, senza filtri e maschere eccessive, oltre a dare senso alla propria natura e modo di essere.

L’approvazione è qualcosa che va coltivata e mantenuta nel tempo, perché al pari della reputazione, può essere persa in un soffio, attraverso un gesto sbagliato, un pensiero non funzionale alla situazione o espresso in malo modo. Pertanto, le persone vivono con la continua ricerca di approvazione sia per garantirsi un posto e ruolo all’interno di un gruppo sociale, sia come parametro per comprendere se il proprio modo di essere e agire è corretto e riconosciuto.

Al contrario, ricevere disapprovazione comporta spesso non riconoscimento e accettazione, esclusione e sofferenza, oltre che senso di inadeguatezza e disagio.

 

Leggi anche Paura del giudizio degli altri, come affrontarla >>

 

Approvazione non sempre è un bisogno funzionale

Se il bisogno di approvazione è qualcosa di fisiologico, naturale e importante soprattutto nella crescita per costruire la propria identità, autostima e riconoscere se stessi, può in alcuni casi diventare una ricerca disfunzionale e talvolta patologica.

Le persone che ricercano assiduamente il giudizio favorevole da parte degli altri, assumendo atteggiamenti e comportamenti iper-controllati per non fare mosse false, hanno spesso una scarsa considerazione di sé e delle proprie abilità e potenzialità. 

Faticano a comprendere il proprio valore al di là dell’accettazione altrui e non accettano la disapprovazione, esasperando essa fino a credersi incapaci, una nullità e nutrire alto senso di inadeguatezza. Il giudizio su una propria azione, esito o comportamento diventa quindi giudizio al sé come persona, non riconoscendo le proprie potenzialità e limiti, ma affidando la considerazione agli altri.

L’immagine di sé è costruita sull’approvazione altrui e in assenza di questa, tutto crolla e perde valore. Da bisogno normale diventa una dipendenza in cui sono investite risorse, affetti, energie eccessive che spesso compromettono la propria condotta in differenti aree della vita, poiché il solo scopo del proprio agire è avere approvazione, senza considerare il proprio volere, le proprie sensazioni, desideri e la funzionalità dei comportamenti.

 

Da bisogno a dipendenza: campanelli di allarme

Per comprendere se una persona ha un bisogno disfunzionale di approvazione possono essere analizzati alcuni elementi che speso fungono da campanelli di allarme.

 

  • Ricerca eccessiva di perfezionismo non inteso come motivazione al miglioramento personale ma come strumento per allontanare il più possibile la disapprovazione altrui.
  • Essere eccessivamente accondiscendenti, faticando ad esprimere il proprio pensiero accettando passivamente quello altrui, seppur fortemente diverso dal proprio
  • Sentirsi a disagio quando altri non accettano le proprie idee, ed esasperare la reazione
  • Faticare nel gestire le realtà nuove, spesso evitandole, per paura di perdere il controllo, commettere errori che possano minare l’approvazione altrui
  • Richiedere sempre il parere dell’altro sulle proprie azioni
  • Mostrare insicurezza nell’agire, assumendo un atteggiamento iper-controllato e sulla difensiva
  • Assumere il parere altrui come legge

 

Questi e altri i segnali di una bassa autostima e un bisogno eccessivo dell’altro per riconoscersi come individuo, non considerando il proprio valore e diritto di esprimersi ed essere se stessi, indipendentemente dal giudizio altrui.

 

Leggi anche Come l'ansia mi aiuta a vincere la paura >>

 

Foto: Katarzyna Białasiewicz / 123rf.com