Ansia anticipatoria: la paura di avere paura
L’ansia anticipatoria, ovvero “la paura di avere paura”, esprime bene una caratteristica distintiva dell’ansia: quella di allertarci in attesa di un pericolo che ancora non c’è, proiettandoci nel futuro e impedendoci di vivere pienamente il presente
“Un uomo che teme di soffrire, soffre già di quello che teme” diceva Michel de Montaigne.
Niente di più vero: l’ansia nelle sue forme più problematiche, come l’ansia anticipatoria, ha il potere di assorbirci totalmente nell’angustia del futuro, togliendoci energie e forza per vivere pienamente il presente. Vediamo meglio di che cosa si tratta.
L’ansia anticipatoria: caratteristiche e meccanismi
In senso stretto, ansia anticipatoria è un termine utilizzato in ambito psicologico per indicare quella particolare forma di apprensione che insorge nella persona che soffre di un disturbo d’ansia come per esempio una fobia o un disturbo da attacchi di panico.
In questi casi, quando il problema è radicato e ricorrente, può instaurarsi una forma di ansia secondaria che è quella che insorge nell’attesa che si verifichi il prossimo attacco di panico o si ripresenti la situazione fobica temuta.
In queste situazioni la persona è vittima due volte della propria ansia: della sintomatologia ansiosa che caratterizza il suo disturbo – e che vede presentarsi in modi apparentemente imprevedibili e insensati – e dell’ansia che secondariamente la assale e la fa vivere in uno stato di perenne attesa che la crisi ansiosa possa ripresentarsi da un momento all’altro.
Il timore che questi sintomi interferiscano o mettano a repentaglio la propria sicurezza può indurre a limitare fortemente la propria vita lavorativa e di relazione, a evitare spostamenti o a richiedere la costante presenza di altri al proprio fianco.
Tutta la vita può trasformarsi in una penosa attesa; in un certo senso ci si sente tenuti “sotto scacco” dall’ansia anticipatoria e questo perché i propri disturbi ansiosi sono vissuti come fuori dal proprio controllo e privi di un significato che li renda comprensibili e gestibili per sé stessi.
Che legame c'è tra bias attentivo e disturbi d'ansia?
L’ansia di avere l’ansia: le conseguenze
L’ansia anticipatoria è dunque una delle conseguenze che si verificano più comunemente per coloro che soffrono di un disturbo d’ansia come una fobia o un disturbo da attacchi di panico.
È come se si fosse un po’ “tenuti in ostaggio” dalla propria ansia!
Questo può toglierci la serenità e la voglia di stare con gli altri, sperimentare situazioni nuove o dedicarci a ciò che più ci piace.
In un disturbo come quelli sopra accennati l’ansia, compresa l’ansia anticipatoria, può essere vissuta come un qualcosa di “estraneo” che prende improvvisamente il controllo della nostra persona
Eppure siamo sempre noi: si tratta pur sempre della manifestazione di un aspetto della nostra stessa personalità.
Psicoterapia e disturbi d’ansia
Un percorso di psicoterapia può sostenere la persona verso una migliore comprensione della propria ansia che, se gestita, può rivelarsi molto più adattiva di quanto si possa immaginare.
L’ansia è un segnale prezioso, anche quando paralizza e fa paura; la nostra mente ci sta manifestando un disagio che probabilmente non riconosciamo e che può essere utile ascoltare.
A quante cose, situazioni, opportunità stiamo rinunciando per la nostra ansia?
Quante ore o giorni della nostra vita stiamo perdendo paralizzati dalla “paura di avere paura”?
Ansia patologica e ansia segnale, come distinguerle?