Alcol e pensiero creativo

Una teoria popolare vuole che molti grandi pittori, musicisti o letterati componessero le proprie opere sotto gli effetti di alcol, droghe o allucinogeni stimolanti del genio creativo al di là delle barriere della logica e della razionalità. Un recente studio sembrerebbe confermare un possibile nesso fra alcol e pensiero creativo: Charles Bukowski, Amedeo Modigliani o altri dovrebbero la loro fama ad una sorta di “intelligenza alcolica”?

Alcol e pensiero creativo

Dai Poeti Maledetti di romantica memoria ai Charles Bukowski o Modigliani dei giorni nostri per non parlare di coloro che furono famosi tanto per la loro arte quanto per la loro malattia come Vincent Van Gog o Edvard Munch… “genio e sregolatezza”? Uno studio del’Università dell’Illinois sembrerebbe confermarlo. Ma vediamo meglio che relazione c’è fra alcol e pensiero creativo.

 

Alcol e pensiero creativo: uno studio

Uno studio dell’Università dell’Illinois recentemente pubblicato sulla rivista Consciousness and Cognition sembrerebbe confermare l’associazione fra alcol e pensiero creativo; almeno fra coloro che sono solo in un leggero stato di ebbrezza l’allentamento dei freni inibitori e del pensiero analitico consentirebbe di risolvere ad “intuito” con minor numero di errori e minor tempo alcuni indovinelli associativi rispetto a coloro che si sottoporrebbero da sobri alle medesime prove.

 

Alcol e pensiero creativo: differenze individuali

Alcune precisazioni sono comunque importanti anzitutto riguardo al fatto che la stessa quantità di alcol – due pinte di birra in questo caso – non ha gli stessi effetti su chiunque, non solo per fattori relativi al peso, al sesso e all’età – fattori infatti controllati nello studio in questione, ma anche legati a componenti individuali nella soglia di tolleranza in generale all’alcol e alle varie bevande in particolare. Oltre a ciò molto giocano anche fattori contingenti come la quantità e la qualità di cibo ingerito o meno e fin anche lo stato d’animo del momento.

 

Alcol e pensiero creativo: artsti e cultura

Che l’alcol allenti i freni inibitori è comunque evidente, tuttavia sarebbe fuorviante ritenere banalmente che la genialità di certi artisti sia un prodotto dall’alcol, della droga o della malattia mentale. Non certo tutti i bevitori diventano grandi artisti e spesso l’uso di alcol o droghe ha caratterizzato l’intera cultura di un’epoca e non solo i poeti o i musicisti che ne hanno fatto parte.

 

Alcol e pensiero creativo: l'arte come parte "sana"

Per quanto si possa essere tentati di cedere al fascino delle vite sregolate di molti “grandi”, diversi psicologi ritengono più propriamente vero il contrario, che cioè il pensiero creativo e la genialità di certi artisti non sia un prodotto dell’alcol o della “malattia mentale”, piuttosto della loro parte “sana” capace di cercare creativamente espressione al male di vivere che li tormentava… Non grandi artisti grazie all’alcol verrebbe da dire, ma forse grandi artisti nonostante l’alcol

 

Fonte immagine | Artelista.com