Le identità frammentate dal percorso migratorio

Il percorso migratorio è un’esperienza che pone diverse difficoltà. A livello identitario non è inusuale avvertire una frattura tra il prima e il dopo. Questa separazione risente dell’atteggiamento e delle politiche del paese ospitante e può sfociare in un grave disagio psicologico. Gli adolescenti migranti sono maggiormente esposti a causa dei compiti di sviluppo tipici della loro età: vediamolo insieme

Le identità frammentate dal percorso migratorio

Il percorso migratorio è una scelta di vita che pone non poche problematicità anche a livello psicologico. Una delle questioni da considerare è la possibilità per le persone che lasciano il proprio paese, così come per le seconde generazioni, di sperimentare delle identità frammentate. Vivere a cavallo di due mondi, due culture e due modi di essere costituiscono un compito psicologico ulteriore di integrazione delle esperienze. Quando questo lavoro fallisce si può andare incontro a vere forse di disagio psicologico.

 

La società ospitante e le identità frammentate

Le leggi e in generale il quadro politico del paese ospitante ha anch’esso un ruolo importante nel processo di integrazione che contrasta le identità frammentate. Sicuramente una società pluralistica, ormai abituata alla convivenza con i migranti causa meno stress perché caratterizzati da un’ideologia multiculturale che permea la società: la disponibilità a creare le condizioni migliori per l’accoglienza. Questo modo di fare è contrario all’assimilazione, cioè all’azzeramento delle differenze che culturali, mentre premia la diversità. La frammentazione delle identità può nascere infatti da due atteggiamenti estremi. Da un lato c’è il rifiuto dell’altro che porta il migrante a innalzare un muro nei confronti della cultura ospitante che non lo accetta. Dall’altra parte anche la pretesa che lo straniero possa essere ‘assimilato’ è solo un altro modo per rifiutare la diversità.

 

Il disagio psicologico che nasce dalle identità frammentate

Ogni percorso migratorio può creare ansia a causa della perdita dell’equilibrio quotidiano e quando si raggiungono livelli eccessivi allora si viene a creare un vero stato di disagio psicologico. La frammentazione nasce soprattutto dal lutto da elaborare nei confronti della cultura d’origine e dalla lontananza che separa le aspettative circa la ‘nuova’ vita e le condizioni reali. Il nuovo viene ad irrompere nell’assetto identitario del migrante a volte senza passaggi intermedi facendo percepire una frattura troppo ampia tra il prima e il dopo, per poter essere colmata. Il malessere psicologico nasce quindi da questo senso di isolamento e di estraneità nei confronti della nuova società. Per evitare questo scenario è fondamentale un processo chiamato adjustment. Secondo la psicologia transculturale si tratta di una funzione psichica che si innesca ogni volta che si è alle prese con un forte cambiamento perché consente di elaborare rapidamente delle nuove modalità di comportamento che siano maggiormente adattive.

 

Le identità frammentate e l’adolescenza

Il periodo adolescenziale è già di per sé un momento molto stressante a causa dei cambiamenti fisici e psicologici. L’adolescente migrante deve cercare di trovare una soluzione al proprio quesito identitario in una situazione ancora più complessa e frammentata a causa della doppia transizione. Gli esiti più probabili sono quattro:

- assimilazione della cultura dominante a spese di quella d’origine;
- marginalizzazione, ovvero vivere da estraniati del paese ospitante;
- separazione dalla cultura dominante;
- biculturalismo, ovvero sentirsi parte di entrambe le culture senza vivere fratture.

 

Fonte immagine: malex.org