La psicologia transculturale

La psicologia transculturale è una prospettiva che usa le culture di appartenenza (insieme di norme e valori che caratterizzano ogni gruppo sociale) come chiave di lettura del comportamento dell’individuo. Non si tratta di studiare solo le culture nazionali, sebbene l’approccio clinico transculturale sia molto utile nel fallimento del progetto migratorio

La psicologia transculturale

La psicologia transculturale è una disciplina di frontiera che, come altri studi che si interessano della vita e dell’identità in questa prospettiva, usa gli stimoli offerti dalla globalizzazione e dalle nuove tecnologie che favoriscono l’incontro con un altro "diverso da me". L’approccio interculturale si focalizza sulla matrice culturale della mente individuale e su come le norme del proprio gruppo di appartenenza servano non solo a guidare il comportamento, ma anche a dare un senso agli eventi e ad orientare nei confronti del futuro. La cultura è quindi contemporaneamente uno dei filtri con cui si osserva la realtà e una chiave di lettura per comprendere un individuo.

 

La psicologia transculturale in un approccio clinico

L’approccio clinico legato alla psicologia transculturale consiste in un modello che si è rivelato efficace nel gestire le esperienza di crisi. L’obiettivo principale è quello di lavorare per un aumento dell’empowerment, inteso come consapevolezza delle dinamiche interne, senso di controllo sulla propria esistenza senza prevaricare gli altri e individuazione delle incongruenze culturali. Per comprendere l’efficacia di tale punto di vista occorre innanzitutto comprendere una premessa: la cultura non è solo un insieme di norme a carattere nazionale o etnico, ma è un insieme di informazioni, ruoli e valori che permeano tutti i gruppi di cui si è membri, da quelli più vasti sino ai rapporti di coppia.

 

Così intesa la cultura può essere fonte di cambiamento e di energia così come agente paralizzante e spesso è dal conflitto tra più culture di appartenenza che si generano dei problemi. Nel momento di una scelta le norme e gli orientamenti si scontrano, il compito della psicologia transculturale è di aiutare l’avvicinamento e la riconciliazione di queste diverse appartenenze.

 

I fenomeni migratori visti dalla psicologia transculturale

In un mondo in cui le distanze fisiche ormai non sono più insormontabili le possibilità di incontrare o di scontrarsi con una cultura (nazionale) diversa sono all’ordine del giorno. Questa scoperta dell’altro può diventare problematico se vengono minati i legami che nutrivano e costituivano la base del . La frammentazione e la contaminazione culturale non sono solo fenomeni esotici e interessanti, ma anche il possibile inizio di una patologia. Le esperienze relazionali primarie si sedimentano nella memoria costituendo il nucleo dell’individuo; si tratta di esperienze intrise di emozioni in cui ci si relaziona all’esterno e quindi sono culturalmente determinate.

 

La cultura si lega a questi oggetti primari e l’allontanamento dal paese d’origine può far insorgere un senso di tradimento inconscio e molto profondo che blocca l’integrazione nel paese ospitante. La psicologia transculturale in questo caso cerca di recuperare il progetto migratorio (il fallimento porta solo ad aggravare la situazione) per portare in superficie questi vissuti e dare un senso di continuità alle esperienze nei due contesti diversi. Ciò porta a un Sé più complesso e arricchito da un ulteriore senso di appartenenza.

 

Fonte immagine: Hey paul