Conosci te stesso (attraverso l'albero genealogico)

Autoconsapevolezza, talento, traumi e fiducia mettono radici in noi che siamo come rami. L'albero genealogico e il genogramma ci aiutano a conoscere meglio noi stessi, la famiglia che inesorabilmente ha contribuito a renderci chi siamo, ma è anche via per guarire un malessere ereditato dagli antenati.

Genogramma, albero genealogico

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L'albero genealogico non soltanto ci racconta la storia della nostra famiglia, ma anche influenza il nostro futuro. Sandra Eshewa Saporito si occupa di Metagenealogia, disciplina codificata da Alejandro Jodorowsky, per il quale è forte la spinta alla scoperta dei talenti e dei doni ereditati dall'albero. 

 

Operatrice olistica ideatrice della Mitosofia, un percorso per la crescita personale basato sulla trasmissione delle storie sciamaniche, pubblica contributi (anche) sui temi della genealogia sul portale Eticamente. Andiamo con lei alla scoperta delle radici su sui si fonda l'albero dei nostri talenti.

 

Albero genealogico: ogni individuo è unico

Il genogramma non è un semplice albero genealogico tradizionale, ma si ramifica dalla nascita, persino prima, con la scelta del nome, che può mostrare i nodi presenti nell’albero genealogico. Non abbiamo alberi genealogici uguali tra fratelli e sorelle perché, come in genetica, la combinazione dei geni cambia ad ogni figlio. Questo è fondamentale, perché significa che ognuno deve lavorare sul suo albero genealogico.

 

Quando nasci, erediti il bagaglio genetico della tua famiglia e molto altro ancora: a volte aspetti positivi, a volte negativi. Non si trasmettono soltanto il patrimonio genetico, ma anche, a livello inconscio si possono trasmettere credenze, valori e anche attitudini comportamentali.
 

Con il nostro nome interveniamo sul nostro albero genealogico

Già alla nascita il nostro albero genealogico è frondoso di rami perché lo hanno già tracciato i nostri antenati fino ai nostri genitori. Alla nascita tocca a noi ramificarlo già a partire dal nostro nome, motivo per cui fratelli hanno alberi genealogici differenti l'uno dall'altro, dal momento che potrebbero avere genitori “diversi” anche se sono le stesse persone, potrebbero, infatti, aver vissuto esperienze che li portano a percepire il mondo in maniera diversa nel corso della loro vita e di conseguenza si comportano in modo differente da un figlio all’altro. 

 

Per una coppia di neo-genitori, per esempio, il primo figlio pone davanti a tante “prime volte”, che non si devono affrontare con il secondogenito, essendo già rodati nella genitorialità. Questa differenza di esperienza risulta ancora più evidente nel rapporto con i nonni: il primogenito potrebbe essere cresciuto da loro, mentre il secondogenito potrebbe non averli nemmeno conosciuti perché deceduti di vecchiaia. 

 

L'albero genealogico e la crescita personale

Quanto pesa il bagaglio ereditario che non è soltanto genetico dal momento che anche a livello inconscio si possono trasmettere credenze, valori e anche attitudini comportamentali, spiega se siamo soltanto quello che sono stati i nostri avi, oppure la crescita personale e le esperienze che viviamo incidono altrettanto sulla nostra personalità.

 

Ereditiamo molto dai nostri genitori e avi perché sono le nostre radici, le origini della nostra vita, ma ognuno di noi ha la responsabilità di dare una direzione alla sua vita che sia coerente con la sua essenza - spiega Sandra Saporito -. Alla nostra nascita riceviamo diverse capacità, talenti, doni e anche nodi da sbrogliare, ma ognuno può scegliere cosa farne oltre ad arricchire il suo bagaglio personale strada facendo. Ognuno di noi si forma passo dopo passo. Ciò che abbiamo ricevuto dalla famiglia è certo importante e rappresenta le nostre basi ma siamo noi poi a decidere come usarle. Ciò che sviluppiamo, impariamo, e speriamo strada facendo è ciò che ci rende unici”.

 

Le radici sono importanti perché se sai da dove vieni è più facile che tu sappia con maggiore sicurezza dove vuoi arrivare, perché ognuno di noi nasce con delle capacità in potenza che, se riconosciute, possono essere d’aiuto e di sostegno nel raggiungere la piena realizzazione. Sapere da dove si viene aiuta ad accogliere la propria storia personale e a riconoscere quelle forze che si hanno dentro di sé. 

 

Questa consapevolezza, questa sicurezza nelle proprie capacità sono fondamentali nel processo di conoscenza di sé. In poche parole, se sai chi sei, se conosci le tue forze e i tuoi lati d’ombra, con molta probabilità saprai anche cosa vuoi dalla tua vita. Ricordare le nostre radici permette di lavorare sul proprio albero genealogico, per recuperare la memoria del passato e per costruire il nostro futuro. 

 

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Dove inizia il nostro albero genealogico

"Si inizia dal recupero dei dati di famiglia, risalendo fino ai bisnonni, ossia - precisa Saporito - alle otto famiglie che si sono intrecciate nel corso della vita per portare alla nostra nascita. I nomi, cognomi, date di nascita ed eventi importanti, gli aneddoti trasmessi nei racconti di famiglia sono importanti per recuperare il racconto della propria storia familiare e capire con quali basi siamo venuti al mondo. Anche i silenzi spesso «dicono» molto”.

 

L'importanza del nostro albero genealogico

I genitori e gli avi ci danno delle radici, delle fondamenta, ma spetta a noi costruire noi stessi, decidere cosa fare di tutto ciò che ci hanno trasmesso, nodi e doni compresi. Il traguardo di questo lavoro sull'albero genealogico è l'autoconsapevolezza, garantita con la conoscenza della nostra storia personale, scoprirne le storie di dolore di molti comportamenti, silenzi e non detti. 

 

“Rendersene conto aiuta a capire la complessità dell’esperienza umana così da perdonare o riuscire a lasciare andare pesi che magari ci portavamo dietro e che influenzavano il nostro percorso - aggiunge l'esperta - . È un lavoro che porta a liberarsi e liberare le nostre doti «artistiche» per creare la nostra vita, così da imparare a «camminare nella Bellezza», come si dice in Navajo. Conoscere se stessi porta pace e perdono nella propria vita in modo da camminare nel mondo con serenità e sentire, percepire il dono della propria vita e farne un’ opera d’arte".

 

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La guarigione nell'albero genealogico

La consapevolezza si raggiunge accettando e accogliendo i propri lati d’ombra e sublimando quelli della famiglia. Secondo la Metagenealogia questa conoscenza consente la guarigione dell'albero genealogico.

 

Guarire se stessi significa guarire l'albero genealogico e la propria famiglia. “Noi siamo il frutto di tutte le generazioni passate di cui portiamo le memorie dentro di noi - aggiunge l'esperta di genogramma -. Siamo il frutto dei nostri molti antenati e loro sono alla base della nostra struttura interiore.
 

Portare pace a quelle dinamiche che nel nostro albero hanno creato dolore e di cui troviamo il riflesso nella nostra vita ci permette di pacificare le memorie dei nostri antenati che portiamo dentro di noi e di conseguenza il rapporto che abbiamo con le nostre radici. E se sentiamo di poter contare sulle nostre radici, possiamo crescere, fiorire. Realizzarci. È un lavoro che guarda più al futuro che al passato, in realtà”. 

 

Tutti i membri dell'albero potranno essere scelti per guarirlo, come precisa Saporito:“L’albero non è soltanto la somma dei suoi singoli membri: è un organismo collettivo che tende naturalmente alla vitalità. Qualora l’albero fosse afflitto da alcune ferite profonde subite o causate da alcuni membri nel passato e di cui porta la memoria nel presente, cercherà una possibilità di redenzione e lo farà portando alla consapevolezza di uno dei suoi membri la ferita di cui soffre e di cui chiede la pacificazione. Il membro che l’albero “sceglierà” per portare a termine questo compito sarà quello che per sua nascita o storia personale avrà maggiore probabilità di comprendere questo dolore. Ovviamente, l’albero non sceglierà un’unica persona per risolvere tutti i problemi derivanti dagli antenati, ogni membro della famiglia avrà la possibilità di portare il suo contributo a modo suo guidando l’albero nella sua evoluzione. In realtà, la pacificazione del proprio albero è una grande opportunità di crescita, non una punizione”.

 

A questa guarigione dell'anima non è impossibile che ne corrisponda una fisica, consultando, per esempio, le malattie ereditarie o ricorrenti in famiglia.

 

La scienza sta ancora studiando il peso dell’ereditarietà dei drammi familiari sulla salute. Uno studio scientifico condotto dalla dottoressa Mansuy e dai ricercatori del Brain Research Institute di Zurigo pubblicato su “Nature Neuroscience”, ha evidenziato che i traumi si registrano al livello del microRna e si tramandano fino alla terza generazione. Se il microRna riesce a registrare questo tipo di informazioni traumatiche causate da drammi famigliari e trasmetterli di generazione in generazione, è possibile ipotizzare che i cambiamenti funzionali possano essere anch’essi registrati e trasmessi. Tuttavia, non ci sono ancora certezze e occorre aspettare gli sviluppi dell’epigenetica in merito.