Medicina antroposofica
La medicina antroposofica è un tipo di medicina alternativa che si prefigge lo scopo di ampliare in maniera olistica le concezioni della medicina tradizionale concettualizzando la malattia come squilibrio fra la dimensione fisica e spirituale della persona. Vediamo meglio di cosa si tratta.
Credit foto
©Miro Kovacevic / 123rf.com
L’antroposofia di Rudolf Steiner nacque nel 1920 in Svizzera e da lì si diffuse prima in Germania e, a partire dal primo dopoguerra, nel resto d’Europa e del mondo. I suoi pionieri e fondatori furono due medici olandesi: Rudolf Steiner e Ita Wegman.
L’antroposofia staineriana rientra nel filone delle medicine alternative, non convalidate dal metodo sperimentale e non riconosciute ufficialmente dalla comunità scientifica.
L’approccio olistico che il medico antroposofo propone è quello di cogliere, insieme al paziente, il significato della sua malattia in relazione alla sua condizione non solo fisica, ma anche psichica e spirituale. Si tratta di una visione più olistica che vuole rimettere al centro della cura la persona in tutte le sue dimensioni esistenziali, non va però inteso come sostituto alla medicina tradizionale.
Nascita e diffusione della medicina antroposofica
La medicina steineriana come pratica clinica nacque nel 1921 con l’apertura della prima clinica e dei primi laboratori farmaceutici nella cittadina di Arlesheim e poi a Stoccarda. Steiner negli anni seguenti diffuse la medicina antroposofica nella comunità scientifica organizzando specifici corsi di formazione per il personale medico e numerosi convegni per far conoscere ad un più esteso gruppo di persone la sua filosofia.
Successivamente alla sua morte fu Ida Wegman a proseguire la diffusione dell’antroposofia sia in Europa che negli Stati Uniti.
Attualmente sono presenti cliniche, centri di formazione e farmacie in diversi Paesi. Per l’Italia, sul portale di medicina antroposofica è possibile accedere ai medici e ai centri che praticano la medicina antroposofica.
Si contano ad oggi numerosi libri su Rudolf Steiner tradotti e pubblicati in molti paesi del mondo compresa l’Italia.
Significato della medicina antroposofica
La medicina antroposofica concettualizza la malattia non come semplice disfunzione di un organo o apparato, ma come conseguenza di una rottura o alterazione dell’equilibrio fra 4 dimensioni integrate nella natura esistenziale dell’individuo:
- il corpo fisico
- il corpo eterico (le energie responsabili della vitalità del corpo)
- il corpo astrale (i sentimenti)
- il corpo egotico (lo spirito).
Sia le dimensioni legate al corpo che quelle animiche e spirituali devono trovarsi in equilibrio fra due forze o polarità opposte: quella tendente al rinnovamento e a un dinamismo delle energie vitali e del funzionamento corporeo (principio luciferico) e quella statica tendente invece all’invecchiamento, alla rigidità e alla morte (principio arimanico).
Tutte le funzioni fisiche e psichiche devono essere in equilibrio tra queste due polarità; le malattie vengono di conseguenza interpretate come scompenso di tale equilibrio. L’arteriosclerosi, ad esempio, sarà considerata uno squilibrio arimanico del sistema vascolare così come un’eccessiva aridità emotiva lo sarà dal punto di vista psichico.
Un’eccessiva e patologica fantasticheria, che rischi di scollare la persona dalla realtà avvicinandola alla psicosi o al fanatismo idelogico, verranno invece considerata come squilibri in senso opposto (luciferico).
Antroposofia e terapie
Il fine della terapia, nella medicina staineriana, è quello di riequilibrare le forze energetiche che appaiono sbilanciate nella persona. Si prediligono solitamente sostanze naturali ai farmaci tradizionali, spesso queste sono affini ai tipi di omeopatici impiegati in altra parte delle medicine alternative.
Non bisogna tuttavia mai dimenticare che qualunque forma di medicina alternativa, se utilizzata in opposizione alla medicina tradizionale, rischia di recare gravi danni ai pazienti qualora essi si privino di interventi terapeutici e farmacologici invece indispensabili.
Va anche specificato che le critiche che lo stesso Steiner (1923) faceva all’allora medicina tradizionale erano contestualizzate al sapere scientifico dell’epoca. Se è vero, come sottolinea lo stesso Steiner, che la medicina procede secondo il metodo sperimentale, ciò non vuol dire che le sue conoscenze si fermino a mere evidenze empiriche: molto si conosce oggi della farmacocinetica e farmacodinamica delle molecole impiegate nelle terapie così come del meccanismo d’azione di molti vaccini rivelatisi di fondamentale importanza per la vita e la salute dell’umanità.
Quello che si propone come un approccio olistico e filosofico allo studio e alla cura delle malattie va spesso inteso non in alternativa ma in integrazione complementare con le cure tradizionali facilitandone e potenziandone, in tali casi, gli effetti.
Ogni terapia medica infatti può beneficiare di un’attenzione globale al paziente e di una fiducia di esso nelle cure che gli vengono somministrate. Corpo è mente sono sempre in un rapporto di reciproco influenzamento, tanto nel determinare la malattia (si pensi alla psicosomatica), quando nell’influenzare gli esisti della guarigione.
Bibliografia
Steiner R. (1923). Ma cos’è questo cristianesimo? Conferenze a operai, trad. it, Archiati edizioni.