Sviluppare la creatività con la meditazione
Che relazione esiste tra creatività e meditazione? È possibile che una tecnica di scoperta interiore porti ad un'esplosione di creatività "esterna"? Vediamo cosa lega questi due processi.
La creatività è un sogno per molti, e un'aspirazione lavorativa. Essere creativi viene speso considerato come la capacità di pensare a qualcosa di nuovo che stupisca e in effetti molto si basa sulla possibilità di spezzare i soliti schemi di ragionamento.
Il pensiero divergente è proprio la capacità di usare più strade per risolvere i compiti e non farsi ingabbiare dalle proprie abitudini. La meditazione comporta la pratica di una serie di esercizi con cui concentrarsi su se stessi. Come si legano divergenza e ripiegamento? Che legame c'è tra creatività e meditazione?
Il legame
Che legame ci può essere tra meditazione e creatività? Questa è la domanda che si sono poste Lorenza Colzato e Dominique Lippelt dell'Università di Leiden che ha portato alla pubblicazione di un articolo sulla rivista MindFullness.
L'esperimento da loro svolto ha coinvolto 40 soggetti, esperti e non esperti delle tecniche di meditazione, a cui è stato chiesto d svolgere una serie di esercizi cognitivi dopo aver meditato per 25 minuti. Gli esercizi proposti si basavano per metà sul pensiero divergente e per metà su quello convergente.
I risultati hanno messo in luce che non tutte le tecniche promuovono la creatività (cioè la risoluzione multipla di un esercizio) allo stesso modo, ma quando si mostrava efficace i risultati erano ottimali sia per gli esperti che per i novizi.
Nello specifico la pratica "Focused Attention" che porta concentrarsi su un oggetto o un individuo non aiuta la divergenza, mentre particolarmente efficace è l'"Open Monitoring": in questo caso ci si impegna ad aumentare la propria recettività a tutti gli stimoli presenti.
Quali sono gli effetti della meditazione sul nostro cervello?
Insieme contro l'ansia
L'incontro tra meditazione e creatività non si esaurisce qui; secondo lo psicoterapeuta ed attore Giovanni Porta diventano un connubio vincente contro l'ansia.
Secondo l'esperto i disturbi associati all'ansia hanno due caratteristiche chiave: la non conoscenza della fonte di pericolo e la sensazione di non avere tempo.
Per affrontare questi due aspetti egli propone tre strade:
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la meditazione che permette di escludere gli elementi esterni, tra cui gli oggetti che sottolineano il passare del tempo, per soffermarsi su ciò che ci accade
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il disegno, confuso e senza senso. Il gesto dello scarabocchiare senza meta libera la mente dagli schemi prefissi e diventa una chiave per la divergenza. In un secondo momento è possibile ricostruire un senso al disegno quando ormai ha preso una "strada non abituale"
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la psicoterapia, un percorso guidato che si avvale del nuovo spazio psicologico aperto con i due esercizi precedenti.
La meditazione contro l'ansia: la riscoperta del "qui e ora"