Meditazione guidata, i benefici
Noi, uomini e donne occidentali del nuovo millennio, non sappiamo stare fermi un momento: sederci da soli sotto un albero a meditare non è certo nelle nostre corde. La meditazione guidata però, può darci molti benefici. Scopriamo quali.
Se si pensa alla meditazione vengono alla mente immagini un po’ stereotipate di maestri e monaci zen che siedono in posture da contorsionisti in cui rimangono silenziosi e immobili per ore o che impartiscono insegnamenti eleusini di cui la ragione non può cogliere il senso…
Sembra tutto molto distante dalla frenesia del mondo occidentale che per cultura appare decisamente lontano da queste tradizionali pratiche di meditazione. La meditazione tuttavia non è solo questo, esistono molte tecniche diverse e la possibilità di sperimentare la meditazione guidata. Scopriamo i benefici.
I benefici della meditazione guidata
Si dice, e non senza ragione, che la pratica della meditazione – qualunque sia la tecnica utilizzata – abbia l’obiettivo di trascendere la frenesia della mente per sperimentare un nucleo più profondo di sé stessi dal quale possiamo osservare con consapevolezza pensieri, emozioni e persone senza tuttavia lasciarcene coinvolgere: è il centro del nostro essere in cui siamo, più che in ogni altra circostanza, soli con noi stessi.
Tuttavia, sebbene la meditazione possa essere interpretata come l’accesso a quest’area di solitudine e di profondità spirituale, non è detto che i mezzi per arrivarci debbano essere l’isolamento o la staticità: ricordate? siamo pur sempre uomini e donne occidentali nel nuovo millennio.
La meditazione guidata offre un’occasione per aiutare a fermarsi là dove la mente da sola continuerebbe a girare all’impazzata.
Impariamo a meditare senza stress: ecco come fare!
Chi conduce la meditazione
Sia che si tratti di tecniche di meditazione più tradizionali, sia che si tratti di tecniche di meditazione attiva, la meditazione guidata offre numerosi benefici legati sia alla presenza del conduttore, sia al contesto, poiché spesso ci si ritrova a meditare in un gruppo più o meno numeroso di persone.
La presenza di un conduttore può essere, nelle fasi iniziali, molto importante sia per l’esecuzione della tecnica – alcune meditazioni prevedono vari stadi o fasi che possono essere scandite senza che ci si debba preoccupare del tempo trascorso – sia per l’effetto di un certo carisma personale.
Questo è in parte un ineliminabile fattore di suggestione che può avere aspetti sia positivi che negativi. Porta benefici alla pratica iniziale nella misura in cui ci si fida e un po’ ci si affida a chi, avendo più esperienza, garantisce per noi che quanto stiamo facendo è utile e anche possibile nonostante scetticismi o fallimenti iniziali.
Questo aspetto normalmente dovrebbe recedere sullo sfondo quando la pratica della meditazione diventa qualcosa di più personale di cui si acquisisce padronanza. Non è utile ma dannoso e disonesto invece quando conduttori o pseudo-maestri incoraggiano una sorta di culto o di idolatria intorno alla propria persona perché questo aspetto diviene pericolosamente manipolatorio e non va a beneficio del’autonomia e della crescita spirituale degli allievi.
Il gruppo che medita
Altro aspetto, affatto secondario, è che spessissimo la meditazione guidata si pratica in gruppo. In questo caso i benefici derivano anche dalla presenza delle altre persone poiché percepire che altri, insieme a noi, stanno facendo lo stesso tipo di esperienza – per quanto quella meditativa rimanga un’esperienza personale e privata di ognuno – crea un clima di gruppo che amplifica il silenzio, il raccoglimento e l’accesso ad un diverso stato di coscienza.
Il gruppo diviene una mente collettiva che medita creando un contesto di contenimento che facilita l’accesso alla meditazione.
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