La festa della donna: a che punto siamo?
La festa della donna nacque per festeggiare i diritti riconquistati e non come un momento di libertà. Per riscoprire il significato della festa fermiamoci a riflettere su cosa significhi essere donna oggi e magari per apprezzare le differenze nella parità dei sessi.
La festa della donna nacque nei primi anni del '900 come riconoscimento delle rivendicazioni sociali delle donne: dal diritto di voto a quello di lavoro, e così via. Purtroppo oggi il messaggio è un po' andato perso e qualcuna si sente offesa dal tipo di festeggiamenti o dal fatto che si debba pensare alla donna un solo giorno all'anno. Eppure ci sono ancora molti passi da fare per arrivare alla parità e forse occorre anche ripensare al significato della parità stessa.
La rappresentazione sociale della donna
Non basta di certo una festa per accontentare le donne, anche perché nel resto dell'anno non sempre il sesso femminile viene considerato adeguatamente. Questo è quello che si evince dalle ricerche fatte sulla rappresentazione della figura femminile veicolata dai media, che poco ci rappresenta, ma che troppo trasmette soprattutto alle giovani generazioni. Il convegno "Donne e Media" tenutosi nel 2011 presso La Sapienza di Roma è stato un momento di riflessione su come la Donna viene comunicata in Europa. Le ricerche presentate ci forniscono un quadro insoddisfacente sia per la frequenza con cui appaiono donne e soprattutto per i ruoli con cui vengono presentate. I dati del Global media Monitoring Project, che ha coinvolto 127 paesi nel mondo, riferisce che: 4 su 5 persone presenti in televisione sono uomini, meno del 10% delle notizie riguarda le donne e che la loro presenza è maggiore quando sono vittime di crimini e violenze.
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I volti della donna
Come cambiare la situazione, nello spirito del primo 8 Marzo, festa della donna? Per rispondere a questa domanda occorre chiarire chi sono le donne oggi e una risposta ci viene dalla rassegna romana Scena Sensibile, diretta da Serena Grandicelli. L'obiettivo è quello di proporre al pubblico il lavoro di artiste che rappresentino i mille volti della donna. Nelle edizioni che si sono successe negli anni questi volti si sono incarnati nelle sfide odierne e reali delle donne: il lavoro, la violenza e anche la donne di mafia. Il titolo quest'anno è Eco di donne e l'obiettivo è riflettere sul tema della differenza.
Probabilmente questo è davvero un punto di svolta: parlare di differenza e non solo di parità, perché i diritti delle donne sono propri delle donne e non in virtù delle somiglianze/differenze con gli uomini. La festa della donna resta allora un momento in cui fermarsi a riflettere sulla strada fatta e da farsi e per apprezzare la donna tutti i giorni dell'anno.
Fonte immagine | K'm