Stress da nuove tecnologie: esiste anche in famiglia!

Il tecnostress è un fenomeno noto in abito lavorativo e riguarda nello specifico la sicurezza dei lavoratori. Oggi però dovrebbe essere esteso ad un ambito che non è stato finora considerato, ma che è al centro di notevoli cambiamenti derivanti dall'uso esteso delle Nuove Tecnologie: la famiglia

Stress da nuove tecnologie: esiste anche in famiglia!

Il tecnostress è stato definito dallo psicologo americano Craig Brod come il risultato di un uso insano nelle Nuove Tecnologie.

Questo termine è stato introdotto in ambito lavorativo quando i primi computer irruppero nelle routine di lavoro stravolgendo a volte ritmi consolidati.

Anche la famiglia oggi subisce un notevole aumento di stress da Nuove Tecnologie: si tratta però di un fenomeno ancora non pienamente colto e che riguarda più livelli.

Se parlate a dei genitori avvertono un problema nel modo di aiutare i figli a padroneggiare strumenti e Internet, ma si ritrovano un po' sperduti in mancanza di un orientamenti comune.

 

La definizione di tecnostress

Non esiste una definizione di tecnostress in ambito familiare: la descrizione "classica" fa riferimento a un fenomeno individuale (cioè il livello di stress percepito dal singolo) nell'ambito lavorativo.

Anche la letteratura scientifica avverte un certo vuoto; esistono dei tentativi di fare luce su come le Nuove Tecnologie incidano sulla famiglia, oltre agli effetti sul cervello, ma siamo ancora lontani da una visione chiarificatrice.

Eppure, secondo me, la componenti del tecnostress si possono adeguare al sistema familiare nella sua completezza.

John Kupersmith individua 4 componenti fondamentali:

  1. Ansia da performance: convinzioni svalutanti circa la possibilità di padroneggiare le tecnologie e anticipazione di performance negative.
  2. Overload di informazioni: eccessivo carico di azioni online che interferiscono con le normali attività
  3. Conflitto di ruoli: ruoli tradizionali vengono stravolti. Il tecnico può diventare esperto del contenuto o essere ridotto solo a fornitore di tecnologia
  4. Fattori organizzativi: mancanza di risorse tecnologiche o difficoltà a gestire l'accesso ad esse.

 

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Una possibile chiave di lettura

Vediamo allora come si genera lo stress in famiglia, tenendo presente che sia i device, sia la navigazione Internet vengono coinvolti.

  1. L'ansia da performance spesso è ciò che viene avvertita da genitori e nonni come il maggior ostacolo a fare da guida ai propri figli. Il gap tecnologico (a favore dei più giovani) viene confuso  come capacità di far fronte anche ai contenuti che internet permette di accedere.
  2. Da qui ne deriva una confusione di ruoli, per cui si tende a lasciare molto "potere" a chi ha conoscenze tecniche e a delegare a loro anche l'aggiornamento delle stesse. Ciò mette maggiormente in crisi il rapporto genitori e figli soprattutto nel periodo adolescenziale di questi ultimi, quando la rottura delle regole e la ricerca dell'indipendenza è quasi una certezza; ma sono veramente pronti?
  3. L'overload di informazioni colpisce sia da un punto di vista di attività familiari che vengono fagocitate dai device, ma anche da un cattivo uso degli stessi.
  4. La mancanza o abbondanza di tecnologie è un ulteriore punto di conflitto. Se ci sono pochi device si litiga per ottenerli, se ce ne sono troppi si rischia di non dare regole e o di litigar per rispettare (tutti) i limiti d'uso.

Come reagire? Una possibile via d'uscita sono interventi psicologici che diano una lettura sistemica di come quella famiglia usi ed educhi alle Nuove Tecnologie, ma anche al mondo che si schiude attraverso esse.

 

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