L'invecchiamento della popolazione
L'invecchiamento della popolazione fa parte del normale processo di sviluppo dell'arco della vita. In Italia, come nel resto del mondo occidentale, l’età media degli anziani cresce sempre di più. Scopriamo cosa vuol dire essere anziani nella società di oggi
L'invecchiamento della popolazione è la materia di cui si occupa la gerontologia, intesa come lo studio scientifico dei processi della tarda maturità; si avvale del contributo di varie discipline (fisiologia, patologia, biologia, chimica, fisica, matematica, statistica, economia, psicologia e scienze sociali) e concepisce l’invecchiamento non come una tappa finale dell’esistenza ma come parte di un normale processo di sviluppo nell’arco di vita.
È utile distinguere tra almeno tre tipi di vecchiaia: una vecchiaia fisico-biologica, una vecchiaia psicologica, una vecchiaia sociale. Questi tre concetti rimandano ad un nuovo concetto di età, tripartito in età biologica, psicologica e sociale. L’età funzionale di ognuno di noi si calcola bilanciando le nostre capacità biologiche, psicologiche e sociali. Potersi concentrare nello studio di uno solo dei tre aspetti è il vantaggio derivante da questa teoria. C’è però lo svantaggio di aver complicato la definizione globale di vecchiaia, data dall’integrazione dei tre aspetti sopra espressi.
L'invecchiamento della popolazione: non esiste un unica tipologia
Vediamo quali sono le tre tipologie fondamentali che riguardano l'invecchiamento della popolazione:
- invecchiamento primario: riguarda le modificazioni intrinseche nel processo di invecchiamento, i cambiamenti legati all’età, inevitabili e irreversibili, quali rallentamento motorio, la diminuzione della vista, i capelli bianchi, le rughe;
- invecchiamento secondario: riguarda i cambiamenti che non sono inevitabili ma sono causati dallo stile di vita, da agenti esterni (es. osteoporosi, ipertensione, diabete). Si tratta di malattie legate all’età che possono essere prevenute e sono reversibili;
- invecchiamento terziario: riguarda i processi deteriorativi che si verificano nei mesi che precedono la morte.
Leggi anche Invecchiare, non se ne parla prima dei 75 anni >>
La promozione dell'invecchiamento attivo della popolazione
Nel 2002 l’OMS ha adottato l’espressione invecchiamento attivo della popolazione per far riferimento ad un concetto che ottimizzi le possibilità di salute, partecipazione e sicurezza al fine di migliorare la qualità della vita in questa fascia di età. Un’attività fisica regolare produce benefici sulla salute fisica (prevenzione malattie cardio-vascolari, diabete, neoplasie), psicologica (umore e funzionamento cognitivo) e sociale (integrazione, amicizia). Per l’Italia la percentuale di anziani che praticano attività sportiva è nettamente inferiore rispetto alla media mondiale. Si ha il 4,7% per i maschi e il 2,6% per le femmine mentre la media mondiale è di 25,1% per gli uomini e del 15,5% per le donne. Ma non c’è solo attività fisica.
Con questo termine l’OMS vuol riferirsi anche alla capacità degli anziani di partecipare alle questioni sociali, economiche, culturali, spirituali e civiche in relazione ai bisogni e alle inclinazioni di ciascun individuo o gruppo. Alcuni esempi sono i comportamenti di prevenzione e promozione della salute, il lavoro retribuito, il volontariato, le attività di caregiving o babysitteraggio, di impegno sociale o civico e il lifelong learning (le università per gli anziani).
Fonte immagine: universonline.it