Il rischio di incidenti stradali nei giovani
Il problema dei giovani e degli incidenti stradali torna periodicamente a far parlare di sé; ogni anno sulle strade, alcuni degli incidenti più gravi sono proprio quelli che coinvolgono giovani neopatentati e i loro amici. Alcol, droghe, ma anche inesperienza e indifferenza al senso del limite e alla propria vulnerabilità, fattori questi ultimi comuni a tutti quei comportamenti a rischio tipici dell’ adolescenza.
Per giovani e adolescenti gli incidenti stradali rappresentano la prima causa di morte, un dato allarmante che deve far riflettere sull’efficacia di programmi educativi e di intervento.
E’ ormai noto infatti, grazie ad alcuni studi condotti in psicologia del traffico, come la maggior parte delle campagne sulla sicurezza stradale siano insufficienti a prevenire comportamenti di guida a rischio negli adolescenti poiché non tengono conto degli atteggiamenti e delle convinzioni dei giovani sul rischio di incidenti (Giannini, A.M., e Lucidi, F., Il paradosso del giovane guidatore, Kappa, 2007).
Il paradosso degli incidenti stradali nei giovani
La letteratura definisce come paradosso del giovane guidatore (Giannini e Lucidi, 2007) quel fenomeno per il quale ogni volta che un giovane mette in atto un comportamento di guida a rischio (come guidare sotto effetto dell’alcol, in stato di sonnolenza o a forte velocità per esempio) e non ne paga le conseguenze questo ha il paradossale effetto di rafforzare quello stesso comportamento e la convinzione, che ne è alla base, di essere immune da rischi.
Nei giovani a rischio di incidenti stradali sarebbe attiva, in altre parole, una convinzione di illusoria onnipotenza per la quale ciò che capita agli altri non può capitare a sé stessi.
I giovani e il gruppo dei pari
Questo senso di falsa competenza dei giovani in assenza di una consapevolezza critica dei propri limiti e del rischio di incidenti stradali è solo in parte dovuto alla scarsa importanza data alla sicurezza stradale nei corsi di scuola guida.
Spesso anche informazioni adeguate possono essere facilmente messe in ombra da influenze e valori sociali più rilevanti per i giovani come quelli del gruppo dei pari: il rischio e la trasgressione possono essere un modo per conformarsi ai codici di condotta del gruppo e sancire la propria appartenenza ad esso.
Un adolescente si sente molto più sicuro se accettato all’interno del proprio gruppo di amici che se ha allacciato o meno la cintura di sicurezza!
I comportamenti a rischio nei giovani
Il rischio di incidenti stradali nei giovani è connesso, quindi, con quella più generale propensione al rischio che caratterizza trasversalmente molte delle condotte giovanili e adolescenziali (Carbone, P., Le ali di Icaro: adolescenza, rischio e incidenti, Boringhieri, 2003).
I giovani possono esporsi al rischio di incidenti stradali per mettersi alla prova e sperimentare i propri limiti e le proprie potenzialità, per ricercare eccitazione e sensazioni forti come fuga da vissuti depressivi o, ancora, per ottenere riconoscimento sociale.
Un lungometraggio sui giovani e gli incidenti stradali
I giovani quindi non rischiano né per incompetenza, né per mancanza di informazioni (che anzi si rivelano spesso controproducenti perché stimolano potenziali reazioni di ribellione e di sfida); il rischio può essere un modo costruttivo per sperimentarsi e imparare dall’esperienza, oppure un modo per colmare un vuoto emozionale o un infrangere le regole fine a sé stesso.
Le campagne più efficaci per la prevenzione degli incidenti stradali nei giovani sono quelle che tengono contro di questi fattori, ne è un esempio il progetto ICARO dal quale è esitato il film Young Europe di Matteo Vicino.
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Fonte immagine | Jace