La famiglia del bambino autistico
Un bambino autistico è soprattutto un bambino con cui è difficile relazionarsi, stabilire un contatto e un legame, almeno nel modo in cui ci si aspetta di consueto di poter fare con i bambini. I genitori possono vivere forti difficoltà nel costruire il proprio ruolo genitoriale ed è per questo che molti degli interventi si rivolgono anche alle famiglie.
Il bambino autistico non è un soggetto univoco, esiste infatti tutta una varietà di possibili forme di autismo differenti per esordio, gravità della sintomatologia e possibilità terapeutico-riabilitative per cui oggi si preferisce parlare di disturbi dello spettro autistico.
Un bambino autistico può manifestare i suoi disturbi in età molto precoce già durante il primo anno di vita, i primi ad accorgersene sono gli stessi genitori in difficoltà soprattutto per la scarsa o assente interattività e responsività del bambino nei loro confronti.
Essere genitori di un bambino autistico
Benché l’intervento terapeutico-educativo con il bambino autistico sia fondamentale per aiutarlo a sviluppare competenze emotivo-affettive e cognitive, anche l’area di intervento con la famiglia risulta fondamentale per la reale riuscita della prima (Paola Venuti, L’autismo. Percorsi di intervento, 2003, Carocci). I genitori infatti, a causa del disturbo, sono in difficoltà a comprendere i problemi del bambino e a di iniziare un interazione con lui, non sono ad esempio in grado di discriminare se il neonato piange per rabbia, fame o dolore ad esempio perché il suo pianto non ha differenziazioni e modulazioni di intonazione come avviene invece solitamente in un bambino piccolo… In tal modo i genitori possono vivere come fallimentare il loro ruolo parentale verso un bambino che non riescono a comprendere e che non risulta attivarsi alle loro proposte di relazione (ad esempio non si volta a guardarli).
Intervento per il bambino autistico e la famiglia
Esistono vari approcci di intervento coi genitori di un bambino autistico sia di tipo individuale che di gruppo. Il primo col genitore o con la coppia genitore-bambino autistico che va a lavorare sulla rappresentazione che il genitore ha del proprio figlio e delle relazioni che di conseguenza costruisce con lui; il secondo consente ai genitori di confrontarsi con altri per condividere le difficoltà, le strategie utili da adottare a abbassare così, grazie al sostegno sociale che ne deriva, il loro livello di stress.
Lo sviluppo del bambino autistico
Quello di un bambino autistico è infatti un deficit primariamente di tipo relazionale ed è in tal senso che gli interventi terapeutici devono aiutarlo a poter usufruire efficacemente delle relazioni che lo circondano.
La mente, secondo non solo le moderne teorie psicologiche ma anche le neuroscienze, è primariamente relazionale e i contesti interattivi sono imprescindibili per lo sviluppo cognitivo-affettivo di ogni bambino.
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