Il bullismo si accanisce sui bambini adottati
Fenomeni di bullismo con vittime i bambini adottati, un fenomeno in espansione e una delle possibili cause è la mancanza di formazione e cultura sull'adozione.
Quante sono le complessità che deve affrontare un bambino adottato nella sua vita quotidiana? Anche a livello scolastico emergono spesso differenti complicazioni. L'Unione delle famiglie adottive italiane, a seguito di interviste e raccolta informazioni a famiglie adottive ha fatto emergere che sempre più bambini adottati sono vittime di vessazioni e bullismo e spesso costretti a cambiare scuola.
Scuola e adozione
Sono state coinvolte circa 1500 famiglie di cui il 93,4% con figli adottati con procedura internazionale e 6,6 % con adozione nazionale. Le informazioni mostrano come molti bambini siano vittime di derisione per diversi motivi tra cui il diverso colore della pelle, l’aspetto fisico, le difficoltà linguistiche e scolastiche.
Quest’ultime spesso derivanti dalla scarsa scolarizzazione pre-adozione e l’arrivo nel nostro Paese mediamente attorno ai 5, 6 anni. Troppo spesso la derisione sfocia in atti gravi di bullismo ed emarginazione, fino a sfiorare vero e proprio razzismo. I bambini adottati faticano ad integrarsi nel gruppo classe, non riescono a stringere rapporti d’amicizia, si sentono emarginati e presi in giro, vivendo spesso gravi disagi a livello fisico e psicologico come disturbi alimentari e forte stress, con abbandono scolastico o cambiamento di istituto (circa il 67% ha effettuato un cambio di scuola).
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Una mancanza di cultura
Seppur esistano le linee guida a livello nazionale per l’accoglienza scolastica e il diritto allo studio dei bambini adottati, emanate nel dicembre 2014 ed inserite nella riforma scolastica (legge 107/15), scarsa è la loro attuazione e i controlli eseguiti. In pochissime scuole infatti è stata svolta da dirigenti e insegnanti la formazione necessaria in tema d’adozione e delle difficoltà vissute da questi bambini e loro famiglie.
È praticamente assente in quasi tutti gli istituti il referente per l’adozione, figura responsabile della promozione e attuazione di proposte formative e informative e progetti di integrazione e valorizzazione della diversità. Pertanto, si osserva una scarsa preparazione delle scuole in termini di accoglienza di questi bambini e loro sostegno nella crescita e percorso scolastico, che passa anche attraverso la promozione e il supporto all’integrazione nel gruppo classe. Questo porta a una grande difficoltà nella gestione dei fenomeni di bullismo e nella loro prevenzione, generando uno scenario sempre più grave e privo di controllo.
Questione di conoscenza
La conoscenza è fondamentale per ridurre la paura e la violenza agita contro la diversità. Nelle scuole manca la conoscenza del fenomeno adottivo, della sua importanza a livello mondiale e sue dinamiche. Proporre fin dalla scuola dell’infanzia e sicuramente elementare la conoscenza del fenomeno adottivo e delle diverse culture, valorizzando la diversità ed esprimendola come una risorsa e non un elemento di paura e preoccupazione, è importante per favorire l’integrazione di questi bambini e ridurre le loro fatiche e difficoltà.
Lavorare con il gruppo classe sulla conoscenza reciproca attraverso laboratori, ricerche, progetti e tutto ciò che dia ad ognuno la possibilità di esprimersi secondo il proprio vissuto, capacità e possibilità, potrebbe essere un primo passo per avvicinare i giovani e la scuola alla realtà adottiva e promuovere una cultura di accettazione e integrazione fondamentale per creare armonia e ridurre i fenomeni di bullismo e violenza.
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