Divorzio e vita quotidiana: l’aspirapolvere ci può davvero salvare?
Quanto sono cambiati i ruoli di genere nella vita quotidiana e quanto tutto questo può influenzare la qualità di una relazione di coppia e il rischio di divorzio? Sembrerebbe una banalità, ma il fatto che la divisione dei compiti fra casa e lavoro non sia più così netta fra uomo e donna rispetto a quanto avveniva in passato pone la coppia nella condizione di negoziare un equilibrio assolutamente non scontato. Dal chi lava i piatti alla cura dei figli tutto può essere oggetto di scontro o di accordo negoziale fra i coniugi.
Uno studio del 2010 pubblicato sulla rivista Femminist Economics (W. Sigle-Rush, Men’s unpaid work and divorce: reassessing specialization and trade in British famiglie, Femminist Economics, XVI, 2, 2010) condotto su un gruppo di 35.000 famiglie britanniche, avrebbe evidenziato quanto la partecipazione degli uomini ai lavori domestici possa contribuire a rafforzare la coppia e ad abbassare il rischio di divorzio.
Gli Autori non individuano una spiegazione univoca per i risultati del loro studio che pure sembrerebbe dare evidenza “scientifica” a tutte quelle liti quotidiane, e apparentemente banali, che logorano coppie, sposate o non, e che tanta parte hanno nelle rappresentazioni stereotipali di vignette e serie tv.
Vita quotidiana e stabilità di coppia
Lo studio in questione fa riflettere per l’apparente ingenuità con cui la solidità di un rapporto di coppia impegnativo come quello matrimoniale verrebbe ricondotta al semplice menage quotidiano come se imbracciare un aspirapolvere fosse il modo migliore per proteggere il matrimonio.
In realtà è difficile credere che il rischio di divorzio dipenda tout court da quanto uomini e donne si dividono il carico dei lavori domestici; piuttosto possiamo pensare che il grado di accordo o disaccordo su questo sia indicativo, come conseguenza e non come causa, di un livello più ampio di equilibrio e stabilità matrimoniale.
Come reagisce la coppia alla crisi economica?
Rischio di divorzio e conflitti coniugali
Le dinamiche conflittuali fra le coppie sono molto complesse, muovono le proprie radici dalle caratteristiche di personalità dei coniugi e dall’equilibrio dinamico cercato e effettivamente trovato fra loro e non possono essere ricondotte a cause univoche come le incombenze della vita quotidiana.
Disaccordi “domestici” saranno più verosimilmente conseguenza e non causa della conflittualità coniugale là dove anche le incombenza più banali, possono diventare un pretesto per litigare.
Inoltre la conflittualità in una coppia, anche quando assume tratti patologici e distruttivi, non è affatto detto che conduca alla separazione e al divorzio: ci sono coppie che, purtroppo, riescono a rimanere unite solo sul conflitto logorandosi in lotte estenuanti senza riuscire a separarsi.
Vita quotidiana e interazioni di coppia
Come interpretare allora il dato dei ricercatori britannici? Difficile stabilirlo, rispetto al passato non è più così netta la separazione di ruoli nella vita quotidiana fra uomo e donna e molti cambiamenti economici e sociali costringono ad una redistribuzione dei compiti più omogenea rispetto al passato.
Le piccole e grandi incombenze della vita quotidiana tuttavia, pur non essendo una causa primaria dell’accordo o disaccordo coniugale, sono senz’altro un’ottima cartina tornasole del livello di stabilità coniugale.
Lavare i piatti, pagare le bollette o portare i figli a scuola sono azioni ripetitive che scandiscono con estrema regolarità la vita a due: i legami relazionali si fondano su coerenza e prevedibilità di azioni e interazioni reciproche, e là dove tale sicurezza viene a mancare “saltano” anche i livelli più semplici di organizzazione e il conflitto trova infinite vie, compresa l’aspirapolvere, per mettere in discussione un equilibrio carente o inadeguato.
Un indicatore che premonisce il divorzio esiste davvero?