Che cos'è l'alchimia tra due persone?
Di fronte al classico colpo di fulmine si parla di alchimia fra due persone, come se ci fosse qualcosa di magico o chimico che porti ad attrarsi e a scegliersi ancor prima di conoscersi. Esiste una formula per l'amore?
Credit foto
© Volodymyr Tverdokhlib / 123rf.com
Talvolta incontrare l’anima gemella può sembrare un miraggio, scegliere la persone “giusta” un rebus di ancor più difficile soluzione. Troppo spesso alcune persone si ritrovano fatalmente attratte da partner che, presto o tardi, si rivelano inaspettatamente deludenti e tristemente simili a quelli del passato.
Insomma, la nostra individuale capacità decisionale sembra venir messa a dura prova in amore ed ecco che l’idea di potersi affidare ad una sorta di alchimia sovraordinata sembra affascinante e rassicurante a un tempo. Forse è scritto nella chimica o nelle stelle con chi siamo destinati a stare?
L’alchimia in amore
È una fantasia piuttosto comune, esplicita o inconsapevole, che possa esistere un criterio sovrannaturale o sovraordinato che in qualche modo decida per noi e ci guidi nelle braccia della persona “giusta” e poi… beh ovvio: “vissero tutti felici e contenti” perché, si sa, la magia è infallibile.
Quanto c’è di vero in tutto questo? Solo l’inizio forse.
Sì perché in realtà la chimica tra due persone esiste e, come dire, gioca la sua parte almeno nelle fasi iniziali della relazione. Nell’attrazione fisica giocano un ruolo importante fattori ormonali e dopo, nella fase idilliaca dell’innamoramento, una serie di molecole che sostengono quell’eccitazione perenne con la quale ci apprestiamo a incontrare il nostro partner: pensiamo solo a lui/lei, siamo felici, abbiamo un minor bisogno di sonno o di cibo, ci batte il cuore o sentiamo le “farfalle nesso stomaco” ogni volta che lo/la incontriamo…
Queste sostanze chimiche (ormoni e neurotrasmettitori) non hanno una presenza duratura nel lungo periodo (esaurirebbero le energie della persona e la scollerebbero dalla realtà), ma fungono da “miccia”, da carburante energetico per la prima fase del rapporto mettendo i due partner in condizione di cogliere meglio i segnali di attrazione reciproca, il linguaggio del corpo e approfondire la conoscenza.
Dalla perfezione alla realtà
Affinché l’innamoramento diventi un amore duraturo, sostenuto dal sentimento e non dall’attrazione momentanea, è necessario che alla chimica subentri un legame di attaccamento psicologico che renda i partner in grado di diventare un punto di riferimento reciproco affiancando all’intimità sessuale, intimità emotiva, sostegno e stima reciproca. Questa sorta di “alchimia mentale” è in realtà tutt’altro che magica e va ben oltre una semplice affinità di coppia.
L’altra persona può avere gusti, esperienze, interessi e estrazione sociale e culturale più o meno compatibile con i nostri; può avere delle caratteristiche fisiche o una fisionomia che incontra in modi accattivanti i nostri ideali o prototipi di bellezza. O, ancora, può rappresentare un elemento di assoluta rottura con i/la persone del passato e proprio per questo attrarci in un momento della vita in cui vogliamo sperimentare qualcosa di inedito… Tutti questi e altri elementi, tanti quante sono le persone, possono agire in sinergia nel farci percepire come attraente,fisicamente e/o mentalmente, una persona nell’altro sesso o del nostro stesso genere.
Tutti questi fattori agiscono a volte in modo evidente, altre in modo inconsapevole e “subliminale” in una sinergia che rimane parzialmente al di fuori della nostra immediata coscienza. Per questo l’attrazione e l’innamoramento sono esperienze percepite come affascinanti, magiche, misteriose e fuori dall’ordinario: come gli antichi alchimisti, improvvisamente trasformano la materia abituale della nostra vita quotidiana in qualcosa che ci appare assolutamente luminoso, prezioso, dorato.
Il ruolo della chimica, degli ormoni e di tutti i correlati fisiologici del legami tra persone finisce qui: rimane certo sempre presente (corpo e psiche sono due facce della stessa medaglia) ma viene soppiantato dalla componente mentale, dalle dinamiche di attaccamento emotivo che si sviluppano nella relazione, da componenti psicologiche sempre più raffinate che diventano via via preponderanti. È in questa fase che avviene l’approfondimento del rapporto, in cui i partner magari iniziano a frequentarsi più stabilmente o a condividere esperienze importanti o, ancora, ad entrare nella cerchia di amicizie e conoscenze reciproche.
Ed è qui che il modo di essere di ognuno, le caratteristiche di personalità di ognuno (con criticità e risorse), le aspettative relazionali vengono messe alla prova nel confronto con quelle dell’altro/a. La questione non è se sia la persona “giusta” o “perfetta”, ma se ci si scopre “giusti” l’uno/a per l’altro/a e al punto tale da impegnarsi in quel legame e investirvi affettivamente nonostante le incognite che la vita riserva…