Traumi: risoluzione e crescita personale

È evidente che gli eventi considerati traumatici siano ben diversi dalle normali vicissitudini della vita. Quando si incontrano, sembra che le risorse personali per affrontarli vengano meno. Vediamo insieme quali fattori intervengono nello sviluppo di una sintomatologia post-traumatica e come queste esperienze dolorose possano essere motivo di crescita personale

Traumi: risoluzione e crescita personale

Il termine “trauma” in greco antico e in medicina indica una ferita o lesione fisica. Quando si parla di Disturbo Post Traumatico da Stress (PTSD) non importa se la lesione sia fisica o psicologica.

Sebbene in psicologia si parlasse di trauma sin dai prima anni del ‘900, è solo nel 1980 che viene riconosciuta dalla comunità scientifica una specifica categoria diagnostica che racchiude i sintomi che seguono un evento traumatico.

 

Trauma: fattori pre, peri e post traumatici

Alcuni fattori individuali rendono più vulnerabili all’esposizione al trauma, aumentando la probabilità di sviluppare un PTSD.

Tra i fattori pre-trauma, sembra che il rischio di PTSD sia maggiore in coloro che hanno un basso livello socio-economico, figure di accudimento affette da disturbi mentali, una storia di maltrattamenti familiari, così come chi soffre di un disturbo mentale o ha una storia di esposizione ad eventi traumatici.

Riguardo i fattori peri-traumatici, ovvero che avvengono nei momenti prossimi al trauma, entrano in gioco la gravità del trauma, ovvero di un evento percepito come estremamanete negativo per l’intensità, la durata, la natura, il grado elevato di minaccia di morte; la prevedibilità e la controllabilità dell’evento; l’imminenza del pericolo.

Infine anche fattori post-traumatici, come l’ambiente e il sostegno sociale, sia familiare che comunitario, e le abilità di gestione dello stress.

 

La psicologia dell'emergenza: un pronto soccorso per l'anima

 

Trauma e risoluzione

Oggigiorno è abbastanza diffusa l’idea che i sintomi da PTSD siano probabilmente adattivi e funzionali, consentono cioè di riconoscere altre situazioni potenzialmente dannose.

Molte persone dopo aver affrontato un trauma riconoscono in se stessi una crescita personale e un’occasione di cambiamento e maturazione. È anche per questo che, tra gli anni ‘80 e ‘90 del secolo scorso, si sono diffuse in America dei filoni di ricerca volti proprio all’indagine degli aspetti positivi conseguenti ad eventi traumatici, come gravi diagnosi, lutti, incidenti, abusi, disastri.

Di fronte ad eventi traumatici, infatti, vengono messi in discussione e infranti gli assunti di base che riguardano il sé, gli scopi e le credenze; è importante sottolineare infatti che non è l’evento traumatico a condurre ad una crescita, quanto piuttosto il grande sforzo teso a contrastarlo.

 

Trauma e crescita personale

Vari fattori ambientali e sociali influiscono nel processo di crescita. Calhoun et al. (2000) hanno sviluppato un modello descrittivo-funzionale dove ne prendono in esame alcuni.

La valutazione dell’evento in termini di sfida sembra essere proporzionale alla crescita personale che ne consegue; variabili di personalità quali estroversione, coscienziosità, conformismo, autostima, apertura all’esperienze, sembrano essere associate ad un cambiamento positivo; strategie di coping centrate sul problema, coping attivo, religioso, di rielaborazione positiva. Il supporto sociale sembra essere la variabile che meglio predice un’associazione positiva del trauma con la crescita.

 

Il coping e la teoria cognitiva dello stress