Le tecniche di Imagery nelle prestazioni sportive
L’impiego di tecniche di Imagery nello sport consente di ottimizzare il rendimento dell’atleta aiutandolo a riuscire al meglio delle sue potenzialità. Si tratta di pianificare mentalmente la prestazione mediante l’uso di immagini mentali alternandole all’esecuzione pratica.
In una scena del film Rush (Ron Howard, 2013) che vi proponiamo in fondo all'articolo, il personaggio di James Hunt si prepara alla gara di formula uno in cui sfiderà ancora una volta Niki Lauda, il suo proverbiale avversario. Ma non è in pista con la sua macchina, bensì sdraiato nel suo garage con gli occhi chiusi: sta ripercorrendo mentalmente tutte le fasi del percorso di gara con in mano solo un volante.
Questa scena ben si presta a introdurre in cosa consistano le tecniche di Imagery e come si utilizzino nello sport per migliorare concentrazione e prestazione atletica.
L’Imagery consente di fissare la rappresentazione della prestazione ottimale che si intende raggiungere, ripercorrere immaginativamente il proprio allenamento correggendo eventuali errori tecnici e favorire concentrazione, attenzione e gestione dell’ansia.
L’Imagery nello sport
Il termine inglese Imagery fa riferimento all’utilizzo di immagini mentali in cui si rappresenta mentalmente un’azione o sequenza di azioni motorie che devono essere apprese o ottimizzate immaginando il più vividamente possibile di compierle col proprio corpo fin nei minimi dettagli, ma in assenza di un’esecuzione reale.
Nello sport, si tratta di rappresentarsi immaginativamente l’esecuzione del gesto atletico insieme alle percezioni sensoriali e propriocettive associate alla sua esecuzione, senza che tuttavia esso venga messo in pratica.
Le tecniche di Imagery consentono di sviluppare questa vivida capacità di rappresentazione immaginativa, un vero e proprio allenamento ideomotorio, che influenza l’esecuzione reale avvicinandola man mano agli standard ottimali. Vediamo in che modo.
Dall’immaginazione all’allenamento sportivo
L’immaginazione, cioè la capacità degli esseri umani di produrre immagini mentali, ha molteplici funzioni quali l’archiviazione, l'organizzazione e l'utilizzo delle informazioni che teniamo in memoria.
Rappresentare mentalmente un’immagine consente non solo di fissarla nella memoria, ma di modificarla, integrarla con altre immagini e produrne di nuove.
Questo potere creativo e ricostruttivo delle immagini mentali è tanto più potente quanto più rilevanti emotivamente sono le immagini stesse: questo consente di produrre rappresentazioni vivide, dettagliate e particolarmente stabili in memoria.
L’Imagery quindi è tutt’altro che un’astratta produzione fantastica della mente: i connotati sensoriali dell’immagine mentale vengono elaborati dalle stesse aree cerebrali deputate alle percezioni provenienti dal mondo esterno.
Questo non vale soltanto per le sensazioni visive, tattili o uditive – immaginate o sperimentate realmente grazie alle medesime aree cerebrali – ma anche per i movimenti.
La rappresentazione immaginativa di un movimento attiva a livello subliminare proprio quelle aree della corteccia cerebrale che presiedono alla motilità di quei distretti corporei “allenando” un circuito neurale che è il medesimo che verrà poi utilizzato per l’esecuzione reale del movimento.
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Imagery e percezioni integrate
Che cosa faceva dunque James Hunt disteso sul pavimento del suo garage? Mediante tecniche di Imagery si allenava a rappresentarsi mentalmente fin nei minimi dettagli non soltanto gli aspetti visivi del circuito di gara, ma i conseguenti movimenti che avrebbe dovuto compiere col volante alla guida per correre al meglio senza finire fuori strada.
Questa integrazione fra percezione sensoriale e azioni motorie permette di allenare corpo e mente all’esecuzione ottimale, ripercorrere un circuito di allenamento anche numerose volte senza limiti di affaticamento fisico e correggere eventuali errori o incertezze (spesso esperiti come défaillance o discontinuità nella capacità immaginativa) evitando di fissare e automatizzare comportamenti erronei.
Imagery e tecniche di rilassamento
In associazione con tecniche di Imagery nello sport vengono impiegate spesso tecniche di rilassamento e biofeedback. Le prime, come il Training Autogeno, vengono utilizzate per permettere all’atleta di raggiungere autonomamente e in breve tempo uno stato mentale di concentrazione rilassata allo scopo di allentare l’ansia e ottenere uno stato ottimale di concentrazione per eseguire le tecniche di Imagery.
Si tratta di raggiungere quello che viene da altri definito un Flow state, uno stato ottimale di concentrazione psicofisica che, specie a livelli di alto agonismo e perfezionamento tecnico, può fare la differenza nel permettere di vincere una competizione.
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